AGOSTO

 1 -  Buongiorno per tutto il giorno. Oggi facciamo la memoria di Sant'Alfonso Maria De Liguori, vescovo e dottore della Chiesa. In Ger 18,1-6, Dio è presentato come il Signore che guida la storia degli uomini. È l'affermazione del mistero che trascende il mistero della libertà e responsabilità umane. Il messaggio in questo brano è chiaro: la nostra vita è nelle mani di Dio come l'argilla nelle mani del vasaio (cfr. Ger 18,6). Nel Vangelo, l'immagine si prolunga diversamente. Siamo nella rete di Dio che Lui stesso getta nel mondo. Il brano ritorna sul giudizio escatologico di Dio (Mt 13, 47-49) e Gesù ne approfitta per ribadire che lo scriba può essere anche lui discepolo; può fare una buona scelta e testimoniare della novità della chiamata e del Vangelo. Tra i discepoli di Gesù dunque, non ci sono soltanto pescatori e pubblicani, ma anche alcuni scribi e farisei diventati seguaci del Maestro. Gesù loda gli Scribi che lo hanno accolto e li paragona ad un padrone di casa che sa estrarre dal proprio tesoro cose antiche e cose nuove (Mt 13,52). Qui, Gesù non ci chiede, nel seguirlo, di dimenticare il nostro passato, il percorso fatto fino ad un certo punto, ma di tirare da quel passato le cose buone, l'esperienza bella da vivere e condividere con gli altri. Riusciamo ad accettare questo o meglio ad apprezzare nuovi modi di annunciare il Vangelo? La Chiesa è una rete che attraversa i luoghi e i tempi. Raccoglie di tutto: buoni e cattivi, giusti e ingiusti, idolatri e santi. Volere una Chiesa diversa, di soli puri è un desiderio presuntuoso in contraddizione con lo statuto del Regno che abbiamo appena sentito nel brano odierno. Che il Signore ci converta e ci apra all'accoglienza. Buona giornata.

2 - Buongiorno. Al tempo di Geremia come al tempo di Gesù, il profeta è disprezzato ed è scomodo perché rappresenta un superamento critico delle condizioni della società del suo tempo (Ger 26,4-6) e deve dire la verità a tutti i costi. Ma la risposta della gente è di sacrificare il profeta (Ger 26, 8-9). Gesù nel Vangelo non è accolto dalla sua gente. Riconoscono in lui la sola natura umana (Mt 13,55-56). Per loro, il dono di Dio non può venire da "mani sporche". Eppure, con la sua incarnazione totale e nella fede dovrebbero andare oltre, al dilà delle apparenze e riconoscere in Lui anche il Messia che parla con sapienza e opera dei prodigi (Mt 13,54). Dobbiamo osservare che Gesù non ama la visibilità. A lui stavano stretti i miracoli perché potevano fare deviare da una fede matura. Apriamo la mente e il cuore per un discernimento autentico, apprezzare come si deve e valutare con sapienza le opere compiute da Dio. Buona e felice giornata.

3 - Buongiorno e buon fine settimana. Nonostante tutto quello che subisce, il profeta Geremia persiste nel suo messaggio di conversione. Con la sua costanza e perseveranza, si riconosce l'autenticità della sua missione (Ger 26, 11-16). Nel Vangelo, la sorte di Giovanni Battista, il profeta della verità, fu la morte. La storia si ripete. Matteo racconta la triste fine del più grande fra i profeti. Il martirio di Giovanni Battista è l'esempio classico del coraggio del profeta che finisce vittima del capriccio e di un potere intollerante (Mt 14,6-7). Erodiade non accetta le critiche del profeta e tiene in scacco un re schiavo delle sue passioni e dell'immagine. Giovanni è decapitato nella sua cella senza una ragione, senza un processo, senza giustizia, vittima di una promessa fatta a una ragazzina. Nonostante che Erode sia un ammiratore di Giovanni Battista (-l'ascolta volentieri - Mt 14,5), questo non è bastato a fare diventare il minimo ascolto una vera conversione. La conversione si vede e si verifica nei fatti, quando cambia la vita. Quella di Erode e di erodiade non è cambiata affatto. Erode, benchè invogliato, non è mai stato convertito.

La morte di Giovanni Battista è diventata prefigurazione di quella di Gesù. Volete piacere a Dio? Dite la verità ed evitate ogni compromesso con lo spirito del male qualunque sia. Buona giornata.

4 - Buongiorno nel giorno del Signore. Il tema principale di questa diciottesima domenica fa riferimento al pane che Dio dà per sfamare la gente. Nel libro dell'Esodo, lo ribadisce Dio stesso (Es 16,4.12) e in seguito Mosè (Es 16,15b). Nel discorso eucaristico (Gv 6,1-68), Giovanni evoca per tredici volte la figura di Mosè e la manna è presente cinque volte con simbolo del "pane di vita". La manna è segno miracoloso dell'amore di Dio. Nella tradizione giudaica, la manna è cibo dell'epoca messianica. Il nostro brano odierno (Gv 6,24-35) ci lascia a bocca aperta. Fa pensare che il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci sia stato un fallimento. Gesù vuole spiegare, con il miracolo compiuto, che Lui è il pane di vita e la gente si accontenta del pane quotidiano. Si ferma al pane materiale. Non riesce a fare un salto di qualità. Gesù capisce che la gente lo cerca non per quello che è, ma per quello che ha fatto. Per questo precisa certe cose. Orientando la folla, Gesù vuole dire chiaramente che Dio non dev'essere usato. Bisogna sceglierlo e seguirlo. Per questo, la sua esortazione ha il suo posto qui: "Cercate il pane che sazia per sempre" (Gv 6,27). Non correre più dietro il vuoto, dietro la fame del successo, di quello che soddisfa solo per un po'. Gesù si presenta come l'unico pane che sazia e che rimane per sempre. Dice: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai" (Gv 6,35). L'abbiamo capito oppure bisogna spiegare di più per capire? 

