OTTOBRE
1 - Buongiorno nel giorno del Signore. All'uomo distratto e incapace di afferrare l'appello di Dio, la sua Parola di oggi lo interpella. C'è urgenza di conversione e di decisione. Abbiamo davanti a noi una parabola dei due figli (cf. Mt 21,28-32) che per volontà del Padre sono mandati nella sua vigna. La vigna del Signore è il mondo e Dio invita i suoi figli a prendersene cura. Un figlio vuole salvare la sua immagine. È pronto a ubbidire e a lavorare, ma soltanto a parole. Promette, ma non va a faticare e a sudare nella vigna. Un altro è ribelle. Non ha voglia di lavorare. Preferisce occuparsi di altre cose. Sbatte la porta, se ne va, poi si pente e ritorna per andare a lavorare nella vigna. NON SI STA CON DIO PER DOVERE, MA PER AMORE. In questa parabola, Gesù non vuole giudicare nè fare il processo del popolo di Israele (il figlio maggiore), ma ci mette di fronte al vero problema che è altro: la conversione che i pubblicani e le prostitute hanno attuato nella loro vita (cf. Mt 28,31) a differenza di uomini pii e religiosi che non si sono convertiti. La domanda di fondo è questa: chi è il vero credente? Colui che dice e non fa oppure colui che fa la volontà del Padre? Matteo non condanna l'ortodossia, ma la frattura che si crea tra ortodossia e ortoprassi, tra il "dire" e il "fare". L'unità tra confessione della fede e prassi è uno dei punti forti sottolineati nel Vangelo di Matteo (cf. Mt 7,21-23). Dobbiamo attuare il messaggio di Dio, compiere la sua volontà. Alla luce del brano evangelico odierno, i pubblicani e le prostitute diventano un modello per quelli che "dicono" e "non fanno". Loro hanno creduto e hanno avuto il coraggio e la forza di ricredersi. Gli altri no. A volte prevale in me il figlio egoista ed ipocrita. A volte invece quello ribelle che si pente. La morale evangelica non è dell'obbedienza passiva, ma della fecondità perché la volontà del Padre è che portiate frutto e che il vostro frutto rimanga (cf. Gv 15,16). Questa frase della parabola che segue è dura. È rivolta ai cristiani di facciata: "I pubblicani e le prostitute vi passano avanti..." (Mt 21,31b). C'è bisogno di conversione. Felice domenica.
2 - Buongiorno e buon inizio settimana. Oggi, celebriamo la memoria degli angeli custodi. La Sacra Scrittura parla degli angeli. Ci sono degli angeli degli annunci (Gabriele), delle battaglie (Michele), della guarigione (Raffaele) e dei lunghi viaggi e quelli del quotidiano (Gli angeli custodi). Gli angeli custodi sono delle creature preziose cui Dio ha affidato la missione di riportarci a casa. Sono come delle stelle di orientamento. Ad ognuno di noi è chiesto di aver rispetto della loro presenza, di dargli ascolto e di non ribellarsi a loro (Es 23,20). Rimane per noi una cosa da fare: ritrovare confidenza con loro. Nel Vangelo, Gesù ci invita all'umiltà e all'innocenza dei bambini. Gesù dice che i loro angeli vedono sempre la faccia del suo Padre che è nei cieli (cf. Mt 18,10). Sì, vedono il volto del padre e godono della sua luce irradiante, traggono energia dal calore e dallo splendore di Dio. Se vogliamo vivere bene su questa terra, dobbiamo stare attenti agli orientamenti degli angeli custodi messi da Dio a nostra disposizione e rimanere in loro ascolto. Buon cammino e Buona giornata.
3 - Buongiorno. "Il Signore è con noi". Questa è l'esperienza fatta nel tempo dal popolo di Israele che dobbiamo fare anche noi. Nella prima lettura, il profeta Zaccaria ci rivela alcuni passaggi interessanti del cammino di vita spirituale e cristiana: cercare il Signore e supplicarlo; trovare il Signore e presentargli le domande di vita e di salvezza; arrivare a un impegno di camminare insieme come popoli per andare verso il Dio vivo e vero (Za 8,20-23). Gesù è il vero esempio del cammino. Inizia il cammino verso la sua passione e morte, verso Gerusalemme, la città santa che uccide i profeti. Ma lui è fermo e deciso (Lc 9,51). È lì che sarà glorificato. I discepoli camminano accanto a lui e non con lui. Prosegue con un altro cammino, un viaggio verso un altro villaggio (Lc 9,56). Questo cammino può essere pensato come missionario. Notare il metodo fondamentalista di due discepoli di fronte a una cattiva accoglienza. Vogliono invocare il fuoco sui Samaritani. Per fortuna, c'era Gesù con loro per richiamali allo stile evangelico (Lc 9,54-55). La croce è la via che porta alla gloria. Per questo Gesù la propone ai suoi discepoli. Ma chi cerca il primo posto, chi cerca i propri comodi e il successo personale non è capace della grande decisione di seguire il Signore sulla croce. Gesù ha bisogno di uomini liberi, pronti ad abbandonare le certezze umane per amarlo sopra ogni cosa. Chi ha deciso di seguirlo non può inseguire le cose, ne correre dietro le vane aspirazioni. Sa di non appartenere a se stesso, ma a Gesù per diffondere il suo Vangelo e difendere la sua Chiesa. Su, coraggio nel cammino dietro Gesù Cristo. Buona giornata.
