LUGLIO

 

1 -  Buongiorno e buon inizio settimana. Il profeta Amos è il profeta della giustizia sociale. In una situazione sociale deplorevole, Amos parla forte, minaccia e tocca le coscienze (Am 2, 6-10.13-16). 

Il Vangelo odierno ci propone due esempi di vocazione. In questo Vangelo, Gesù sottolinea la radicalità del distacco e l'esigenza dell'adesione a Cristo senza porre delle condizioni. Bisogna seguire il Signore Gesù Cristo e preferirlo a tutte le altre cose. Gesù avverte nel seguirlo che non ha tempo per riposare né il luogo per stabilirsi (Mt 8,20) e che c'è più dell'urgenza di seppellire i propri morti (Mt 8, 22). Questa urgenza è forte. Bisogna impegnarsi nell'annuncio del Vangelo. È già il senso significato nell'espressione: "passare all'altra riva" (Mt 8,18). I discepoli sono chiamati ad andare oltre loro stessi, a superare posizioni di difesa. Così dev'essere anche per la Chiesa di oggi. Deve proporsi come una Chiesa "in uscita". Gesù chiede di avere il coraggio di osare oltre le logiche dello star bene nel gruppo per costruire un altro modo di essere umanità. Perciò, Gesù vuole discepoli adulti, maturi e convinti, sempre in cammino verso tutti. Buon cammino e buona giornata.

2 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Signore ci ha destinati ad entrare in comunione con Lui e ad incontrarlo. Ma bisogna sempre prepararsi a questo incontro con Dio. E quando il Signore Dio ha parlato, il profeta non può stare zitto. Deve anche lui profetizzare (Am 3,1-8; 4,11-2). Il Vangelo odierno riporta il racconto della tempesta sedata (Mt 8,23-27). Due sono le lezioni della storia: 

1) quando c'è la fede, la paura non ha posto; 

2) il Signore è capace di calmare ogni tempesta. Allora bisogna fidarsi di Lui.

Nel racconto evangelico di ieri (Mt 8,18-22), Gesù non ha un posto dove posare il capo. Nel racconto di oggi, si accontenta di un angolo di fortuna di una barca. Le condizioni del lago di Galilea cambiano in fretta. Lui dorme e i discepoli fanno fatica a remare. Spesso, siamo o diventiamo discepoli di Cristo sull'onda dell'entusiasmo. Davanti alle difficoltà, tutto crolla. Abbiamo paura e dubbi di fede. È normale che durante la traversata la fede venga messa alla prova delle turbolenze della vita. È il momento che sentiamo il bisogno di svegliare il Signore e ci rendiamo conto che è sempre con noi. Anche se sembra dormire, è sulla nostra barca che, con Lui, non può mai affondare. Fidiamoci di Lui e vivremo sereni. Buona giornata.

3 - Buongiorno. Oggi è la festa di San Tommaso, apostolo. Tommaso è uno dei "dodici" (Gv 20,24; cfr. MC 3,18). Esorta gli altri discepoli a seguire Gesù Maestro e ad essere pronti a "morire con lui" (Gv 11,16). Chiese al Maestro di indicare a loro la via da seguire (Gv 14,5). Assente durante l'apparizione di Gesù agli altri discepoli, rimase incredulo all'annuncio della risurrezione di Gesù da parte loro. Dopo otto giorni, Tommaso riceve il dono di vedere il Risorto, il privilegio di toccarlo e la forza di confessarlo "Mio Signore e mio Dio" (Gv 20,28). In questa festa, la Chiesa di Dio ci ricorda che non siamo stranieri né ospiti, ma cittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sulla fede degli apostoli e avendo come pietra angolare Gesù Cristo (Ef. 2,19-20). Nel Vangelo (Gv 20,24-29), scopriamo la figura di Tommaso, tipo dei dubbiosi, ma in cerca della Verità che è Cristo. Gesù si manifesta a lui e accoglie con gli altri discepoli il dono della sua pace. Divenuto credente, ha visto Gesù e ha creduto in Lui. Ha trasmesso con la sua predicazione la pace del Risorto. Con la sua professione di fede, ha fatto entrare in questa fede e nella vita tutti coloro che credono senza aver visto (Gv 20,29). Aprite i vostri cuori e camminate nella fede. Auguri di Buon onomastico a quelli che portano il nome di Tommaso o di Tommasina. Felice giornata.

4 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio oggi ci dà la possibilità della consapevolezza di essere veramente uomini di Dio al servizio della verità e della giustizia. La lettura nel libro di Amos ce lo presenta oggi con una coscienza di un profeta per vocazione e non per forza. Questa figura, simbolo della libertà, è in contrasto con quella del sacerdote legato al potere e agli interessi (Am 7,10-17). Donaci, Signore, una coscienza viva e rendici liberi in te. 

Nel Vangelo (Mt 9,1-8), la guarigione fisica del paralitico è un’occasione per dimostrare anche il potere di Gesù di rimettere i peccati. Questo racconto ci fa capire che la vita dell'uomo non è soltanto materiale, ma soprattutto spirituale. Bisogna prenderne cura. Gesù ridona una dignità a un uomo che era isolato con una paralisi. Cura il suo aspetto fisico, ma fa' notare che il peccato è peggio della malattia fisica perché tarpa le ali allo spirito e atrofizza il cuore. Il peccato è male perché fa' del male, non perché è deciso così, ma perché disintegra l'uomo. Questo passo del vangelo ci porta a riflettere su una meraviglia di Dio, il suo dono alla Chiesa: il sacramento della riconciliazione. C'è la tentazione di dire mi faccio perdonare direttamente da Dio. Ma Gesù ha scelto altro. Questo dono, anche se è bello, turba tutti: prima di tutto turba chi ne è lo strumento perché obbliga a farsi servi e non padroni del sacramento; accoglienti verso tutti e non giudici. Turba anche chi lo vuole ricevere perché deve accettare la sconcertante logica che un fratello fragile come lui possa comunicargli la pace di Dio. Questa è una meraviglia che Dio opera in noi. Il suo amore vinca le tenebre in noi e ci ridoni la guarigione del cuore. Buona e felice giornata.