Il racconto odierno fa seguito a quello della moltiplicazione dei pani. Gesù nutre una folla affamata. La gente pensa di avere trovato finalmente una soluzione al suo bisogno quotidiano. Pensa che non deve più lavorare né mangiare dopo una grande fatica. Gesù, Lui, non la intende così. Con la sua presenza e le sue parole, ha altra cosa da proporre. Domanda!

Cosa ci attira e ci avvicina a Gesù?

Gesù ci invita a lavorare. Lavorare è una missione. "Lavorate, non per il cibo che perisce, ma per il cibo che rimane per sempre". E i giudei di chiedere: "Signore, dacci di questo pane" (Gv 6,34). Questo ci ricorda il discorso di Gesù con la Samaritana che gli disse: Signore, dammi di quest'acqua" (Gv 4,15). Gesù è l'unico che può dare il pane di vita e chiamare alla vita. Attraverso l'eucaristia si dà a noi come cibo e come bevanda. Nella celebrazione eucaristica, ci rivela il segreto di rimanere attaccati a Lui. Bisogna ascoltare la sua Parola per spegnere la nostra sete e mangiare-bere per vivere per l'eternità. Questo ci porta ad andare sempre verso Gesù e a credere in Lui. "Io sono il pane di vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me, non avrà sete, mai (Gv 6,35). Felice domenica a tutti.

5 - Buongiorno e buon inizio settimana. Il brano di oggi tratto dal libro del profeta Geremia ci offre il confronto tra il profeta Geremia e il falso profeta. Geremia mette in questione i traguardi di una falsa sicurezza. Il vero profeta incoraggia tutti a non cadere mai nelle illusioni (Ger 28,1-17). Tramite la sua Parola, Dio guida, accompagna e orienta il suo popolo.

Nel Vangelo odierno, Gesù ha compassione per i sofferenti. Viene incontro a loro. Il racconto della moltiplicazione dei pani prefigura l'istituzione dell'eucarestia in cui Gesù si dà in cibo alla gente (Mt 14,13-21). 

Noi uomini, ci blocchiamo davanti a una difficoltà e cerchiamo una soluzione umana veloce presentando anche giustifizioni. Il luogo è deserto...(v.  Congeda la folla... (Mt 14,15)... Non abbiamo che cinque pani e due pesci (Mt 14,17). I discepoli pensano di aver usato il buon senso. Gesù li sfida. Farà una cosa impossibile e darà una cena gustosa. Gesù capisce subito le necessità umane. Dalla loro collaborazione, ci insegna come agire e ci dà l'esempio. Non occorre che vadano; voi stessi, date loro da mangiare (Mt 14,16). Segue il gesto salutare del "Dio con noi". Gesù, con la benedizione, moltiplica i pani e i pesci, e sfama la gente. Ci insegna anche la solidarietà: allargare le mani, moltiplicare le mani aperte, passare pane e pesci di mano in mano, cioè da Gesù ai discepoli e da loro alla folla. Oggi, non trattenere per te qualunque dono tu abbia. Imita piuttosto il seme che si apre. C'è altro come abbiamo accennato prima. Quel pane condiviso, si trasformerà da cibo per il corpo in eucaristia. Dio si fa' a pezzi per nutrirci di se. 

Tutti hanno mangiato e c'è il resto per gli altri. Hanno valore anche le briciole. 'Nulla è troppo piccolo di ciò che si dona con tutto il cuore'. Siate benedetti dal Signore, voi discepoli di oggi, trasformati e generosi. Buona giornata.

6 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la solennità della trasfigurazione del Signore, una apparizione gloriosa. Quest'episodio prepara gli apostoli ad entrare nel mistero della passione-morte di Gesù. Nella prima lettura, in una visione apocalittica, il figlio dell'uomo è presentato come capo, modello e figura della nuova umanità. La sua veste era candida come la neve (Dn 7,9b). L'idea della luce domina in questo versetto. Nel racconto evangelico, la luce è richiamata nel volto, nelle vesti di Gesù e nella nube (Mc 9,3). La nube e l'ombra sono un richiamo della presenza di Dio (cfr. Mc 9,7a). Mosè ed Elia (Mc 9,4) rappresentano la convergenza dell'antica alleanza verso quella nuova, quella perfetta, il cui mediatore è Cristo che il Padre rivela con la sua voce. Egli comanda di ascoltarlo (Mc 9,7b). Questa voce, gli apostoli l'hanno udita sull'alto monte (2 Pi 1,18; Mt 17,1). Il brano evangelico odierno ci invita ad imparare ad essere obbedienti e come Pietro, dobbiamo imparare a stupirci: "È bello per noi stare qui" (Mc 9,5). Lo scopo di ogni cristiano è di stare, rimanere e stabilirsi nel luogo dove troviamo pace, serenità e gioia. In Gesù, abbiamo tutto questo e viviamo già nella beatitudine e nell'eternità. Felice giornata .

7 - Buongiorno per tutto il giorno. Una verità fondamentale sulla quale si fonda tutta la nostra speranza come popolo di Dio: "Io, ti ho amato di amore eterno" (Ger 31,3). Questo amore si manifesta nell'edificazione e nella certezza di andare avanti danzando come in una festa (Ger 31,5). Si manifesta anche per la salvezza che Dio gli offre (Ger 31,7). Nel Vangelo, vediamo una apparente ostinazione di Gesù a rispondere alla domanda della donna cananea che insiste e non demorde. Ci insegna a non disperare mai dell'aiuto di Dio, ad essere insistenti nelle nostre preghiere e ad essere radicati in una fede solida, che non disarma. Se una pagana sa chiedere e pregare; se ricorre alla fonte della vita che è Gesù, perché noi non lo possiamo? 