4 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la festa di San Francesco d'Assisi, Partono d'Italia. Si è convertito al Vangelo e lo visse con coerenza. Con la sua umiltà e la sua povertà, San Francesco ha dato alla Chiesa una vera immagine di Cristo. Grande figura di spiritualità, San Francesco ha fatto di Cristo l'unico sommo bene. Il Vangelo odierno lo presenta esultante di gioia davanti ai sapienti e ai grandi che sono spariti ed è emersa una nuova comunità costituita da piccoli e poveri, da vedove e ammalati, ascoltatori attenti della Parola di Dio. Gesù è sensibile alla logica del Padre. Il contrario sarebbe sorprendente. È tenero con gli ultimi, i bastonati della vita. Identificati i preferiti del Regno, Gesù invita gli oppressi ad aderire a Lui. Il mistero della salvezza è rivelato non ai superbi, ma ai piccoli, agli ultimi (cf. Mt 11,25-30). A questi, c'è la possibilità di ristoro. "Venite a me voi tutti affaticati e oppressi" (Mt 11,28). Andare a Gesù è andare a scuola di vita. Imparate dal mio stile, dal mio cuore, dal mio modo di amare (Mt 11,29b). Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero (Mt 11,29a). Gesù è maestro di amore, ossigeno che rigenera e fa ripartire. Semina in tutti un seme per renderli "nuove creature" (cf. Gal 6,17). Buon cammino dietro a Lui. Auguri ai Francesco e Francesca, Franco e Franca. Buona giornata.
5 - Buongiorno. Il brano evangelico di oggi (Lc 10, 1-12) riguarda anche i catechisti e il mandato affidato a laici attivi in diversi campi della chiesa con un impegno missionario. La missione è la vita reale e abituale del discepolo. Perciò, non può esistere una neutralità nella fede. O si è missionario là dove si vive raccontando Gesù con una vita esemplare e coerente, o si racconta il contrario. Ma chi si innamora di Gesù rivela uno stato di euforia. Così anche il discepolo che vive il Vangelo. Comunica Dio più con la vita quotidiana che con le parole. Per annunciare il Vangelo, ci vuole un tessuto di comunione di fratelli e sorelle. È il senso della missione dei 72 discepoli inviati due a due. L'espressione "è vicino il regno di Dio" è l'oggetto della predicazione e della missione. La vicinanza non è geografica, ma è teologica. Il regno di Dio non solo è vicino, ma è anche in mezzo a noi. È presente e si manifesta con i segni concreti: non si porta borsa, ne sacca ne sandali. Bisogna confidare nella provvidenza perché Gesù è tutto per i suoi discepoli. Per vivere il comando di Gesù, ci vuole una vera conversione. Si, il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo (cf. Mc 1,15). Buona giornata.
6 - Buongiorno. A Cafàrnao, Gesù ha iniziato la missione ed ha annunciato il suo Regno. Le città di Corazzin e di Betsaida hanno respinto Gesù e la sua Parola. Hanno rifiutato il Vangelo annunciato dai 72 discepoli inviati da Gesù. Le tradizioni religiose e la diffidenza hanno vietato gli abitanti di riconoscerlo come Messia. Le città di Israele dunque hanno visto i miracoli compiuti da Gesù, eppure non hanno creduto in quei miracoli di Dio e non si sono convertite (Lc 10,13-16). L'aspetto del rifiuto si verifica anche nella lettura del profeta Baruch. È detto: "Ci siamo ribellati al Signore nostro Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce" (Bar. 1,19). La stessa cosa ci capita e a volte pensiamo di essere migliori degli altri. C'è urgenza di conversione. Altrimenti, il giudizio sarà duro per quelli che non si convertono. Buon cammino e buona giornata.
7 - Buongiorno. Il brano del libro di Baruc letto oggi dice chiaramente che "Israele ha dimenticato il suo Dio". L'esilio è una conseguenza di questa lontananza. Ma Dio non abbandona mai il suo popolo. Dopo una prova, dopo un momento di afflizione e di tormento, è annunciata la liberazione. Il ritorno del popolo di Israele suscita una grande gioia ed è una occasione del desiderio di ricercare il Signore (Bar 4, 5-12.27-29). Il Vangelo odierno esprime la soddisfazione dei discepoli dopo la prima missione. Esperienza particolare, rendono conto a Gesù che li ha mandati. Hanno visto cambiare le persone e credere. È per loro un momento di felicità. Grazie alla predicazione del Vangelo, Satana è sconfitto. I piccoli accolgono l'annuncio della salvezza, mentre i così detti sapienti e intelligenti hanno la mente ottusa e gli occhi chiusi. Sono proprio ciechi. Per gli umili e i piccoli di cuore, c'è una consolazione: il loro nome è iscritto in cielo (Lc 10,20). Questo è l'essenziale dell'itinerario spirituale. Buon proseguimento di vita cristiana e che la Madonna del Santo Rosario ci sostenga nel nostro cammino. Buon fine settimana.