5 - Buongiorno. Oggi, per grazia, il Signore ci apre alla vita con il desiderio della fame della sua Parola (Am 8,11). Siamo chiamati a sperimentare che questa fame non è fuori di noi e della nostra conversione (Am 8,4-6.9-12). Nel Vangelo odierno leggiamo la vocazione del pubblicano Matteo e il banchetto che offre a tutti, felice della sua conversione. Questo convitto raduna tante persone, anche i peccatori. I farisei sono scandalizzati che Gesù condivida il pranzo con i peccatori. La grande lezione è quella di Gesù, venuto nel mondo per salvare tutti. 

Vediamo nei dettagli lo svolgimento del racconto. Matteo è un malato in fase terminale della Fede. È disprezzato dai Farisei che si credono giusti. Invece, Gesù fa festa con lui peccatore. 

Gesù gli dice: "Seguimi" (Mt 9,9). Non considera il suo passato e non lo giudica. Punta sul suo futuro, su quello che diventerà. Lui, si alza da dov'era seduto e lo segue senza chiedersi dove lo avrebbe portato. È  bello sapere che Gesù è la causa, il senso, l'orizzonte della nostra vita. Lui è la forza che lo fa ripartire. Matteo si converte e fa festa. La fede è prima di tutto festa. La casa di Matteo è piena di amici e il clima è altro. "Non voglio sacrifici" (Mt 9,13). Misericordia io voglio, disse Gesù. La religione non è sacrificio, ma una vita nuova, aperta ed entusiasta. Gesù mangia con Matteo e la sua presenza è una medicina. La grande conversione è accogliere Dio, sempre in cerca di un peccatore da guarire. E io, sono questo peccatore che Egli chiama oggi alla conversione e a seguirlo. Felice giornata.

6 - Buongiorno e buon fine settimana. La profezia di Amos si conclude bene su una prospettiva positiva, anzi radiosa: la ricostruzione di Israele (Am 9,11.14). È il trionfo della speranza retta da un'incrollabile fede nel Dio della promessa (cf.Am 9,15). Il Dio della promessa è in mezzo a noi. In quanto presente, non possiamo vivere tristi perché è la nostra gioia. La presenza di Gesù è come quella di uno sposo che cambia tutto in festa. Se lo sposo è qui accanto a noi, sarà la festa a dominare la Fede, non una visione approssimativa, meno ancora sentimenti di tristezza (cfr. Mt 9,15). Rallegriamoci nel Signore, Sposo, novità del Vangelo e della nostra vita. Lasciamo che lo Spirito Santo faccia di noi e per noi cose nuove (cfr. Ap 21,5). Dobbiamo avere sempre in mente che il vino nuovo del Vangelo è capace di rompere gli schemi troppo umani. Se sappiamo questo, sapremo accettare ogni novità che trasforma. Buona e felice giornata.

7 - Buongiorno nel giorno del Signore. La Parola del Signore risveglia oggi la nostra coscienza che Dio è con noi, ci parla e ci fa camminare per i suoi sentieri. In questo senso, la missione del profeta Ezechiele è importante. Nella prima lettura, leggiamo una costante caratteristica del popolo di Dio. È un popolo ostinato, peccatore e ribelle. La mancanza della fede è accompagnata dall'ostinazione del cuore. Il popolo rifiuta la via della conversione. Allora, il profeta gli deve parlare tempestivamente (Ez 2,3-4). "Ascoltino o non ascoltino", non possono fare tacere e ignorare la voce del profeta e devono sapere che si trova un profeta in mezzo a loro (cfr. Ez 2, 5). È la missione di ogni inviato da Dio. 

Nel Vangelo (Mc 6, 1-6), Gesù arriva nella sua patria ed insegna nella sinagoga. Tanti, piuttosto di rallegrarsi del suo insegnamento, della sua presenza e delle sue azioni, dubitano. Lo valutano solo come essere umano e non vanno oltre (cfr. Mc 6,2-3). Eppure Gesù ha attraversato la Galilea, ha predicato il Regno di Dio, ha guarito i malati, ha cacciato i demoni, calmato la tempesta, risuscitato la figlia di Giairo e ora, viene a visitare i suoi a Nazaret. Si aspetterebbe una calorosa accoglienza, ma quelli che l'hanno visto bambino, che l'hanno visto crescere ed esercitare il mestiere di falegname lo disprezzano. Per loro, Gesù non può essere Maestro di sapienza né taumaturgo, ancor meno Messia o figlio di Dio. Non hanno accolto la novità e non si sono lasciati trasformare dalla sua presenza e dalla sua Parola. Altri sono stati invidiosi. Perché tutto il potere è stato concesso a Lui e non a noi? Così è stato rigettato. Altrove, è stato cacciato dalla sinogoga e hanno tentato di lapidarlo. Ha portato una corona di spine ed è stato messo in croce. Prima di Gesù, Geremia è stato disprezzato e gettato in una cisterna (Ger 37,4-6). Mosè fu contestato dai figli d'Israele (Es 5,21; 16,3; Nb 14,2). E noi oggi, a che punto siamo? Apri i nostri occhi Signore per riconoscerti nella vita quotidiana. Crea in noi Signore un cuore nuovo e rinnova in noi uno spirito saldo (sal 50,10). Buona e felice domenica.