Vediamo il procedimento della donna. Viene dalle periferie della terra portando nel suo cuore il dramma della figlia tormentata. La porta a Gesù sperando e sognando la guarigione. Lei non sa cosa sia la fede. Ha solo capito che Gesù, straniero buono, può aiutarla e guarire sua figlia. Ecco, il grido di speranza (Mt 15,22). La donna cerca a tutti i costi di attirare l'attenzione del Divin Maestro. Gesù sembra non curarsi della sua insistenza, anzi le risponde male: "non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini" (Mt 15,26). Invece di scoraggiarsi e di allontanarsi in buon ordine, la durezza di Gesù le apre il cuore. Capisce di aver passato il tempo lontano da Dio e riconosce in Gesù suo Signore. Questo è determinante perché la possa aiutare. La donna cananea è pronta ad accettare qualsiasi risposta di Gesù purché possa ottenere la guarigione della figlia. In cuor suo, anche le briciole sono pane. Che fede grande! La pagana è pronta a diventare discepola di Gesù e a seguirlo. In effetti, Gesù loda la sua fede (Mt 15,28). Con fiducia, andiamo a Gesù e Lui colmerà il desiderio del nostro cuore. Buona giornata.

8 - Buongiorno. Il nostro Dio è il Dio dell'alleanza, una alleanza che si rinnova ancora in Cristo. Nella sua bontà, Dio perdona sempre e pone così nei suoi fedeli uno spirito nuovo (cfr. Ger 31,31-34). Dichiara nella sua onnipotenza: " Porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo (Ger 31,33). Nel vangelo odierno, è richiesto di dare la propria risposta alla domanda di Gesù, definire la sua identità. "Ma voi, chi dite che io sia ?" (Mt 16,15). Gesù interroga i dodici cresciuti con Lui e secondo Lui, capaci di raggiungere le alte vette. È l'ora della verifica. "Ma voi" significa "vi fidate di me?" Siete pronti ad accantonare i progetti e a seguirmi anche sulla strada non tracciata? Gesù si aspetta che i discepoli scoprano che Lui è il vero senso della loro vita perché Lui è la vita, il tutto per i discepoli. A voi che ho chiamato e scelto, chi sono io per voi? Gesù vuole sapere se i discepoli gli hanno aperto tutto il cuore e sono disponibili a seguirlo. A Cesarea di Filippo, Pietro professa la sua fede nella messianicità di Gesù (v. 16). Riconosce che solo Gesù può dare sapore alla vita. Viene proclamato beato (v. 17), fondamento e responsabile della Chiesa (vv. 18-19). 

Domanda: Gesù è veramente la ragione della nostra vita? 

È una domanda alla quale dobbiamo rispondere ogni giorno. 

Oggi, è la memoria di San Domenico, sacerdote. Buon onomastico ai Domenico, Domenica, Memmo, Memma. Buona giornata.

9 -  Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce, vergine e martire, patrona d'Europa. Questa festa ispira la fedeltà al Signore e l'amore verso l'amata. Il profeta Osea è più espressivo in questo quando parla dell'amore di Dio per il suo popolo. "Ecco, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" (Os 2,16). Nel Vangelo, lo Sposo è aspettato da dieci vergini. Un grido a mezzanotte lo indica. "Ecco lo sposo, andategli incontro" (Mt 25,6). La parabola delle dieci vergini ci rivela dove sta la sapienza cristiana: tenere sempre la lampada accesa per andare incontro al Signore e riconoscerlo quando si presenta a noi. Spesso abbiamo tantissimi appuntamenti nella vita, ma l'unico appuntamento da non mancare è quello di essere con il Signore (Mt 25,10).

La nostra parabola si chiude con un esito duro quando il Signore dice ad alcune vergini: "Non vi conosco" (Mt 25,12). Eppure, è una bella storia. Dieci ragazze sfidano la notte, armate di un po' di luce per incontrare lo sposo. Gesù lo aveva promesso. Tornerà e loro l'aspettano con fiducia.  Non conoscono l'ora ma sono sicure della sua parola. Lo sposo tarda e mette in crisi le ragazze. Le stolte non hanno pensato all'olio di riserva; le sagge non condividono; c'è addirittura chi chiude la porta andando contro l'usanza che tutto il paese partecipi alla festa. Più tardi, lo sposo si presenta, ma c'è carenza di olio: "dateci un po' del vostro olio" (Mt 25,8). La risposta è dura e secca: "no, che non venga a mancare a noi e a voi. Andate a comprarlo" (Mt 25,9). E quindi, non sono i soldi che mancavano. C'è stata solo una distrazione...

L'olio ha a che fare con la luce e con il fuoco, un'energia che fa' vivere accesi e luminosi. Ma è una forza che può venire soltanto dal proprio cuore. Non si può prestare l'amore. L'amore è il motore della vita. Se non lo produci, sarai condannato a spegnerti. Che Santa Teresa Benedetta della Croce ci ottenga l'amore che l'ha portata a dare la sua verginità e la sua vita per amore del suo popolo e di conseguenza allo Sposo, Gesù. Felice festa.

10 - Nel brano del Vangelo dei giorni scorsi, Pietro si è rifiutato di accettare il Grande mistero della Passione-Morte e risurrezione di Gesù (Mt 16,22), che è la volontà del Padre. A volte, siamo precipitosi nella vita. Abbiamo delle difficoltà ad ascoltare gli altri e di seguire fino in fondo quello che ci comunicano. Pietro non ha forse capito il gran segno di speranza per l'umanità. Gesù è la vita e la risurrezione (cfr. Mt 16,21c). Nella parabola di oggi, Gesù spiega meglio quello che ha detto in Mt 16,21). "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo" (Gv 12,24). È la verità che spiega e dà uno scopo alla sua breve vita. Come ogni chicco di grano, solo se marcisce e muore è profezia di pane, così ogni vita. Solo se si dona diventa pane per la 'fame' del mondo. 