8 - Buongiorno nel giorno del Signore. Il tema della vigna ritorna. Israele, vigna del Signore, è oggetto di una cura particolare. Ma la risposta all'amore di Dio, all'elezione e alla grazia è stata l'infedeltà e l'ingratitudine (Is 5,1-7). Il Vangelo è più esplicito. I principi dei sacerdoti e gli anziani del popolo sono indegni dell'elezione divina. Deludono Dio. Sono ribelli e la loro intenzione manifesta il loro cuore cattivo quando dichiarano: "costui è l'erede. Uccidiamolo e avremo noi l'eredità" (Mt 21,38). Hanno sete dell'avere, di accumulare. Come l'abbiamo notato, Dio non demorde mai davanti al rifiuto e ai tradimenti dell'uomo. Ci prova ancora ed è sempre pronto a ricominciare (Mt 21,34-37). Dio ha un progetto di vita ed ha in prospettiva la vigna che fiorirà. Ciò che Dio aspetta di noi alla luce della parabola dei vignaioli omicidi è una vigna matura non di grappoli rossi di sangue (come ai nostri tempi, oggi tempi di guerre), ma una uva resa dolce dalla misericordia di Dio. Ci chiede di amare e di rispondere a questo amore con il compimento del nostro dovere con onestà. Ci chiede di fare parte del popolo dei piccoli e dei poveri, degli esclusi e dei lontani (cf. Mt 21,14-17), degli umili servi nella vigna del Signore, di tutti quelli che danno frutti. Buona domenica.
9 - Buongiorno. La storia personale di Giona è un insegnamento per noi. Chi è in grado di fuggire la presenza del Signore e rifiutare la missione che ci affida? Davanti ad una urgenza di conversione (Ninive è colma di peccati), chi rimarrebbe tranquillo? Dio vuole la salvezza del suo popolo. Per questo, mette in moto tutto e coinvolge anche i profeti perché il popolo si converta (Gio 1,1-2,1.11). Siamo chiamati continuamente alla conversione anche nella ricerca per ereditare la vita eterna. Convertiamoci all'amore. Ecco il racconto evangelico di oggi. Un uomo caduto nelle mani dei briganti subisce una violenza. Il sacerdote e il levita che passano prima hanno davanti a loro un dilemma: trasgredire la legge dell'amore al prossimo o quella della purità legale che evita il contatto con il sangue. Scelgono la via facile e comoda per loro: non toccare, non intervenire, restare "puri". Ma il loro cuore si inquina. La loro religione è di facciata ed è pura ipocrisia. Una tale fede non accende la vita e non è neanche capace di amare. Per dare vita, bisogna vedere, avere compassione, farsi vicino perché quello che conta nel brano evangelico odierno è la pietà. Il samaritano soccorre uno che ha incrociato (Lc 10, 25-37). È lo stile di Dio che dev'essere lo stesso stile dei suoi figli: sapere introdurre il prossimo nel corso della nostra vita; essere pronto a perdere tutto per guadagnare tutto; imitare la bontà di Dio e di chi si comporta da prossimo. "Va' e anche tu fa' lo stesso" (Lc 10,37b). Buon cammino di conversione e buona giornata.
10 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio non vuole la distruzione dell' uomo, ma la sua conversione, la sua salvezza. Perciò manda il profeta Giona a predicare alla gente di Ninive (Gio 3,1-10). Il brano evangelico di oggi ci invita a vivere l'ospitalità cristiana. È anche una vera conversione (Lc 10,38-42). A Betania, nella casa di Lazzaro, Marta e Maria, abbiamo un Maestro in presenza che comunica e una discepola in ascolto. Maria incantata da Gesù rimane seduta ai suoi piedi e ascolta le sue parole. Nel racconto, c'è anche Marta, presa da tante cose, dalle occupazioni, da tanti servizi. Maria che ha scelto la parte migliore è, con Gesù, in perfetta e totale sintonia: lui dà e lei riceve. Entrambi sono felici, lui di aver incontrato un cuore che ascolta e lei di avere con sé un Rabbi. Il cuore di Maria è come un grembo pronto a custodire il seme della Parola pronunciata da Gesù e Maria si sente inviata a fare fiorire ciò che Gesù ha seminato in lei. Per Marta, c'è anche una parola, ma di rimprovero per farle riflettere. Gesù contesta non il fare di Marta, ma l'affanno, non la sua generosità, ma l'agitazione. Gesù sembra dirle di dare precedenza e importanza alle persone prima delle cose. Si può stare con Gesù in una relazione diversa, non di servizio, ma di ascolto. Non siamo servi di Gesù, ma suoi amici. Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la vivono ogni giorno. Buona e serena giornata.
