La Repubblica Democratica del Congo
Situata nel centro dell'Africa con uno sbocco sull'Atlantico, la Repubblica Democratica del Congo ha una superficie di
2.345.476 km2 e una popolazione stimata a 72.000.000 di abitanti.
Oltre ad essere il terzo paese più grande dell'Africa, il Congo viene chiamato il paese delle contraddizioni. Considerato uno "scandalo geologico" per le ricchezze di cui abbonda il suo
suolo e sottosuolo (cocco, caffè, banane, cassava, cotone, arachidi, mais, platani – banane, olio di palma e di mandorla, caucciù, canna da zucchero, thè, legname,
COLTAN, ZINCO, CASSITERITE, URANIO, DIAMANTI, ORO, RAME, COBALTO, MANGANESE, STAGNO, ARGENTO, TUNGSTENO, ALLUMINIO)
Nonostante le grandi ricchezze del suolo, la Repubblica Democratica del Congo continua ad essere uno dei paesi più poveri del mondo. Secondo le stime dell’Onu, circa il 75% della sua popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e oltre 1200 persone muoiono ogni giorno per cause legate alla povertà. Proprio le immense ricchezze minerarie – e gli altrettanto immensi appetiti internazionali, saziati attraverso la complice collaborazione di ‘attori’ (eserciti, governi e milizie) locali – sono considerate, prima di tutto dai congolesi, la causa prima dei devastanti conflitti che hanno scosso il paese negli ultimi anni e di quelli, geograficamente più ristretti ma non certo meno letali, che continuano a tenere in scacco ancora oggi alcune regioni.
Fonte: MISNA, 21 marzo 2008
-----------------
Il Congo fa paradossalmente parte dei 15 paesi più poveri del mondo (dichiarato spesso per ironia
un paese in via di sottosviluppo).
E' il paese dove lo stipendio mensile di un insegnante o di un infermiere rimane pari a 6 Euro e dove la mortalità infantile in alcune zone tocca il record del 40% . Una delle cause di questa
povertà è la guerra che fra il 1996 e il 2008 ha fatto, secondo le stime dell'ONU, circa 4.000.000 di morti (40 volte più dei morti in Iraq) di cui si parla poco visto che i signori della guerra
ricevono un appoggio massiccio dall'Occidente.
Dopo 46 anni di regime di terrore e 10 anni senza governo legittimo, il Congo si è trovato, nel 2006, alle sue prime elezioni libere e democratiche ma nell'autunno del 2008 sono riesplosi gli
scontri tra l'esercito regolare e le milizie. Lo Stato non è in grado di attuare una politica a sostegno delle popolazioni locali e le elezioni presidenziali del 2011 si sono svolte in un clima
di grande tensione. C'è bisogno di istruzione per contrastare la realtà politica che vuole opprimere la popolazione tenendola nell'ignoranza.
La Repubblica Democratica del Congo continua a vivere in un clima particolarmente instabile. Se da una parte la zona occidentale del paese, ivi compresa la capitale Kinshasa, non è più teatro di scontri e manifestazioni violente, nelle province orientali persiste la presenza di bande armate, di milizie non governative, di ex-militari e di gruppi tribali, i quali effettuano incursioni e razzie con conseguenti massacri di civili.
Nonostante questa situazione nella Repubblica Democratica del Congo la maggior parte delle morti non è provocata dalle violenze del conflitto in corso nel paese africano, ma piuttosto dalla malnutrizione e dagli evitabili disagi dovuti al collasso delle strutture sanitarie. Si calcola che la crisi che affligge la Repubblica Democratica del Congo uccida 38.000 persone ogni mese, 4.000.000 dall’inizio del conflitto.