Al centro della nostra parabola, parabola del seme, ci sta il verbo 'morire'. In realtà, l'accento cade su due altri verbi: il "restare solo" e il "produrre molto frutto". La vita del discepolo si gioca sul suo dare la vita e moltiplicarsi. Non è il morire che dà gloria a Dio, ma la vita nuova che fiorisce. Tutta la logica qui è ordinata alla vita Pasquale. Come ha fatto il maestro, Gesù, così si comporterà il suo discepolo. Ormai lo sappiamo. Si diventa cristiani per morte e rigenerazione (battesimo). Ognuno è frutto della croce di Gesù Cristo e lo imita. Che San Lorenzo, diacono e martire,  interceda per noi questa consapevolezza. Auguri a tutti quelli che portano il nome di Lorenzo. Buona giornata.

11 - Buongiorno nel giorno del Signore. Creati a immagine e somiglianza di Dio, costui ci ha fatti per Lui attirandoci a Lui per avere la vita. Nel nostro cammino verso di Lui, ci sostiene con il cibo che Lui stesso fornisce (cfr. Gv 6,51). Il cibo che ci dà ci porterà fino al Monte "Oreb", che è la nostra mèta (cfr. 1 Re 19,8). Nel Vangelo odierno, Gesù si definisce come il pane vivo disceso dal cielo che nutre il suo popolo. Con il miracolo della moltiplicazione dei pani e il suo discorso, Egli vuole suscitare la fede dei discepoli in Lui. Afferma infatti: "Chi crede ha la vita eterna (Gv 6,47). Chi l'accoglie come cibo non morirà mai (Gv 6,50). 

Noi, vogliamo vivere per sempre. Questa speranza ci mette in cammino per non giudicare negativamente gli altri (cfr. Gv 6,42) e sforzarsi a togliere ogni sdegno e ira, ogni clamore, maldicenza e malignità (Ef 4,31). Positivamente, bisogna essere benevoli verso gli altri, misericordiosi e perdonarsi a vicenda (Ef 4,32). Bisogna anche imitare Gesù e soprattutto ascoltarlo quando ci rivela il segreto della vita cristiana: "andare verso Gesù" (Gv 6,43.45) e "mangiare la carne del figlio dell'uomo" (Gv 6,48-50). Se mi nutro di Gesù, la sua Parola mi ricrea: dà forma al pensare, al sentire e all’amare. Se ascolto e accolgo pensieri degradanti, diventerò sicuramente come loro. Sei chiamato a vivere di Dio, a nutrirti di Lui. Così ti trasformerà nel profondo. Mentre ti cambia, ti umanizza, anzi ti divinizza perché diventi quello che hai ricevuto. Di che cosa nutri i tuoi pensieri? Di generosità, di profumo buono, di bellezza, di perdono o di egoismo e intolleranza? Cosa scegliamo nella vita? Santa Chiara è stata chiara nella sua scelta della povertà ed era felice. Auguri a quelle che portano questo nome. Buon proseguimento di vita e di storia. Buona e serena domenica.

12 - Buongiorno e buon inizio settimana. Nel Vangelo odierno, Gesù ritorna sulla predizione della sua passione, morte e risurrezione. Quest'annuncio getta i discepoli nella tristezza perché non si attendevano un Messia sofferente (Mt 17,22b-23). La cosa da considerare di più nell'annuncio fatto è la risurrezione dopo tre giorni (v. 23 b). È il segno di viva speranza, di vita e di gioia. Mentre c'è quest'annuncio di Gesù, i figli del mondo (quelli che riscuotono le tasse per il tempio) pongono una domanda-trappola a Pietro (e non direttamente a Gesù) riguardo le tasse da pagare per il tempio. Gesù non si ritira indietro con i suoi discepoli, ma dà un insegnamento dichiarando che i figli del regno sono liberi da ogni contributo e quindi esenti dalle tasse. Ma per non essere motivo di scandalo per gli esattori, Gesù chiede a Pietro che era già pescatore in passato di rifare questa esperienza per liberare i cuori di quelli che avevano i pensieri cattivi su Gesù e di conseguenza sui suoi seguaci. Formaci, Signore, ai tuoi insegnamenti e voleri. Liberaci da ogni ipocrisia.  Buona giornata.

13 - Buongiorno per tutto il giorno. I bambini sono nel cuore di Dio, sono in cima alle sue intenzioni e preoccupazioni. Il mondo lo ha capito perché Gesù ha preso le loro difese nei Vangeli. Al tempo di Gesù, i bambini erano ritenuti come "non ancora uomini" e quindi erano allontanati perché davano fastidio e disturbavano. Gesù invece li propone come modelli di discepolato perché custodiscono in cuor loro caratteristiche di libertà e di pulizia interiore. I piccoli insegnano a fidarsi, a vedere la realtà con uno sguardo trasparente. Gesù invita a diventare come i bambini, non a tornare ad essere bambini. Avere uno sguardo di benevolenza e di bontà è quello che ci è chiesto da Gesù. Diventare semplici, umili e innocenti come i bambini è la vera sapienza che ci porta nel regno di Dio in cielo. Diventare come bambini è una bella ragione di vita perché i loro angeli contemplano il volto del Padre (Mt 18,10). È il segreto dei grandi. Noi, siamo preoccupati dei primi posti. Chi è il più grande? Gesù ci riquadra rivelandoci che la vera grandezza si trova nell'umiltà e nel servizio (cfr. Lc 22, 26). Si scopre anche nella piccola via dell'infanzia spirituale, come lo definiva Santa Teresa di Gesù Bambino. Gesù elargisce nel Vangelo odierno la possibilità di grandezza alla capacità dell'accoglienza (Mt 18,5). Iniziare il viaggio dell' infanzia spirituale significa abbandonare le malizie che abbondano nel mondo adulto e "vedere" Dio faccia a faccia. Apri i nostri cuori Signore perché impariamo ad entrare nei tuoi pensieri e nel tuo stile di vita. Buona giornata.