11 - Buongiorno. Oggi siamo alla scuola della preghiera (Lc 11,1-4). I discepoli sentono il bisogno di pregare. Sono stati sedotti e affascinati dalla preghiera di Gesù. Hanno visto anche come pregavano i discepoli di Giovanni Battista ed è piaciuto a loro. Sicuramente erano preghiere apprese in sinagoga o nei salmi. Troviamo che c'è bisogno di pregare perché Gesù ha pregato. I discepoli chiedendo di imparare a pregare, volevano capire di più del suo rapporto con il Padre quando pregava. Gesù insegna una preghiera nuova, intima, una preghiera di relazione familiare con Dio. I discepoli chiedono di essere introdotti a questo modo nuovo di preghiera. Gesù li accontenta e insegna il "Padre Nostro", la preghiera dei figli. La struttura è semplice. C'è prima la lode e poi le richieste esistenziali. Ecco gli articoli della preghiera:
1) Padre.
2) Sia santificato il tuo nome.
3) Venga il tuo regno.
3) Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano.
4) Perdona a noi i nostri peccati.
5) anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore.
6) non abbandonarci alla tentazione.
Spesso la nostra preghiera è soltanto chiedere. Quella che Gesù insegna è un dialogo filiale con Dio. "Signore, insegnaci a pregare". Buona e felice giornata.
12 - Buongiorno. La più bella cosa che si possa chiedere a Dio è il dono dello Spirito Santo. Come ci impegniamo per avere questo dono importante, dobbiamo anche perseverare nella preghiera per ottenere quello di cui abbiamo bisogno. Notate che il racconto evangelico di oggi (Lc 11,5-13) presenta una richiesta di un uomo per un altro che era in viaggio. Bussare! Non bussa da un amico per sè. Bussa per fare circolare il pane dell'amore nelle vene del mondo. C'è qui un mistero da capire e soprattutto da vivere. È privandomi di un po' del mio cibo quotidiano che ci sarà pane per tutti. Tra i due amici, c'è una porta chiusa davanti alla quale Gesù dice: chiedete, cercate, bussate (cf. Lc 11,9). Di quella porta chiusa, c'è la chiave: la preghiera. La preghiera aiuta a vivere e a respirare. Quindi, non ridurla a superstizione ne rivolgersi a Dio soltanto nelle necessità. Il dono più grande da ottenere da Dio è lo Spirito Santo che ci permette di fare una esperienza di figlio. Più mi sentirò figlio, meno avrò necessità di chiedere perché vivrò sempre nell'amore e nella grazia del Padre. E se ci capita di fare una richiesta, cerchiamo e domandiamo l'essenziale: la vera amicizia, la vita, la fede, la comunione e le buone relazioni con Dio e con i fratelli. Buona e felice giornata.
13 - Buongiorno per tutto il giorno. Il profeta Gioele ci invita oggi alla penitenza e alla conversione (Gl 1,13-15; 2,1-2). Il Vangelo odierno ci fa' riflettere sull'azione di Satana. Ha poco tempo, ma fa' finta di resistere, di essere forte e di esercitare il dominio su tutta la terra (cf. Lc 11,21). Si, ha vinto lo scontro con Adamo ed Eva ma non con Dio, ancora meno con Gesù. Gesù è più forte di lui e rischiara chi sta nelle tenebre (cf. Lc 1,79). In effetti, Gesù scaccia i demoni con la forza di Dio. Riconoscere questo è una vittoria, proprio la salvezza (cf. Lc 11,20). In Gesù è presente il Regno di Dio. La liberazione dell'uomo muto ne è un segno tangibile (Lc 11,14). Una volta strappato dal demonio, bisogna rimanere sempre vigili perché Satana non si dà mai pace. Lavora giorno e notte. L'esempio di vigilanza è Gesù che, sulla croce, ha tolto al maligno tutte le sue armi: l'avere, il potere, le sue idee, l'apparire. Egli restituisce all'uomo la sua dignità di figlio creato a immagine e somiglianza a Dio. Meraviglioso. Ma Satana invidioso e geloso ci riprova sempre per rovinare la vita della persona. Cacciato dalla vita dell'uomo, satana cerca di ritornarvi a tutti i costi incominciando dalla seduzione. Occorre resistergli con la forza della fede (cf. 1Pi 5,8-9) per evitare di ricadere nella schiavitù. Sappiate che le tentazioni sono la palestra della fedeltà. Gesù è stato fedele a Dio fino in fondo. Chi ha orecchi intenda. Buona giornata.
14 - Buongiorno e buon fine settimana. Nella profezia di Gioele, leggiamo l'era messianica nella quale Gerusalemme è restaurata e le nazioni sono giudicate (Gli 4,12-21). Nel Vangelo, c'è una apertura a tutte le nazioni attraverso la beatitudine pronunciata. La beatitudine consiste nell'ascoltare e nel mettere in pratica la Parola di Dio. Questo è il vero legame con Dio e non quello della parentela fisica o del sangue con Gesù. Entrando nei particolari, sentiamo una mamma alzare la voce tra la folla. Prova una santa invidia per la mamma di Gesù, fortunata di avere un figlio speciale. Gesù non si lascia prendere dall'elogio. Proclama una beatitudine più alta. Sarà anche quella di Maria. Maria concepì Gesù nel suo grembo, credette e si compì in lei ciò che credeva (San Agostino). Anche in noi si compie la via della Parola fatta "carne". È un gran cambiamento di mentalità e di prospettiva. Questo è il vero miracolo della vita. Felice giornata.
