OTTOBRE
1 -- Buongiorno per tutto il giorno. Nel Vangelo odierno (Lc 9,51-56), Gesù è consapevole di quello che lo aspetta: la Croce (Lc 9,51). Diretto a Gerusalemme, i discepoli camminano accanto a Lui e non con Lui. Hanno altro in mente. Giacomo e Giovanni hanno un metodo fondamentalista. L'ammonimento di Gesù ai due fratelli, suoi discepoli, dimostra la sua bontà verso chi lo rifiuta (i Samaritani: Lc 9,54-55). L'ammonimento del Vangelo è mitezza e pazienza. Invocare il fuoco e la consumazione è spontaneo per gli uomini (Lc 9,54). Ma non è secondo lo spirito di Gesù Cristo. Gesù ha bisogno di discepoli liberi, pronti ad abbandonare umane certezze, ad amarlo sopra ogni cosa e a mettersi in gioco ogni giorno per seguirlo. Chi ha deciso di andare dietro a Lui non potrà più inseguire le cose né correre dietro aspirazioni sbagliate. Sa ed è consapevole di appartenere totalmente a Lui e al suo Vangelo. Buon cammino e buona giornata.
- Con la festa di Santa Teresa del Bambino Gesù, entriamo nell'infanzia spirituale e diventiamo missionari di Cristo. Felice giornata.
2 - Buongiorno. Nel Vangelo di oggi (Lc 9,57-62), abbiamo tre tipi di vocazione. Chi sceglie di seguire Gesù deve essere consapevole che deve fare delle scelte di vita. Gesù non accetta le obiezioni e condizioni da parte di quelli che chiama (vv. 59.62). La prima vocazione descrive la disponibilità e la generosità di un giovane che vuole diventare discepolo. Disse a Gesù: "Ti seguirò ovunque tu vada" (v. 57b). Per chi è sicuro di se come questo giovane, Gesù oppone l'obiezione che fa riflettere: "il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo" (Lc 9,58b). Bisogna seguirlo e diventare suoi discepoli con prontezza e decisività perché il discepolato non è una passeggiata né una vita da prendere con leggerezza. È un impegno serio sulla via della povertà, una vita proprio di disagio per chi la vive come si deve, una vita di scherni e di "croce". Chi capisce la logica della sequela proposta e rivelata da Gesù può fare strada. Che gli angeli custodi possano vegliare su di noi e orientarci su la retta via che conduce a Gesù. Buona giornata.
3 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel campo della missione, non sono soli gli apostoli i mandati da Gesù, ma anche tutti i cristiani (preti e laici fedeli) rappresentati dai settantadue discepoli (Lc 10,1.3). È un vero impegno missionario. Questi vanno in missione con orientamenti chiari. Lo stile è quello della povertà e dell'abbandono alla provvidenza (Lc 10,4.7). Dove sono accolti, devono manifestare il segno della venuta del regno di Dio in mezzo al popolo: "guarire i malati". Questo segno sarà subito seguito dalla parola più importante dei miracoli, parola che rassicura: "È vicino a voi il regno di Dio" (Lc 10,9). È il vero motivo dell'annuncio. Tutti i cristiani sono allora chiamati a collaborare all'annuncio della Parola di Dio, a proclamare la consolazione e soprattutto la Pace (Lc 10,5) che anticipa il regno di Dio.
La missione non è affare di discepoli superdotati né esige patenti particolari. È la vita reale e quotidiana del discepolo. È nella quotidianità che bisogna raccontare il Signore Gesù, con una vita esemplare. Il racconto evangelico odierno ci rivela anche un altro stile. Per annunciare il Vangelo, non servono "navigatori solitari", ma un tessuto di comunione. La Chiesa di Cristo non è frutto di Leaders carismatici, ma di fratelli e sorelle che credono e testimoniano. "Andate e annunciate il Vangelo" (Mc 16,15; Mt 28,19). È una esigenza oggi, un profumo forte che toglie i cattivi odori del nostro mondo odierno. Buona giornata.
4- Buongiorno per tutto il giorno. Oggi nella Chiesa è la festa di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia. Dio agisce nella storia suscitando nuovi carismi nei momenti di maggior difficoltà. Parlando di San Francesco, possiamo imitare la sua povertà e la sua umiltà. Entrare nel mistero del Regno è cercare di scoprire il rapporto tra Gesù e il suo Padre. Dio concede agli uomini dal cuore semplice la grazia della conoscenza di questo mistero e di vivere pienamente questa realtà. Nel vangelo odierno (Mt 11,25-30), Gesù si incanta davanti ai piccoli: "ti rendo lode, Padre, perché queste cose le hai rivelate ai piccoli". Di piccoli è pieno il Vangelo. Sono gli ultimi della fila, ma i preferiti di Dio. Il mistero della salvezza non è rivelato ai superbi, ma ai piccoli e agli umili (cfr. Mt 11,25). Questi non presumono nelle loro proprie capacità, ma si fidano e si affidano, si lasciano guidare e orientare. I discepoli devono essere come loro. Questa è una certezza: chi riesce ad accostarsi a Gesù e a seguirlo trova in Lui la pace.
L'Italia, terra di santi, sta attraversando oggi un momento difficile e di prova della fede. Con l'aiuto e l'intercessione di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia, che il nostro mondo malato e stanco possa rivivere nella speranza che torni presto ad essere fonte di vita, di luce e di santità. Auguri a chi porta il nome di Francesco e di Francesca. Buona giornata e buona festa.