14 - Buongiorno. È brutta una relazione spaccata, rotta tra fratelli. Nelle prime comunità cristiane, c'era una prassi per la riconciliazione, un meccanismo di gradualità di attenzione verso chi sta sbagliando, senza umiliarlo, ma aumentando piano piano la forza di persuasione (Mt 18,15-20). Gesù offre ai discepoli un percorso rispettoso e di buon senso. Un fratello dovrà intervenire e farsene carico in forma ufficiale la comunità nei suoi responsabili. È il caso di tornare all'origine della fede delle comunità cristiane della prima ora. Così il profumo di bontà, di misericordia e di riconciliazione si verificherà in atto nella comunità. Felice giornata.

15 - Buongiorno per tutto il giorno e buona festa a tutti. Oggi, celebriamo la solennità della Beata Vergine Maria Assunta in cielo, patrona della nostra parrocchia. Con l'assunzione di Maria, il corpo umano, capolavoro del Creatore, ha lo stesso destino dell'anima. Maria, madre del Signore, discepola della sua Parola, precede tutti nella gloria del Padre, destino anche nostro. È l'immagine della Chiesa e dell'umanità rinnovata, donna vestita di sole (Ap 12,1), creatura sempre in cammino la cui fede è visibile ed esemplare: a Nazaret e a Cana, in sinagoga e nel pretorio, sotto la croce come al mattino di Pasqua e a Pentecoste.  Intercède per la gente a Cana e così anche per la Chiesa (cfr. Gv 2,3). La sua fede è operosa. Si rende disponibile e va in fretta per aiutare sua cugina Elisabetta che era incinta (Lc 1,39-41.56). L'amore ha fretta, è concreto e operoso. L'assunzione della Beata Vergine Maria è la festa del nostro pellegrinaggio verso la vita eterna. Beati quelli che, come Maria, hanno chiara la meta e leggero il passo. Tanti auguri alle Assunta e di nuovo, buona festa a tutti.

16 - Buongiorno. Il racconto evangelico odierno parla del matrimonio. I farisei, sempre ipocriti, vogliono mettere Gesù alla prova con una domanda (Mt 19,3). Gesù si distingue da Mosè in questa materia perché riporta il matrimonio al sua fondamentale indissolubilità. Ricusa così il divorzio. Prende quindi distanza dalla legge mosaica. Non tutta la Legge ha autorità divina. Anzi, talvolta è stata reinterpretata e riletta con un cuore indurito (Mt 19,4-6). Dio porta in dono "la comunione". Fa incontrare le vite, le unisce perché la comunione è il cemento della casa. Il nemico porta un nome ben noto: è la divisione. "Che l'uomo non divida" (Mt 19,6b); che possa agire come Dio. S'impegni a cercare quello che unisce ed eviti la durezza del cuore. "Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra commette adulterio" (Mt 19,9). L'adulterio ha origine da un cuore diviso. Cerchiamo di curare le relazioni e di dare ad esse tempo e cuore, fedeltà e intelligenza. Se non è così, prenderà piede e spazio l'infedeltà. Nel racconto odierno, Gesù ammette anche lo stato celibatario per il regno dei cieli (cfr. Mt 19,11-12). Solo chi ha fede può capire questo (Mt 19,11). Che Dio ci aiuti a camminare per le sue vie. Buona giornata.

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19 - Buongiorno e buon inizio settimana. Il Vangelo odierno ci presenta un dialogo tra Gesù e un giovane desideroso di una vita eterna. È l'unica cosa che gli manca per colmare la sua ricchezza. Cerca il concorso di Gesù che si rende conto che il suo interlocutore non sa quello che sta cercando. Per ottenere quello desiderato, bisogna rinunciare ai suoi beni. Come il giovane ricco, siamo troppo attaccati ai beni materiali, alle nostre cose, al lavoro. Siamo gelosi anche del nostro tempo fino alla nostra vita di fronte a Dio. Ci vuole una vera conversione per avere la vita. Davanti alla proposta di Gesù di vendere tutto per raggiungere la perfezione, il giovane ricco si è sentito offeso e ha preferito la sua ricchezza alla sequela di Gesù. Che cosa scegli tu nella tua vita?   

La risposta di Gesù lasciò il giovane a bocca aperta. Il giovane se ne andò triste. 

Che il Signore liberi il nostro cuore da ogni attaccamento alla ricchezza e di accettare la sua volontà. Felice giornata.

20 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Vangelo odierno fa seguito a quello di ieri. Affermare che "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio" (Mt 19,24) è dire che la vicenda del giovane ricco che rifiuta la proposta di Gesù ha gettato nello sconforto. Pietro si fa portavoce dei discepoli dopo avere ascoltato le dure parole di Gesù sul pericolo della ricchezza. Gli apostoli pretendono una ricompensa per il fatto che hanno seguito Gesù. Hanno abbandonato barche, reti e legami familiari. Hanno sperimentato il rifiuto sociale. Si sono nutriti di qualche spiga raccolta lungo il cammino. Si aspettano dunque qualcosa di più. Gesù li rassicura (Mt 19,28-29). Il premio l'avranno già sulla terra con la gioia di stare con Gesù, oltre allo stare con i piccoli del regno (cf. Mt 19,30b).