15 - Buongiorno nel giorno del Signore. Oggi, siamo chiamati e invitati a partecipare alle nozze dell'Agnello. Il profeta Isaia prevedeva già un banchetto sul monte sacro (Is 25,6) e nella scoperta della guida e della protezione del Signore, l'orante fiducioso arriva alla conclusione: "non manco di nulla" e prosegue dicendo: "davanti a me tu prepari una mensa" (sal 22). Il Vangelo è più esplicito. Si sposa il figlio del Re. Gli inviti sono stati mandati. Gli invitati hanno altro da fare: terreni, affari,… Il rifiuto dei primi invitati apre la via alla chiamata degli ultimi. Andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze (Mt 22,9). Nessuno viene escluso. L'universalità della salvezza è sottolineata qui. La salvezza è anzitutto una festa nuziale a cui ogni essere umano è invitato. Gli ultimi sono chiamati grazie alla gratuità del Signore. Notate tre uscite dei servi per presentare l'invito del Signore (cf. Mt 22,3.4.8). È come una Chiesa in uscita di Papa Francesco. Se i nostri cuori si chiudono, Dio aprirà altre strade perché Lui non sa stare solo. È Amore e l'amore è circolare, cammina. Da alcuni privilegiati, Egli apre il banchetto a tutti: "fateli entrare, cattivi e buoni" (Mt 22,10). Dio non cerca uomini perfetti, ma uomini in cammino. Il paradiso non è pieno di santi, ma di "peccatori perdonati". L'abito di festa è la fedeltà, la coerenza. L'abito di festa è per colui che sa che il paradiso è solo gioia. Venite tutti alle nozze dell'Agnello. Buona domenica.
16 - Buongiorno e buon inizio settimana. Grazia e pace a voi da parte di Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo (Rm 1,7). Con questo saluto di benedizione, camminiamo gioiosi. Chiamati alla conversione, cammineremo meglio. Dal tempo di Gesù al nostro tempo, niente è cambiato. C'è stata e c'è ancora una resistenza, anzi un rifiuto della parola di conversione. Nel Vangelo odierno, a quelli che cercano un segno presso il Signore, Gesù rivela solo il segno significativo di Giona che passò tre giorni nel ventre del pesce. Così sarà per Gesù nella tomba. Giona ha predicato a Ninive e tutti si sono convertiti. Gesù al suo tempo ha predicato anche la conversione in Israele. Tutti accorrono a Lui: lebbrosi, indemoniati, ciechi, sordi, muti, paralitici, affetti da ogni sorte di malattia. E guarisce tutti. È più grande di Mosè e di Elia e la sua sapienza supera quella di Salomone. Nonostante ciò, c'è un rifiuto cieco della sua parola di conversione. È stato inchiodato perché smettesse di insegnare per sempre il Vangelo (Lc 11,29-32). Ma non si può seppellire la Parola di vita. Gesù, con la Parola, ha dato ogni dono di grazia e di verità. A San Paolo, ha dato la grazia di essere apostolo per portare le genti all'obbedienza della fede (cf. Rm 1,6). Apriamo gli occhi del nostro cuore a Dio. Trattiamo Dio da Dio in questo mondo che cerca sempre di scartarlo per mettere l'uomo al centro di ogni cosa. Convertiamoci. Buona giornata.
17 - Buongiorno. Predicare il Vangelo è una necessità. Il Vangelo manifesta la potenza di Dio e produce la salvezza per quelli che l'accolgono con fede. La stoltezza sarebbe il fatto di non riconoscere il Vangelo come un valore valido per tutti i tempi, di chiudersi alla rivelazione del Signore e di considerarsi come centro di tutto (Rm 1,16-25). Il Vangelo smonta il comportamento dei farisei. È tutto esteriorità il loro comportamento e falsità la loro vita. Quello che si aspetta da loro è la vera conversione (Lc 11, 37-41). Gesù ribalta la concezione di una religiosità basata sul ritualismo sterile. Stimola invece per dare in elemosine non il superfluo, ma ciò che abbiamo dentro, la nostra vita. La fede non dev'essere vista come osservanza di precetti, ma come un RESPIRO DI AUTENTICITÀ. Oltre alla fede, c'è la carità che diventa un esempio visibile e tangibile di testimonianza (Lc 11,37-41). Buona e serena giornata.
18 - Oggi è la festa di San Luca evangelista. Ha scritto il Vangelo di Gesù Cristo ed è anche l'autore degli atti degli apostoli. È lo scrittore della mansuetudine del Cristo. Il suo messaggio sottolinea l'universalismo della salvezza. Nel diffondere il messaggio di Cristo alle genti, Luca è insieme a Paolo (cf. 2Tm 4,11). Si legge oggi un bel passo del vangelo (Lc 10,1-9). Il discorso è l'invio in missione dei settantadue discepoli. Commentando il brano, San Giovanni Crisostomo dice che "finché saremo agnelli, vinceremo anche se saremo circondati dai lupi". Ma se ci trasformiamo in lupi, saremo sconfitti perché saremo privi dell'aiuto decisivo del buon Pastore. Egli, infatti, non pasce lupi, ma agnelli. È Gesù che ha voluto miti i suoi (Lc 10,3). Lui sa che saranno invincibili grazie alla loro bontà e alla loro mansuetudine. E se sono attaccati nell'esercizio del loro ministero, devono 'lasciarsi mangiare come Gesù'... Ecco l'Agnello di Dio che vince il male non perché si oppone al male con violenza, ma perché lo vince con la tolleranza e la mitezza. Tale è il messaggio e sarà lo stile dei discepoli. Se vivranno così, saranno sempre gioiosi. Buona giornata e buona festa. Auguri a tutti quelli che portano questo nome.