8 - Buongiorno e buon inizio settimana. Gesù è attento e non è insensibile alle necessità umane. Questo passo del Vangelo (Mt 9,18-26) è stato commentato qualche giorno fa. Da questa lettura di Mt 9,18-26, sappiamo che il dolore incrocia sempre la nostra vita. In questo brano abbiamo due dolori di due donne di diversa età: una fanciulla morta (niente più da fare umanamente) e una situazione disperata e di sofferenza atroce. Gesù viene a ristabilire la normalità. La donna col flusso di sangue non contaminerà Gesù, ma è Lui che la purificherà. Un'altra esperienza particolare della vita è che il dolore e l'amore fanno incontrare Dio e riuniscono le persone in Lui (presentare le condoglianze alle famiglie provate). La nostra speranza e certezza è che il signore risana ogni cuore aperto alla vita e libera da ogni tenebra e morte. Decisivo è andare a Lui, toccare il suo mantello per guarire oppure esporre con fede il proprio bisogno per essere esaudito. Buona giornata.

9 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Signore ha a cuore il suo popolo e lo osserva attentamente. Si scandalizza per la sua infedeltà. Per stigmatizzare l'idolatria d'Israele, il profeta Amos, a nome di Dio, ripete che hanno seminato il vento e moltiplicato gli altari (Am 8,7.11). Il giudizio di Dio è chiaro. Non gradisce soltanto i sacrifici che offrono, ma anche li minaccia di tornare in Egitto, paese simbolo della schiavitù (Am 8,13). A che cosa Amos si aspetta? Si aspetta alla conversione del popolo al suo Dio. Il Vangelo ci presenta Gesù sempre all'opera. Un bene è sempre da compiere nonostante le incomprensioni. L'instancabile attività di Gesù in favore dei bisognosi trova degli ostacoli che sono le calunnie e incomprensioni da parte dei detrattori (Mt 9,34). Nel Vangelo odierno, un miracolo evidentemente si verifica: un demonio è scacciato da un muto posseduto (Mt 9,32-33). Gesù si lascia coinvolgere dal suo silenzio e gli restituisce la parola. Coloro che vivevano da orfani, senza mai nominare Dio e raccontare le sue meraviglie, fanno fiorire la primavera della parola e si esprimono: "non si è mai vista una cosa simile in Israele" (Mt 9,33). Notate che non è ancora finita la stagione dei muti indemoniati. Quanti cristiani spenti dentro non hanno più coraggio e voce per comunicare la fede? Per proseguire la missione di Cristo (v. 35), ci vogliono operai coraggiosi e disponibili per diffondere il Vangelo (vv. 37-38). Siamo noi oggi gli operai scelti dal Maestro della messe per proclamare un mondo nuovo. Buona giornata.

10 - Buongiorno. Israele, popolo di Dio, ha peccato di idolatria, abbandonando il suo Dio (Os 10,1). Il profeta Osea lo richiama e lo esorta: "È tempo di cercare il Signore". È tempo di conversione (cfr. Os 10,12). Nel Vangelo odierno, Gesù ha già pregato prima di fare la scelta dei suoi apostoli, fondamento del nuovo popolo di Dio. La scelta di Gesù non è in linea con la prassi dei Rabbini per la quale erano i discepoli a scegliersi le guide. Invece, Gesù si sceglie i discepoli. Avranno tre compiti: stare con Gesù, predicare e scacciare i demoni. Gesù li manda in missione nel mondo dando loro potere sugli spiriti immondi per scaricarli, per guarire ogni malattia e ogni infermità (Mt 10,1). Nella loro missione, dovranno specialmente annunciare che il regno di Dio è vicino (Mt 10,7). Così è nata la Chiesa costituita da persone, non tutti santi, ma impegnate a portare tutti sulla strada della salvezza. È una Chiesa in uscita con un gruppo di persone che ha deciso di fare spazio a Dio e di fare eco della sua Parola. Se ascolterete oggi la sua Parola, non indurite i vostri cuori (Sal 94,8). Felice giornata.

11 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi, nella Chiesa, celebriamo la festa di San Benedetto abate, padre del monachesimo e patrono d'Europa. In un momento critico dell'Europa, inventò un altro modo di stare con Dio e con l'umanità. Ha inventato un binomio che cuce insieme la vita attiva e la vita interiore (contemplativa): "ORA ET LABORA". L'epoca di Benedetto è più o meno simile alla nostra di oggi. Mentre la Chiesa arrancava fra guerre e incomprensioni, Benedetto fu pronto a ritirarsi in preghiera ed a fare scelte di essenzialità. A che punto siamo noi? Fondamentale fu l'opera di Dio compiuta da San Benedetto. Di fronte alle difficoltà nella Chiesa, indicò una via d’uscita, quella della rinascita alla fede, dando ad essa nuove ragioni fondanti. La sua regola risplende di buon senso e di equilibrio spirituale. Ha attirato tanti uomini e donne pronti a lasciare tutto per vivere alla sequela di Gesù. 

San Benedetto ricorda oggi alla nostra Chiesa e alla nostra società, ridotte a rendere servizi religiosi come le agenzie, la priorità dell'interiorità, della meditazione e della preghiera. 

Conoscendo la vita di San Benedetto, ogni credente dev'essere un uomo di viaggio, sempre in cerca di Gesù VIA, VERITÀ E VITA. 