Il racconto evangelico odierno ci invita alla sapienza, al discernimento, alla vigilanza, all'equilibrio e soprattutto ad abbandonarsi totalmente a Dio. La ricchezza è un ingombro nel cuore. Inganna perché promette ciò che non è in grado di mantenere. Chi capisce questo può essere felice nel presente e aspirare a un futuro di salvezza. Che il Signore ci liberi da ogni attaccamento e da ogni schiavitù. Felice giornata.

21 - Buongiorno. Dio elargisce i suoi doni secondo la sua generosità ed elargisce anche la salvezza secondo il suo disegno gratuito. Siamo invitati a gioire nel Signore per la grazia che concede agli uomini al di là di ogni merito. La parabola del padrone che va in cerca di lavoratori a giornata per la sua vigna lo spiega bene (Mt 20,1-16). Dio chiama a tutte le ore della vita e ci pone di fronte al mistero della retribuzione divina. La sua logica è diversa dei nostri pensieri. Nella parabola, non fa torto a nessuno. Non umilia i primi per abbassarli al livello degli ultimi, ma innalza gli ultimi sul piano dei primi (cfr. 20,12-13). È quello che fa Dio ed è una meraviglia. Solo Dio può permettersi questo. Quale vantaggio allora essere operaio della prima ora? Dio manda operai nella sua vigna non solo per motivo di lavoro, ma per dare loro un salario. Questo è il cuore della parabola. Dio si prende più cura delle persone che della sua vigna (cfr. Mt 20,6b-7). Dà a ciascuno il necessario ad assicurare il pane quotidiano. Dio non è ingiusto. È il padrone che fa i migliori contratti. È generoso verso gli ultimi perché non paga, ma dona (Mt 20,14b). È il Dio buono (Mt 20,15b) che "trasgredisce le regole di finanza e sorprende". Imitiamo Dio nel nostro agire. Facciamo giocare il suo cuore in noi e saremo trasformati. Felice giornata.

22 - Buongiorno per tutto il giorno. La potenza di Dio può fare che il suo popolo renda testimonianza al mondo. Dio dichiara: "vi darò un cuore nuovo",... "porrò il mio spirito dentro di voi" (Ez 36, 26-27). 

Il Vangelo ci presenta un Dio che invita sempre i suoi amici a partecipare alla sua vita e al banchetto preparato da Lui stesso. La parabola odierna rapporta le nozze del suo Figlio. È presentato come un re. Il banchetto messianico non trova tutti gli invitati disponibili. La risposta degli uomini varia a seconda che sono immersi nelle cose terrene (cfr. Mt 22,5-6). Tante scuse presentate dimostrano la non accoglienza dell'invito. La festa rischia di trasformarsi in tragedia, in insuccesso, in dramma (cfr. Mt 22, 5-6). Ma il re non si arrende. Insiste perché la grazia di Dio obbliga (Mt 22,3.4). Di fronte alla resistenza dell'uomo, Dio estende il suo invito ad altri, purché si sentano affamati di vita e di gioia. Con i servi che escono in cerca di commensali (Mt 22,3.4.9-10), la chiesa di oggi deve presentarsi come una chiesa "in uscita". 

Per condividere il banchetto finale con il re e con il Messia, il re esige di portare l'abito nuziale (cfr. Mt 22,11-12). Esige quindi la coerenza e la fedeltà. Ci sono dunque delle condizioni per partecipare alle nozze dell'Agnello. La lezione è chiara: se i cuori si chiudono, Dio apre altre porte e crea nuovi incontri e sorprese. Sei invitato da Dio, il suo ospite di marca. Non rifiutare mai il suo invito quando chiama. Buon proseguimento di vita cristiana. Felice giornata.

— Oggi è la memoria della Beata Vergine Maria Regina. È Regina degli Apostoli, degli Angeli, dei Martiri, del cielo, della pace. Il V mistero del Santo Rosario la presenta incoronata come Regina del cielo e della terra. La festa della regalità di Maria Santissima fu istituita da Papa Pio XIl nel 1955 e fissata al 31 Maggio alla fine del mese mariano. Nel nuovo calendario liturgico del 1969, la memoria obbligatoria della Beata Vergine Maria Regina fu trasferita al 22 agosto, ottava dell'Assunzione, per sottolineare il legame della Regalità di Maria con la sua glorificazione corporea. Maria partecipa alla regalità del suo Figlio Gesù. È la Regina che serve. Maria, ottienici la grazia dell'umiltà e di aspirare alla vera regalità nel servire gli altri all'esempio del tuo figlio Gesù. Felice giornata.

23 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio vivifica il suo popolo (Ez 37,5-6.9.12-4). Così anche nel Vangelo, alla domanda di un dottore della Legge, Gesù risponde dando un orientamento sicuro, la legge che fa’ vivere. Il grande comandamento è Amare: "Amerai". Gesù usa il futuro come un'azione mai conclusa. Amare non è un dovere, ma una realtà necessaria per vivere. "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore" (Mt 22,37) non significa che amerai solo Dio e nessun altro. Significa che bisogna amare Dio, motore di ogni amore. La novità di Gesù non sta nel fatto di avere aggiunto l'amore del prossimo, ma nel fatto di sintetizzare tutte le norme del comportamento morale attorno all'unico comandamento dell'amore nella doppia direzione: Dio e l'uomo (Mt 22, 37-40). Il nuovo testamento insiste sul secondo (Rm 13,9; Gal 5,4, Gc 2,8). Amare l'uomo è simile ad amare Dio. È un grido da ascoltare come fosse quello di Dio. Amerai il tuo prossimo come te stesso (Mt 22,39). Abbi cura della tua vita. Diversamente, non sarai capace di amare nessuno. 