19 - Buongiorno per tutto il giorno. Nessuno può vantare i suoi meriti davanti a Dio. Tutti sono peccatori, privi della gloria di Dio e quindi bisognosi della sua grazia (cf. Rm 3,21-30). Gesù è venuto nel mondo per redimere tutti. Nel pronunciare parole pesanti contro i farisei, voleva riprenderli. Dice chiaramente che passano il loro tempo a giudicare e ad infangare il prossimo; impongo pesi pesanti alla gente senza toccarli dal dito; uccidono i profeti, rifiutano il loro messaggio e non si convertono. Orgogliosi, pensano saper leggere la Sacra Scrittura che parla di Gesù Cristo che loro ignorano. Con questa ignoranza, trattano Gesù come qualsiasi persona. Saranno infatti responsabili della sua morte.
Ma non si può rimanere a contatto con Gesù Cristo senza cambiare. Per seguirlo, ci vuole umiltà imitando lui che è 'mite e umile di cuore' (cf. Mt 11,29). Serve saggezza per non cadere negli stessi errori dei farisei. Ci vuole anche equilibrio e onestà per non sdoppiare fede e vita come facevano i farisei.
Gesù è stato un uomo libero e non ha mai avuto paura di criticare l'ipocrisia di chi non vive secondo giustizia e verità. Ha sempre smascherato l'ipocrisia dei farisei. Criticava la loro arroganza, la loro superbia e la loro ignoranza. Per questo l'avevano in oddio. Chiediamo a Dio la grazia di evitare il farisaismo nella nostra vita. Buon cammino e felice giornata.
20 - Buongiorno. Abbiamo peccato e Dio ci ha perdonati per pura gratuità del suo dono (cf. Rm 4,1-8). Nel Vangelo odierno, Gesù Cristo condanna l'ipocrisia dei farisei che appaiono perfetti senza esserlo. Continua dicendo che il Vangelo dev'essere un annunzio universale. Ma ci sono i nemici di quel Vangelo. Sono i persecutori che uccidono il corpo, ma non hanno potere sull'anima. Gesù chiede di fidarsi di Dio che prende cura dei suoi e li protegge come prende cura di un passero. Egli fa per lui ciò che nessuno ha fatto e non farà mai. Per dire cosa vale per Dio del passero che non cade a terra senza il volere di Dio. C'è un proverbio popolare che dice: "non c'è foglia che Dio non voglia". Dio assicura. Siamo nelle mani di Dio. E se cadiamo, Dio è sempre lì per tenderci la mano ( Lc 12,1-7). Un altro detto dice che nulla accade senza il Padre. Ma nel mondo attuale, tante cose accadono contro il volere di Dio come l'odio e la guerra. Ma nessuna lacrima andrà perduta. Coraggio. Dio ci accompagna e ci sostiene. Buona giornata.
21 - Buongiorno e buon fine settimana. La fede di Abramo gli ha aperto ogni speranza. Non ha mai dubitato di Dio né delle sue promesse. Così dev'essere anche per noi, discendenti di Abramo (Rm 4,13.16-18). Il Vangelo odierno ci illumina. Se uno non riconosce Gesù Cristo come Figlio di Dio può essere perdonato perché non è facile vedere Dio in uno crocifisso. Invece, non sarà perdonato chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, cioè chi chiuderà il suo cuore allo Spirito di verità, all'evidenza della fede, chi non si lascerà guidare da Lui. Non bisogna imprigionare lo Spirito di Dio nella propria mente né giudicare oppure condannare gli altri con le proprie fragili certezze. In un mondo sordo alla fede, l'unica via di uscita è di riconoscere Gesù come luce che ci illumina e ci conduce al Padre. Per salvarci e vivere nella vera libertà di figli, il primo passo è l'umiltà (cf. Lc 12,8-12). "Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio" (Lc 12,8). Buon apertura a Gesù e buon cammino. Felice giornata.