Ecco alcuni segreti per dimorare nella sequela di Cristo: accogliere e custodire la sua Parola, inclinare il suo cuore alla prudenza, avere il timore del Signore (Pr 12,1-6); lasciare tutto e mettersi in cammino (Mt 19,27). Buon commino a tutti. Buon onomastico a quelli che portano il nome di Benedetto e di Benedetta. Buona festa e felice giornata.

12 - Buongiorno. Il profeta Osea invita il popolo alla conversione. Solo in Dio unico e vero, c'è vita e sicurezza. È fedele, ristoratore e sa amare profondamente (Os 14,2-3.5). Nel Vangelo, il Signore manda i suoi discepoli ad annunciare il Vangelo. Li averte già delle difficoltà della missione. Di fronte ad esse, ci vuole prudenza e semplicità (cfr. Mt 10,16-18). L'immagine della pecora usata da Matteo nel Vangelo è suggestiva (Mt 10,16a). È un animale mite che veste il pastore e lo nutre. È pronto a lasciarsi morire. È l'Agnello che si lascia mangiare. La sua mitezza riporta a Gesù, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo e che ha giocato la sua vita per amore. Così, il discepolo di Cristo è come una pecora in mezzo ai lupi e deve comportarsi come tale. 

Ci sono sacerdoti e tanti cristiani che ignorano l'invito di Gesù. Il discepolo opera nel mondo dove ci sono tanti lupi feroci, nemici di Dio ed ipocriti. Milioni di discepoli subiscono la loro violenza a causa del Vangelo. Non si uccide soltanto di spada, ma uccide anche il pensiero di chi protegge ogni opinione purché non cristiana. Annunciare il Vangelo, convertire la gente, illuminare il mondo con la luce e la verità del Vangelo, ecco quello che spetta al discepolo. Coraggio, non "abbiate paura', disse Gesù. "Ho vinto il mondo" (Gv 16,33). Felice giornata.

13 - Buongiorno e buon fine settimana. Dall'inizio della vocazione del profeta Isaia (cfr. Is 6,4-8), Dio manifesta la sua gloria e la sua potenza ed è proclamato tre volte santo (Is 6,3). In questo ambiente, Dio lo chiama. "Chi manderò, chi andrà per noi?" (Is 6,8a). Isaia ha dato la sua disponibilità (Is 6,8b). E noi? Siamo pronti ad ascoltare la voce del Signore, a lasciare tutto e a seguirlo? Il Signore ha bisogno di noi come strumenti della sua gloria in mezzo agli uomini. 

Il racconto evangelico odierno fa seguito a quello di ieri. Fiduciosi per il fatto di essere discepoli, cristiani convinti, non dobbiamo avere paura di niente e di nessuno. Dio ha cura di noi perché abbiamo un valore per Lui (Mt 10,31). Ha a cuore ogni dettaglio della nostra vita. È sempre presente ed è vicino a noi. Lui rimane alla nostra destra, non possiamo vacillare (cfr. sal. 15,8; 120,3-4.7-8). Gesù ci rassicura dicendo: "Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima" (Mt 10,28). Rendiamo grazie a Dio, sempre presente nella vita dei suoi amici. Buona e felice giornata.

14 - Buongiorno e buona domenica a tutti. Il tema principale delle letture di questa domenica è la chiamata e l'invio in missione. Nel brano del libro del profeta Amos, Dio chiama Amos e lo manda dicendo: "Và, profetizza al mio popolo Israele" (Am 7, 15). È la vocazione di ogni eletto da Dio. Ogni volta che Dio chiama, è per una missione. 

Nel Vangelo odierno (Mc 6,7-13), Gesù si sceglie dei collaboratori, li chiama e li manda nel mondo a due a due per sostenersi nell'annuncio del Vangelo. Li forma così a uno stile di comunità. La vita comunitaria è già una predicazione del vangelo. Gesù non rivela il contenuto dell'annuncio, ma insiste su quello che i discepoli devono essere: manifestare Gesù e il suo regno con l'esemplarità della loro vita. Devono essere viaggiatori che si spostano con poche cose, un vero stile evangelico di povertà. Non devono essere troppo presi dalle cose col rischio di dimenticare l'essenziale della loro missione. Ospitati dalla gente, sono chiamati ad essere promotori-artigiani della pace e della riconciliazione. Dovranno curare gli ammalati, scacciare i demoni, guarire gli infermi e proclamare alla gente la conversione (cfr. Mc 6,12-13). Benedetto Dio che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo (Mc 1,3). In Lui, siamo stati eletti e predestinati ad essere figli adottivi. In Lui, abbiamo la redenzione e il perdono dei peccati. In Lui, siamo eredi e abbiamo ricevuto il Sigillo dello Spirito Santo (Ef. 1,3.4.7.11.13). Siamo coscienti e riconoscenti per questi tanti benefici? Apriamo il nostro cuore essendo docili alla voce del Signore che continua a chiamare e a mandare ancora operai nella Chiesa e nel mondo. Eccomi Signore, mandami dove gli uomini hanno più bisogno della tua presenza. Felice domenica.

15 - Buongiorno e buon inizio settimana. L'adesione a Cristo impone di fare una scelta decisiva e definitiva, fosse anche contro i sentimenti familiari (Mt 10, 34-36). Incontrare Gesù o incontrare i suoi rappresentanti è trovare la vita, entrare nella gioia ed avere la felicità. Con tante sentenze, Gesù fa' passare l'insegnamento sulla necessità e la serietà nel seguirlo. La sua Parola è come una spada, ma una spada risanante (Mt 10,37-42). Il fuoco di cui parla è la sua Parola. C'è chi l'ascolta e l'accoglie e c'è chi la disprezza e la rigetta. Il profeta Isaia afferma che la Parola uscita dalla bocca del Signore non ritorna a Lui senza produrre il suo effetto (Is 55,11). Se la Parola penetra nella profondità della terra, porterà sicuramente frutti. Analogamente, la fede curata bene opera miracoli, guarigioni e genera qualche santo. 