AMA: A Mente Aperta per amare e  A Mani Aperte per donare. Buona giornata.

24 - Buongiorno e buon fine settimana. Oggi è la festa di San Bartolomeo apostolo. Era chiamato anche Natanaele. Solo il Vangelo di Giovanni riporta il suo incontro con Gesù tramite l'apostolo Filippo (Gv 1,45). Secondo il Vangelo odierno, in lui convivono stupore e diffidenza. È bello sapere quello che segue. Filippo raggiunge Natanaele vicino ad un fico, l'albero sotto il quale si meditava la Scrittura. I Rabbini dicevano: "Dalla dolcezza del fico a quella dell'anima". Bartolomeo obietta quando Filippo gli rivela il suo contatto con il Messia, Gesù di Nazaret, un piccolo borgo di Israele mai citato nella Bibbia. Natanaele reagisce con un linguaggio violento dicendo: "Da Nazaret può venire qualcosa di buono?" (Gv 1,46a). L'incontro con Gesù esalta l'onestà e la sincerità di Natanaele. Un uomo libero, spontaneo, "senza peli sulla lingua". Nel suo dire, Gesù riesce a trovare il lato positivo (cfr Gv 1,47). Gesù trasforma in virtù anche questo limite di Natanaele e guadagna così un nuovo apostolo per il suo Regno. Meraviglioso è il Signore e meravigliosa l'opera compiuta da Lui in noi. Ci veste della sua santità anche se abbiamo dei limiti evidenti. Lasciamoci trascinare dagli altri, andiamo incontro a Gesù e facciamo la nostra propria esperienza con Lui (cfr. Gv 1,46b). Vedendolo e ascoltandolo, arriveremo a una certa convinzione che ci porterà alla professione della nostra fede (Gv 1,49). Aderendo a Gesù e seguendolo, la sua promessa si realizzerà anche per noi: "la visione della sua gloria" (Gv 1,51). Buona e felice giornata.

25 - Buongiorno nel giorno del Signore. Presentarsi davanti al Signore è il segno più bello di riconoscere la sua grandezza e di impegnarsi nel servire il Signore (Gs 24,15b.18). È una scelta da fare. 

Il brano evangelico odierno conclude il discorso sul pane della vita. Gesù pare scandalizzare con le sue parole. Sono giorni amari per Lui e sembra l'ombra del fallimento. Molti discepoli non se la sentono più di andare con Lui, di seguirlo. È arrivato il momento di fare la scelta. L'incarnazione come l'eucaristia pongono l'uomo di fronte ad una scelta decisiva. Ai fedelissimi e intimi, Gesù dice che sono liberi di andarsene o di rimanere, di scegliere la direzione da seguire (Gv 6,67). I discepoli hanno fatto un percorso di maturazione della fede. In Cristo, hanno realizzato e raggiunto il loro sogno. Pietro risponde a nome di tutti. "Da chi andremo. Tu hai parole di vita eterna" (Gv 6,68). Pietro dice il suo "si" perché ama Gesù e ne sposa le parole. Che la nostra scelta sia di fede, di vita e di amore. Buona e felice domenica.

26 - Buongiorno e buon inizio settimana. Nel Vangelo, Gesù rimprovera severamente una pratica della Legge divina che finisce in atteggiamenti esteriori ipocriti che mette da parte la vera pietà. Gesù usa parole pesanti di fronte agli scribi e farisei. Non gioca alla diplomazia. I farisei non sono soltanto ipocriti (Mt 23,13), ma in più sono guide cieche. Gesù parla del termine "ciechi" tre volte in questo piccolo brano (Mt 23,16.17.19). Si chiudono alla grazia e impediscono agli altri di accedere al Regno. Chiudono le porte del Regno con le loro parole e il loro modo di agire. Fanno finta di orientare la gente e non ci riescono. Sono pronti a cercare interessi usando le cose di Dio. Non sono capaci di servire la gloria di Dio. L'ipocrisia nella religione è inadeguata. Bisogna stare attenti, vivere in profondità e nelle opere di dedizione a Dio. Che il Signore ci liberi dall'ipocrisia. Buona giornata.

27 - Buongiorno. Nella vita cristiana, quello che conta è di lasciare agire e operare in noi lo spirito santificatore, avere una fede autentica, impegnarsi per il bene e la consolazione, dono di Cristo e del Padre (cfr. 2 Ts 2,13-17. Gesù continua, nel Vangelo odierno, a rimproverare gli scribi e farisei. I due "guai" di Gesù vogliono smascherare e condannare l'esteriorismo farisaico. Vivono di apparenza, di formalismo e di esteriorità. Insomma, sono ipocriti. Mettono da parte il vero contenuto della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà (Mt 23,23) e fanno quello che è orrendo agli occhi di Dio. Esagerano sulle minuzie della religione perdendo di vista l'essenziale della fede, l'amore di Dio, la preghiera e la carità. Dentro di loro è pieno di rapina e di intemperanze. Nel rimproverare loro, Gesù li chiama alla conversione e ad essere equilibrati. Evitiamo di vivere dei riti "primitivi" privi di senso. Cerchiamo di vivere nella Verità e di comunicare a tutti il cuore del Vangelo. Che Santa Monica, Madre di Sant'Agostino, ci ottenga questa grazia. Buon onomastico alle Monica. Buona giornata.