22 - Buongiorno nel giorno del Signore. La storia è sotto la guida di Dio. Presentandosi come Colui che è, Dio manifesta la sua potenza e il desiderio di liberare il suo popolo (Is 45,1.4-6). Liberati, formiamo la Chiesa dove prendiamo un impegno e ci adoperiamo per la carità (1Ts 1,1-5). La vita cristiana è coerenza. E questa domanda dei farisei ed erodiani ci aiuta a riflettere. "È lecito pagare il tributo a Cesare?" (Mt 22,17). Gesù, con franchezza riconosce il tributo a Cesare indicato dall'impronta della moneta. Ma il punto centrale di Gesù è di sottolineare che bisogna dare a Dio quello che gli spetta (Mt 22,21). La scena si passa nell'area del tempio. Nel tempio, non si doveva portare la moneta pagana con l'effigie dell'imperatore Tiberio. Loro, i puri infrangono la regola. Hanno tutti la moneta in tasca, pronti a seguire la legge del denaro e non quella di Mosè. Ma la domanda è di sapere se si deve pagare le tasse ai romani. La risposta di Gesù è saggia. Bisogna pagare il servizio e la sicurezza da Roma. Ma aggiunge che bisogna anche restituire a Dio quello che è di Dio, cioè l'adorazione, amarlo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente (Mt 22,37). Di Dio è anche la vita dell'uomo. A Cesare, le cose e a Dio le persone. Ad ogni potere umano Gesù dice di non appropriarsi mai dell'uomo. "La gloria di Dio è l'uomo vivente" diceva Ireneo da Lione. Felice domenica.
23 - Buongiorno e buon inizio settimana. Imitando la fede di Abramo, diamo gloria a Dio con il nostro abbandono a Lui e nella fiducia che le sue promesse divine si realizzeranno anche per noi (Rm 4,20-25). Il vangelo odierno ci invita a non porre la nostra fiducia nella ricchezza e nelle cose instabili; di non accumulare per accumulare. Gesù comanda: "Tenetevi lontani da ogni cupidigia" (Lc 12,15). Gesù si rifiuta di entrare nella disputa su questioni di eredità fra due fratelli. Esiste un'autonomia delle realtà terrene voluta da Dio. Nella parabola di oggi (Lc 12,13-21), abbiamo sotto gli occhi un uomo ricco che non ha un nome proprio perché il denaro si è impossessato di lui e ha mangiato la sua anima. Nessuno entra nel suo mondo. Non ha un "tu" a cui rivolgersi. Si direbbe che è un uomo cieco, senza finestra, senza brecce e senza abbracci. Quell'uomo è già morto. La vita, dice la parabola, non dipende dai beni, nè da ciò che uno ha, ma da ciò che uno dà. La condivisione rende un uomo ricco e rispettato. Non dimentichiamo che Dio dà e regala gioia a chi sa produrre l'amore. Buon cammino di conversione e di amore. Buona giornata.
24 - Buongiorno. Giustificati per l'obbedienza del Signore, abbiamo ricevuto in abbondanza la grazia della salvezza e in Lui, tutto è stato ricostruito (cf. Rm 5,12.15.17-21). I figli del Regno sono chiamati alla vigilanza (Lc 12,35-38). L'invito è chiaro: "Siate pronti" (Lc 12,35) all'incontro con il Signore, con un Dio che si fa' servo dei suoi servi. "Li farà mettere a tavola e passerà a servirli" (Lc 12,37). Vedete come Dio si china davanti all'uomo, sua creatura. Che i servi restino in attesa di Lui e svegli fino all'alba, non è richiesto. Si attende così perché si ama e si desidera l'incontro. Vegliare dunque è amare. Il servo infedele, lui, approfitta del ritardo del padrone per 'percuotere i servi e le serve, mangiare e ubriacarsi'. Dobbiamo sapere che Dio viene sempre ogni giorno, di giorno come di notte, e cerca un cuore attento. Desidera essere amato e desiderato. Andiamo incontro al Signore. Buona e radiosa giornata.
25 - Buongiorno per tutto il giorno. Liberati dal peccato, siamo sotto la grazia. Offriamo a Dio noi stessi come vivi, tornati dai morti alla vita, servi di Dio e della sua giustizia (Rm 6,12-18). La parabola del servo in attesa del padrone (Lc 12, 39-48) riguarda i discepoli che hanno avuto il privilegio di conoscere il Signore e di incontrarlo. In attesa del suo arrivo, bisogna vivere pienamente questo tempo di mezzo, cioè mostrare una forte appartenenza a Dio, una appartenenza non fanatica, ma convinta. Occorre anche ricentrare il Signore nella nostra vita e lasciarlo crescere in noi. Infine, lo dobbiamo rendere presente con la nostra fedeltà, amministrando bene e con onestà i beni ricevuti da Lui. Questa è la vera beatitudine. Buona giornata.
26 - Buongiorno. La vera condizione del cristiano è che, dopo la sua liberazione dalla schiavitù del peccato, deve servire Dio. La nostra dignità, la troviamo in Cristo Gesù che ci ha redenti e aperti alla vita eterna (Rm 6,19-23). Chi vuole questa vita eterna deve aderire pienamente a Cristo, cioè accettarlo e seguire le sue orme. Dice che "è venuto a portare il fuoco sulla terra" (Lc 12,49). Il suo Vangelo è energia che incendia il mondo. Siamo discepoli di un Vangelo che brucia e infiamma. Il Vangelo non va custodito in un cassetto chiuso, ma va amplificato. Il discepolo si fa eco e risonanza della Buona novella. Il Vangelo è un incendio d'amore che accende le coscienze, scalda gli animi e illumina la strada. È la missione affidata alla Chiesa come istituzione e a tutti noi come figli di Dio. Felice giornata.