La prima lettura riprende i capi del popolo, così anche il popolo. Tutti devono convertirsi. Dio non risparmia nessuno (Is 1,12-15). Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male (Is 1,16). A questo punto, bisogna imparare a fare il bene e a rompere con alcuni schemi predefiniti. Fare il bene ispira a camminare sulla via della giustizia, a soccorrere chi è oppresso, l'orfano e la vedova (Is 1,17). Questa è la vera avventura a fare con Gesù, un'avventura che salva e fa' vivere le persone. Buona giornata

16 - Buongiorno. Oggi, il profeta Isaia ha l'occasione di ribadire l'orientamento del suo insegnamento. Bisogna decidere di aderire alla fede nel Dio delle promesse e della salvezza o rimanere nella paura di fronte ai potenti della terra. Dio richiama il suo popolo alla fedeltà. "Se non crederete, non resterete saldi" (Is 7,9b). A questa fedeltà, alla riconoscenza di quello che il Signore ha fatto per lui e alla conversione il Signore impegna il suo popolo con una riflessione. Le città pagane saranno trattate meno severamente di Corazin, Betsaida, Cafarnao dove si sono fatti tanti miracoli eppure non hanno creduto (cfr. Mt 11,20-24). Non bisogna lasciare passare invano la Parola del Signore e la sua grazia. Mai Gesù si sarebbe aspettato della chiusura e dell'ostilità degli ebrei. È venuto per offrire la buona notizia del Regno, la proclamazione della prossimità di Dio, ma si è ritrovato a fare i conti con i farisei, presuntuosi ed apatici. Servono cuori in ascolto, desti per non fare della fede un comodo cuscino su cui appisolarsi. Per questo, Gesù scuote le tranquille città ebraiche perché non accolgono la novità del Regno. Che il Signore ci dia sempre la grazia della conversione. Buona giornata.

17 - Buongiorno per tutto il giorno. La storia riportata dal profeta Isaia è una riflessione sulle vicende della storia. Gli avvenimenti anche crudeli sono solamente un bastone nella mano di Dio per educare il suo popolo. Se ne serve per purificare i suoi eletti (Is 10,5-7.3-16).

Nel Vangelo odierno, Gesù loda il Padre per la scelta dei piccoli che accedono alla rivelazione del mistero del regno. Infatti, Gesù esulta nello Spirito Santo perché sente che il Padre ha dei veri alleati nei piccoli (Mt 11,25). Solo chi non è superbo, pieno di sè, presuntuoso può accogliere le Parole di Gesù ed entrare facilmente nel regno di Dio. Bisogna quindi imparare a diventare piccoli e umili come i bambini per meritare di conoscere tutti i segreti del Regno (cf. Mt 11,27). Quello che Gesù vuole sottolineare è che i primi destinatari del Vangelo non si sono interessati ("i sapienti e intelligenti"). Invece i pagani, i lontani si sono messi in cammino di vita e di fede e hanno trovato in Lui la vita e la salvezza.  Gesù si rivela con amore a chi lo cerca con cuore sincero. Felice giornata in Gesù, Maria e Giuseppe.

18 - Oggi, giovedì della XV settimana del Tempo Ordinario, il vangelo è il seguito di quello di ieri. Se Gesù rivela ai discepoli il rapporto che esiste tra Lui e il Padre, vuole dire che il suo invito e il suo insegnamento (cfr. Mt 11,28-29) sono validi per la vita dei discepoli di ieri e di oggi. È un punto di riferimento sicuro e di ristoro per tutti quelli che sono affaticati e oppressi. Bisogna andare a Lui per sentirsi bene. 

Poiché nella vita tutti gli uomini hanno un peso da portare (cfr. Is 26,16), quello che Gesù propone è leggero (Mt 11,30). La croce di Gesù è dolce e salva. Buona giornata.

19 - Buongiorno per tutto il giorno. Dalla lettura di oggi tratta dal profeta Isaia, anche il re prega. A motivo della sua preghiera fiduciosa e delle sue lacrime, il re Ezechia ottiene da Dio la grazia richiesta (Is 38,5-6). Il Signore premia sempre chi rimane fedele a Lui. Questa preghiera del re Ezechia è per noi: "Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi" ( Is 38,3). Camminiamo nella luce.

Nel Vangelo, Gesù afferma contro ogni fariseismo ipocrita la sua identità e la libertà contro ogni soffocante coartazione (Mt 12,2). Ci invita a non fermarsi alla pratica che si svolge nel Tempio né ad osservare la legge per la legge. Ci invita anche di leggere bene le Sacre Scritture. Dicendo che "Il Signore è maestro del sabato" (Mt 12,8), è il momento di riconoscerlo e di cambiare cuore. Gesù dice anche ai farisei: "Misericordia io voglio e non sacrifici" (Mt 12,7). È una lezione di vita da attuare ogni giorno per aver la pace interiore. Il centro della fede è la misericordia. La misericordia  è l'atteggiamento di chi guarda alla miseria altrui allo stesso modo con cui ha imparato a leggere le proprie ombre ed a superarle. Buona giornata.