28 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi, Gesù ci invita alla coerenza. Attacca frontalmente ogni forma di ipocrisia e rende pubbliche le falsità dei capi religiosi del suo tempo. I farisei erano ritenuti bravi osservatori della Legge. Ma con il loro modo di fare, sono passati per credenti esaltati, ripetitivi di formule abusate. Si preoccupano troppo dell'osservanza delle regole a scapito dell'interiorità. Il loro esterno appare impeccabile. Gesù li definisce addirittura "sepolcri imbiancati", belli fuori, ma dentro marci (Mt 23,27). Sono infatti pieni di iniquità e di ipocrisia (cfr. Mt 24,28b). Gesù punta anche il dito contro coloro che hanno parole di stima per i profeti del passato, ma non sanno riconoscere quelli del presente (Giovanni Battista, Gesù). Da questo spirito farisaico verrà la spinta per eliminare fisicamente Gesù (cfr. Mt 23,29.32). I discepoli di Cristo sono chiamati ad essere autentici, sinceri e veritieri. Ci ottenga questa grazia di conversione sant'Agostino convertito al suo tempo al cristianesimo. Buona giornata.

29 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi, celebriamo il martirio di San Giovanni Battista. Egli corona e sigilla la sua missione di precursore di Gesù con il martirio. È l'amico dello Sposo. Si eclissa davanti a Gesù quando dice: "egli deve crescere, io diminuire" (cfr. Gv 3,30). Alla sua scuola si sono formati alcuni dei primi discepoli di Cristo (Gv 1,35-37.40). Il Battista aveva una missione: preparare la strada al Signore. Di lui, Gesù afferma che è il più grande uomo mai vissuto sulla terra (cfr. Mt 11,11.14).

Facendo memoria di San Giovanni Battista, la Parola di Dio ce lo presenta come un profeta libero e coerente con una franchezza unica. La sua coerenza e la sua testimonianza illuminano le strade della fede. Nel brano evangelico odierno (Mc 6,17-29), Giovanni Battista, "uomo giusto e santo" (Mc 6,20), viene decapitato su ordine di un "re burattino" che aveva fatto futili promesse a una ragazzina che aveva soltanto danzato. È stato decapitato per aver sposato la verità. Giovanni Battista aveva rimproverato la condotta del re con la moglie di suo fratello (Mc 6,18). La sua presenza era un rimprovero permanente e la sua franchezza insopportabile per i malvagi. Questo gli ha attirato l'odio di Erodiade (Mc 6,19) che ha fatto breccia sulla debolezza del re (Mc 6,22-23.26-27a). Il martirio di Giovanni Battista è la prefigurazione della passione di Gesù. Il Signore ci dia oggi la grazia di rendergli testimonianza ovunque, nonostante la persecuzione e l'odio delle persone. State attenti alla lussuria, alla seduzione, alle promesse che fate e alle emozioni che provate. Buon onomastico ai Giovanni Battista e felice giornata.

30 - Buongiorno. La predicazione apostolica di San Paolo è il Vangelo, cioè Cristo, Gesù Cristo crocifisso. La sua croce è principio della salvezza. Questa croce è un paradosso. È stoltezza per i pagani, sapienza e potenza di Dio per i suoi timorati (cfr. 1Cor 1,23-25). Cristo crocifisso che attira tutti a Lui (cfr. Gv 12,32) è anche lo Sposo. La parabola delle dieci vergini ci indica dove c'è la vera sapienza cristiana: tenere sempre la lampada accesa per illuminare la nostra strada che porta verso il Signore e riconoscerlo quando si presenta (cfr. Mt 25,4.7). È un appuntamento da non mancare: essere con Lui e partecipare alle nozze dell'Agnello (cfr. Mt 25,10b). Le dieci ragazze vergini l'avevano capito. Hanno sfidato la notte, si sono armate di un po' di luce per incontrare lo Sposo che, secondo la sua parola e la sua promessa, non tarderebbe. In effetti, a mezzanotte, un grido si fece sentire: "Ecco lo Sposo! Andategli incontro!" (Mt 25,6). Per noi, questo grido si ripete oggi. Siamo veramente attenti alla voce che ci invita? Come ci prepariamo a questo appuntamento importante? Andiamo incontro a Colui che ci viene incontro. Si impara a camminare camminando. Buon cammino. Buona giornata.

31 - Buongiorno e buon fine settimana. La parabola dei talenti ci insegna la serietà del nostro impegno nello svolgere il nostro lavoro e sottolinea l'elogio del Signore che dichiara ai servi buoni e fedeli: "prendi parte alla gioia del tuo padrone" (Mt 25,21.23). Saremo, più premiati che giudicati, in funzione dello sforzo messo per fare fruttificare i doni ricevuti da Dio. Dio è contento e benevolo verso i due primi servi fedeli (Mt 25,16-17.20-23) e severo verso il servo pigro e malvagio (cfr. Mt 25,26-28). La parabola ascoltata ci invita ad avere più paura di restare inerti e immobili come il terzo servo, che di sbagliare. La paura rende perdenti nella vita. La madre di tutte le paure è la paura di Dio.

L'atteggiamento di Dio è piuttosto corretto in questo brano evangelico. Dio non vuole indietro i suoi talenti con interessi. Ciò che i servi hanno realizzato non solo rimane a loro, ma viene moltiplicato (Mt 21b.23b). Le bilance di Dio non sono quantitative, ma qualitative. Dietro l'immagine dei talenti, non ci sono soltanto i doni di intelligenza o le capacità. Ogni talento dato da Dio è per gli altri. L'impegno sarà nell'aiutarli a fiorire e a diventare meglio di quel che sono. Non perdiamo tempo nelle lamentele di ciò che non abbiamo. Gioiamo piuttosto di ciò che abbiamo. Se ci lamentiamo, è una offesa a Dio che è sempre fiducioso in confronto dei suoi figli e generoso nello spartire i suoi beni ai suoi figli. Accogliamo con gioia i doni di Dio e mettiamoci all'opera per farli fruttificare. Buona giornata.

 

 

 

 

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