27 - Buongiorno per tutto il giorno. San Paolo ci ricorda che c'è sempre la lotta tra il bene e il male. Non siamo dispensati dalla lotta, ma siamo assicurati della vittoria a motivo della grazie divina in noi attraverso Gesù Cristo (Rm 7, 18-25). Il tempo di Gesù Cristo presenta dei segni che si dovrebbe interpretare bene. Sono tempi della salvezza e della venuta del Regno in Cristo Gesù (Lc 12,54-59), tempi per leggere concretamente le orme del Signore negli eventi della storia. Purtroppo il peccato ha reso tanti un po' miopi che non siamo più in grado di cogliere la presenza di Dio nella storia. Siamo figli di Dio e come tale, cerchiamo di usare i suoi occhi per saper leggere la nostra storia e quella del mondo (Lc 12, 54-58). Buona giornata.
28 - Buongiorno e buon fine settimana. Battezzati nel Signore, viviamo sotto il regime della libertà dello Spirito Santo. Camminiamo dunque sotto la guida dello Spirito di Dio che combatte le opere del peccato e del male. Lo stesso Spirito Santo ha fatto risorgere Gesù dai morti. Farà risorgere anche noi e i nostri corpi mortali per trasformarli in corpi gloriosi (cf. Rm 8,1-11). Il racconto evangelico odierno ci rivela che a volte il giudizio degli uomini è parziale. Nel valutare le situazioni, giudichiamo in fretta e ci dimentichiamo che siamo tutti peccatori bisognosi di convertirsi. Senza conversione, si perisce (Lc 13,1-9). E il fatto di perire è un fallimento della vita. Piantati come vigna del Signore, cerchiamo di produrre frutti che possano rallegrare i figli del Regno. E c'è sempre speranza di produzione quando si prende cura della vigna infeconda. Questo è il nostro impegno. Buona e serena giornata.
29 - Buongiorno nel giorno del Signore. Oggi, Gesù tratta dell'alleanza e dell'opzione divina, quella dell'amore compassionevole e fedele. Il Vangelo odierno riporta come mantenere il rapporto con Dio (cf. Dt 6,5) e con il prossimo (cf. Lv 19,18). Tutto si riduce al verbo amare. "Amerai". Amerai Dio si, ma ti farai anche carico dell'altro se credi al vero amore. La risposta di Gesù alla domanda dei farisei (quale è il più grande comandamento) spiazza tutti, presentando al cuore del Vangelo ciò che sta al centro di ogni vita: l'amore. "Amerai". Gesù usa il verbo al futuro per dire che l'amore è una azione mai conclusa (Mt 22,34-40). Amare Dio con tutto il cuore è doveroso per noi. Non significa amare Dio e nessun altro, ma amare continuamente Dio perché egli è il motore di ogni altro amore. Amare Dio e il prossimo sono due facciate dell'unico comandamento. Amare l'uomo è amare Dio. Amerai tuo prossimo come te stesso vuol dire abbi cura di te; sennò non sarai capace di amare nessuno. Felice domenica.
30 - Buongiorno e buon inizio settimana. Guidati dallo Spirito di Dio, siamo suoi figli e come tali siamo suoi eredi e coeredi di Cristo a condizione di partecipare alla sua passione per entrare nella sua gloria (Rm 8,12-17). Il Vangelo parla della liberazione di una donna sofferente da tanti anni, tenuta sotto il legame di Satana. È piegata, priva di dignità. Non può prendere in mano il proprio destino. Per Gesù, è una persona sofferente che si deve rispettare nella sua identità e raddrizzare. Il giorno del sabato, Gesù porta questa creatura alla propria dignità. La sacralità del sabato era per gli ebrei principio intangibile, ma l'essere umano è più sacro ancora. Il sabato non ha valore religioso se può impedire di fare il bene. Il Signore ha lavorato così bene di sabato che ha rovinato il regno di satana ricreando la donna curva da diciotto anni. L'ha liberata dallo spirito cattivo che la teneva inferma. Gesù smaschera l'ipocrisia dei farisei e opera un miracolo riportando con il suo agire alla sua missione in questo mondo (cf. Lc 4,18-19). L'autorevolezza delle sue parole e del suo ragionamento mette tutti a tacere. Lodiamo Dio che prende cura di noi. Buona giornata.
31 - Buongiorno per tutto il giorno. La nostra vita è attraversata da tante sofferenze. Ma San Paolo sottolinea che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura (cf. Rm 18-25). Il Vangelo ci presenta l'umile inizio del Regno di Dio che è paragonabile al granellino di senape oppure al lievito lievitato nella pasta dell'umanità (Lc 13,18-21). Al livello spirituale, si accoglie in noi la Parola di Dio, Parola viva, pronta a farsi carne per chi l'accoglie nel suo grembo. Questa Parola forgia i santi e i martiri, acccompagna e illumina il cammino dei credenti. Con lo sforzo umano, non arriveranno i risultati, ma confidandoci e consegnandoci al Signore nella fiducia, riusciremo a combinare e a realizzare qualcosa. Colui che ha messo la propria energia in noi farà crescere tutto. Pazienza e fiducia nel racconto sono "il binomio vincente". La pazienza ci impone un ritmo di attesa della maturazione. Confidate nel Signore. Buona giornata.
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