20 - Buongiorno e buon fine settimana. Il profeta Michea che leggiamo oggi è il profeta della giustizia. Tramite la sua profezia, fa' conoscere che Dio non sopporta l'ingiustizia e la sopraffazione (Michea 2,1-2). Questo ci invita a un continuo rinnovamento e cambiamento di vita. Nel Vangelo, piuttosto di tenere consiglio per sopprimere Gesù, i farisei dovrebbero vedere in Lui la figura del Servo di Dio che fa la differenza: annuncia la giustizia, difende i valori umani e raccoglie in sé le speranze di tutti (Mt 12,15b.21). Questa figura del Servo di Dio è bella: "non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia" (Mt 12,19-21). Imitiamolo. Buona giornata.

21 - Buongiorno nel giorno del Signore. Ogni giorno della nostra vita, il Signore ci rigenera, ci guida personalmente oppure lo fa attraverso i pastori che Lui stesso si è scelto. Il profeta Geremia annuncia il regno messianico futuro in un Sovrano chiamato "germoglio giusto" (Ger 23, 5). Piuttosto di disperdere le pecore come fanno i pessimi pastori, Lui le raduna (Ger 23,2-3). Dio prende cura del suo popolo e lo nutre con la sua Parola. Gli comunica costantemente un insegnamento di vita. 

Il Vangelo odierno anche ci rigenera. "Venite in disparte e riposatevi un po' (Mt 6,31), dice Gesù. Si preoccupa dei suoi amici per una cura fisica, ma anche spirituale in un luogo solitario, deserto. Più del fare, a Gesù sta a cuore la serenità mentale dei suoi. Non c'è bisogno di pensare ad altri progetti, ma al progetto di riposo per recuperare le forze e ricominciare le attività. Quello che Gesù ha fatto per i discepoli lo fa anche per la folla. Gesù ha compassione. Si mette ad insegnare loro molte cose per consolarli (Mt 6,34). È molto attento e sollecito. Ci invita a fare lo stesso. Dare attenzione ai fuori-orario, a quanti hanno una lacrima o una gioia da condividere è un atto di amore. Da Dio si va senza dover prendere appuntamento. E questo è bellissimo. Buona e felice domenica.

22 - Buongiorno e buon inizio settimana. Il Vangelo odierno è secondo Gv 20,1-2.11-18. Oggi facciamo nella chiesa memoria di Santa Maria Maddalena, prima testimone del Risorto. Maria di Magdala è una delle figure femminili affascinanti dei Vangeli. La troviamo sotto la croce con Maria la Madre di Gesù e Giovanni, il discepolo amato. Donna coraggiosa, rappresenta al sepolcro ogni donna fedele a Gesù. Così Giovanni l'evangelista la fa' parlare al plurale: "Non sappiamo dove l'hanno posto". Perché Maria si trova al sepolcro? Perché apparteneva tutta a Gesù e il suo cuore era sempre presso di Lui. Dov'era lui, era anche il cuore di lei. È una donna che piange per Gesù perché l'amore versa lacrime o di gioia, o di dolore. Lei cerca il Signore e gli angeli provano a consolarla. Gesù lascia che si esprima l'umano di Maria. Interviene solo dopo e si fa' vedere. La chiama per nome: "Maria". È una nuova chiamata. Ora Maria amerà Gesù in altro modo, con un amore eterno, un amore che non morirà mai perché profumato di eternità. Auguri alle donne coraggiose e buon onomastico a quelle che si chiamano Maddalena. Felice giornata.

23 - Buongiorno. Oggi facciamo memoria di Santa Brigida, religiosa e patrona d'Europa. È molto conosciuta per le rivelazioni ricevute da Dio. Madre di 8 figli, entrò nel convento e fondò un ordine monastico e diventò così un esempio di una vita di fede profonda. Il Vangelo odierno (Gv 15,1-8) ci mostra la relazione tra un maestro e il suo discepolo. Io sono la vite e voi i tralci (v.1). Gesù è la vite e noi i tralci: stessa pianta, stessa radice e stessa linfa. Così il discepolo vive in stretta comunione e dipendenza con il proprio maestro. 

Il Padre è il vignaiolo, un Dio che si dà da fare attorno a me.

Nell’antico testamento, il padre è proprietario della vigna. Ora è vignaiolo. Grazie all'incarnazione del Figlio, Dio si innesta nell'umanità e ne fa’ parte. Il vignaiolo si fa’ vite, il seminatore seme, il vasaio argilla, il Creatore creatura.

Gesù, la vite, spinge la linfa in tutti i tralci e fa circolare la forza divina in ogni fibra. Dalla comunicazione con Lui, riceviamo energia per dare un frutto fecondo. Un tralcio che si stacca dalla pianta si condanna da solo. Ma c'è una legge della natura che bisogna potare la pianta, rinforzarla perché porti più frutto. La potatura non è amputazione, ma è salutare per la pianta. La vena d'oro nei tralci è l'amore che irriga tutto. È vita eterna. Viene da Dio e va oltre noi. È l'impegno che faremo come credenti nel mondo. Rimanere attaccati a Gesù perché ci ispiri sempre per portare frutti e diventare veri discepoli. Santa Brigida l'ha fatto prima di noi ed è un esempio nella Chiesa. Buona giornata.

24 - Buongiorno. Il brano odierno tratto dal profeta Geremia ci rassicura che la forza del profeta dipende dall'essere fedele portavoce di Dio. Dio ha chiamato il profeta Geremia (Ger 1,4-5) con una missione. È stato stabilito per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare (Ger 1,10). Nel Vangelo odierno (Mt 13,1-9), Gesù osserva un seminatore e intuisce qualcosa di Dio che dà avvio alla fioritura del mondo, che immette germi di vita nel cuore umano e nel cosmo. 

Gesù immagina il Regno come un campo seminato. Depone il suo grano nel terreno. Siamo tutti terra dura, spinosa, ferita, opaca, eppure la nostra umanità imperfetta è anche una zolla di terra buona, adatta e capace di dare vita ai semi di Dio. Nel racconto odierno, ci sono nel campo forze che si contrastano (il bene e il male a confronto). La parabola non spiega come togliere sassi, cacciare uccelli, ma parla di un seminatore la cui fiducia è ripagata: in ogni cuore il suo grano cresce. Buona giornata.

25 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la festa di San Giacomo apostolo, Giacomo il maggiore, fratello di Giovanni e cugino di Gesù. Fa parte del gruppo privilegiato di tre apostoli che hanno seguito Gesù sul Tabor, nell'orto degli ulivi e altrove. In questo giorno di festa, San Paolo descrive la dura vita degli apostoli (tribolati, sconvolti, perseguitati, colpiti), uomini che hanno dato la loro vita per la missione (2 Cor 4,7-9). Nel Vangelo odierno (Mt 20,20-28), la madre dei fratelli si avvicina a Gesù e chiede che i suoi figli abbiano i primi posti nel Regno. Così ragiona la mente umana. In un modo risoluto, Gesù dice che può solo condividere la missione ricevuta: bere un calice amaro e portare sulle spalle la croce. Associato alla gloria di Cristo, Giacomo beve infatti al calice della Pasqua ricevendo il battesimo del martirio (cf Mc 10,35-40). Gesù cerca di fare chiarezza senza successo. La scelta dei posti è riservata al Padre. Gli altri dieci ascoltano irritati. Son presi dalla stessa mania di apparire e contare agli occhi di Gesù e del mondo. Gesù esorta e lancia una sfida. Il più grande non è colui che comanda, ma colui che serve. Non è chi alza la voce, ma chi è pronto a morire crocifisso come Lui e per amore. Buona festa a tutti.

Auguri a quelli che portano il nome di Giacomo e di Giacomina. Felice giornata.

26 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi facciamo la memoria dei santi Gioachino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria. Lodiamo Dio ora e sempre. Con loro, facciamo l'elogio di uomini illustri, uomini di fede, giusti e fedeli all'alleanza (Sir 44,1.10-12). Facendo riferimento agli antichi, Gesù giudica, nel vangelo odierno, i discepoli beati perché ascoltano la Parole di Gesù e lo contemplano faccia a faccia (cfr. Mt 13,16-17). Nonostante la loro disponibilità all'azione della grazia, all'intima comunione con Dio e alla loro vita da considerare come un'oblazione gradita a Dio, gli occhi di Gioacchino e Anna non hanno visto la gloria del Messia. Noi che viviamo nella speranza, ringraziamo Dio che si rivela sempre a noi in tanti modi. Auguri a tutti quelli che portano i nomi di Anna e Gioacchino. Tantissimi auguri ai nonni di Gesù e ai nostri nonni. Felice giornata.

27 - Buongiorno e buon fine settimana. Il Vangelo odierno (Mt 13,24-30) ci rivela che nel cuore umano coabitano il bene e il male. In lui, viene seminato il seme della Parola di Dio. Ma bisogna sapere che nel mondo esiste la zizzania seminata dalle persone. I servi nel racconto evangelico intervengono. "Vuoi che andiamo a togliere la zizzania?", domandano i servi. La risposta è un "no" perché c'è rischio di strappare anche le spighe di buon grano. C'è uno sguardo, anzi, un conflitto di sguardi. Quello dei servi si posa sul male e quello del padrone sul bene. Quello che importa al padrone è il grano e non la zizzania. Davanti a Dio, una spiga di buon grano vale di più di tutta la zizzania di tutto il campo. Il bene è più importante del male, la luce conta più delle tenebre. Così anche la salvezza di una persona vale più della sua condanna. Dio privilegia la fecondità dei grappoli che maturano al sole.

La parabola odierna invita a liberarsi, a scoprire quello che è vitale, il bello che la mano di Dio ha seminato in noi. Dobbiamo essere consapevoli che non siamo stati creati a immagini del "nemico" e della notte, ma all'immagine del Creatore e del suo giorno. Buona e felice giornata.

28 - Buongiorno nel giorno del Signore. Leggiamo nelle letture di questa domenica "la Paura dell'uomo e la Potenza di Dio" (cfr. 2Re 4,43; Gv 6,7-9). Dio provvede sempre al bisogno essenziale dell'uomo: il mangiare. Il vangelo odierno (Gv 6,1-6) è più specifico. Un ragazzino ha capito tutto e salva la situazione. Mette a disposizione quello che ha e da inizio al miracolo. La soluzione per la fame di oggi e di domani è condividere. Gesù esulta quando ha sentito che c'erano cinque pani e due pesci e ha ordinato ai discepoli di fare sedere la gente (Gv 6, 8-10). Con questo comando, c'è speranza.

Nel mondo, c'è pane per tutti, ma è insufficiente per l'avidità di pochi, diceva Gandi. Il Vangelo di oggi parla di distribuzione e non di moltiplicazione del pane. Gesù non è venuto nel mondo per risolvere tutti i problemi dell'umanità, ma dare la direzione (l'orientamento). Il cristiano allora dovrà fornire il lievito più che il pane. È l'essenziale. L'aria, l'acqua, la terra, il pane e tutto quello che incontriamo sono dati in prestito agli uomini e tutto appartiene a chi vivrà domani. Lodiamo Dio per l'attenzione e il cuore generoso di quanti l'aiutano ad operare oggi dei miracoli. Buona e felice domenica a tutti

Buongiorno e buona domenica. Gesù Cristo non è mai indifferente alla sofferenza degli altri. Ha sempre compassione per quelli che lo seguono. È per noi una buona notizia che Gesù s'interessa a tutto quello che succede nella nostra vita. 

C'è un ragazzo che, con poche cose, ha favorito un miracolo. 

Dietro ogni nostro gesto, Gesù vuole comunicarci un messaggio. Ci sono cinque pani e due pesci. Dio agisce con poche cose per compiere il miracolo. Moltiplica tutto quello che gli portiamo. Ha proprio bisogno del nostro contributo per aiutare gli altri. La nostra fede deve tradursi in gesti di generosità. Apriamo le nostre mani e il nostro cuore ai vicini. Siamo chiamati a una solidarietà. Il gesto che ha fatto Gesù Cristo è un annuncio dell'Eucaristia. Non bisogna disperdere nulla (Gv 6,12). Il nostro mondo può essere trasformato se apriamo i nostri cuori agli altri, con tante piccole cose quotidiane con la generosità, la condivisione. Buona domenica ancora.

29 - Buongiorno e buon inizio settimana. Oggi è memoria di Santa Marta. Facciamo gli auguri a tutte quelle che portano il nome di Marta. Gesù andava volentieri alla casa di Lazzaro, Marta e Maria, casa collocata a Betania non lontano dalla città santa, Gerusalemme. Si respirava in quella casa fede, accoglienza, armonia, serenità e amicizia. 

Nel brano del Vangelo di Giovanni di oggi (Gv 11,19-27), Marta è messa in cattiva luce. 

L'episodio odierno è stato interpretato come una contrapposizione fra due stili di vita, due modi di intendere la fede: quello attivo, cioè operativo di Marta e quello contemplativo e orante di Maria. È preziosa l'operosità di Marta che offre ospitalità a Gesù a casa sua. Maria è mistica ed è in ascolto del Signore e Marta, una donna concreta che abita nella casa di Betania. Marta è proprio l'icona di tanti che si rabboccano le maniche. Marta e Maria sono l'immagine di ogni discepolo che deve alternare la meditazione e la preghiera all'operosità e al lavoro. È bello sapere che non esiste una meditazione che non sfoci nell'azione. È anche vero questo fatto: è sterile un servizio che non attinga forza dalla preghiera. 

Gesù rimprovera l'agitazione di Marta che spesso caratterizza anche le sue buone iniziative. 

Noi, siamo chiamati ad agire, a dare concretezza alla nostra fede, ma con lo sguardo al Signore, origine e fine di ogni cosa. Per questo, Gesù loda la scelta di Maria seduta ai suoi piedi in ascolto della Parola. Maria ha scelto la parte migliore. Guarda la scala dei valori. Pensa alla preghiera senza dimenticare che nel mondo hai da fare o meglio da realizzare. Buona giornata.

30 - Buongiorno per tutto il giorno. Quando un profeta capisce la sua missione, si fa' interprete della coscienza del suo popolo sia nella delusione, sia nella desolazione che nella speranza (Ger 14,17b-22). 

Spiegando la parabola della zizzania (Mt 13,36-43), Gesù mette l'accento sul giudizio finale di Dio. Rimettersi a Dio è un atto di umiltà e di sapienza.

Il male esiste, ma non viene da Dio. L'avversario è il maligno, ma non è invincibile. Il maligno è un angelo decaduto. Allora, non avere mai paura di lui perché chi si affida al Signore ha in casa un custode.

Lo sguardo di Dio è fisso sulle sue creature. Il mondo edificato sulla violenza si autodistrugge. Il discepolo di Gesù Cristo è colui che ricopre il male di bene e di coraggio; apre spesso il Vangelo, ne sente il sapore e gode. “I Giusti splenderanno come il sole nel regno del loro Padre" (Mt 13,43). Buona giornata.

31 - Buongiorno. Alla ricerca di Dio e incontrarlo fa gioire alla sua presenza (Ger 15, 17-18). Il profeta Geremia dice: "se ritornerai, io ti farò ritornare e starai alla mia presenza" (cfr. Ger 15,20). Non è forse questo che cerchiamo per stabilirsi in Dio? Il vangelo odierno (Mt 13,44-46) ci fornisce due modalità di azione dettate da casualità, ma il Vangelo è la novità di Dio. È possibile a tutti trovare Dio e ad essere trovati da Lui. È possibile essere sorpresi da una luce come Paolo sulla via di Damasco oppure da un Dio amore, innamorato di normalità. Dio passa nel nostro cuore e nel nostro campo quotidiano dove viviamo e lavoriamo. Dobbiamo cercare dei tesori e la perla preziosa per la nostra vita. Tesoro e Perla sono due parole scelte da Gesù per esprimere il salto di qualità di chi incontra Gesù, la verità del Vangelo. La fede è una forza vitale che cambia tutto e fa danzare con armonia. 

La gioia è il primo tesoro di Dio, tesoro prezioso, la ragione del camminare verso la buona direzione, la ragione del correre decisi e del volare più in alto. È vero. La gioia scoperta come sorgente di serenità fa' vendere tutti gli averi. Un vero discepolo sceglie bene e guadagna. Investe in un tesoro e ne guadagna di più. Un discepolo non ha tutte le soluzioni in tasca, ma cerca di risolverle. Chi vive nel mondo cerca la vera ragione del vivere. Allora qui, la fede aiuta. Credere è un verbo dinamico. Spinge ad alzarsi e a camminare fino a trovare. Buon cammino e felice giornata.

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