5 - Buongiorno e buon fine settimana. Nel Vangelo di oggi (Lc 10, 17-24), i discepoli tornano da Gesù dopo la loro prima missione. Hanno sperimentato l'efficacia della Parola nelle loro povere parole. Hanno visto persone cambiare e credere. Raccontano a Gesù le loro esperienze. Grazie alla loro predicazione del Vangelo, il demonio è sconfitto. È per loro un momento di intensa felicità (cfr. Lc 10,17). Gesù cerca di farli tornare con i piedi per terra, aiutandoli ad eleggere in modo sapienziale quanto hanno vissuto, ma il loro entusiasmo è irrefrenabile (Lc 10,18-20a). Gesù loda allora il Padre per tanta fecondità, anche se sperava fossero i Farisei ad accogliere il seme della Parola. Invece, la loro arroganza e l'orgoglio impediscono il seme di questa Parola di crescere nel loro cuore. Sono i piccoli, i semplici ad aprirsi alle novità di Dio, alla novità del Vangelo (cfr. Lc 10,21). La Parola dà frutto ed opera laddove trova cuori disposti ad accettare la sua logica. Gesù poi li aiuta a capire che non è grazie alle loro capacità che hanno vinto l'opposizione del maligno e li invita a sentirsi solo un fragile strumento. Dio potrebbe agire da solo, ma usa ciascuno di noi con le sue doti per proclamare e diffondere il suo regno.Un solo vanto, una sola ricompensa: sapere che “...il vostro nome è scritto in cielo” (Lc 10,20b). C'è più grande consolazione di questo? Questo è un vero Vangelo di vita, di consolazione e di speranza. Buona giornata.
6 - Buongiorno nel giorno del Signore. Il Vangelo odierno (Mc 10,2-16) ha due parti: l'insegnamento sull'unità e l'indissolubilità del matrimonio e l'accoglienza del Regno come i bambini. Al tempo di Gesù, si poteva ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo. In questa situazione di mantenimento dell'ingiustizia, la questione sul divorzio è sollevata e fatta a Gesù. Gesù riafferma l'unità e l'indissolubilità del matrimonio. Tale fu il progetto di Dio fin dall'origine (Mc 10, 6-9). Il Vangelo odierno difende dunque il matrimonio e la famiglia. Una famiglia felice crea un ambiente propizio ai valori d'amore, di unità, di comunione, di dialogo, di armonia, di concordia e di pace. Il santo Papa Giovanni Paolo II diceva che il futuro dell'umanità passa attraverso la famiglia. In famiglia si impara il rispetto dell'altro, la pazienza, il perdono, l'ascolto, il senso di donarsi, di dare e di perdonare. Che il Signore faccia della Sacra famiglia di Nazaret un modello per le nostre famiglie umane, un modello di amore, di unità e di armonia.
Il secondo tema è quello di lasciare andare i bambini da Gesù. Il regno di Dio appartiene a quelli che gli assomigliano. Nel brano evangelico odierno abbiamo da una parte la categoria di quelli che tendono insidie a Gesù, i farisei e dall’altra parte i bambini che Gesù dona come modello di accoglienza del Regno di Dio. Per accoglierlo, basta lasciarsi amare da Dio come i bambini si lasciano abbracciare e abbandonare alla protezione del loro padre. L'infanzia spirituale è la via sicura per camminare verso la santità, verso la salvezza e verso il Regno (cfr. Mc 10,15). Come accogliere il Regno di Dio come i bambini ora che siamo già adulti? Dio propone un linguaggio umano per riportarci nella sfera divina. Cosa aveva già fatto con Nicodemo. Bisogna rinascere di nuovo per entrare nel Regno di Dio (cfr. Gv 3,4-5). Santa Teresa del Bambino Gesù ci rivela il segreto della "piccola via dell'umiltà". L'infanzia spirituale è la via della semplicità e dell'autenticità della nostra relazione con Dio. Accogliamo il Regno di Dio che ci è dato in dono. Buona e felice domenica.
7 - Buongiorno e buon inizio settimana. Oggi, nella memoria della Beata Vergine Maria del Rosario, il brano del Vangelo (Lc 10,25-37) ci presenta la parabola del buon Samaritano. Ci insegna che l'amore non si limita alle parole, ma si manifesta con i fatti fino all'amore del nemico. Questo messaggio è un richiamo a farsi prossimo dei bisognosi, a prendere carico di loro con intimo e operoso amore. Come il dottore della Legge, abbiamo tutti un interesse: ereditare la vita eterna (Lc 10,25). Per avere la vita, bisogna amare Dio e il prossimo come noi stessi (Lc 10,27). L'amore del prossimo che vediamo è più impegnativo. Bello Sapere che tutta l'umanità, nell' immagine dell'uomo caduto nelle mani dei briganti, scende da Gerusalemme a Gerico. Tutti noi siamo sullo stesso percorso, anche il sacerdote (Lc 10,31). Chi dovrebbe farsi ponte con Dio non lo fa' (vv. 31-32). Invece un samaritano si presta, "non è prudente", non ha paura per la sua vita, anzi rischia tutto per amore. Vede, si ferma, ha compassione, si avvicina, versa il vino sul corpo dell’aggredito, fascia le sue ferite, carica l'uomo, lo porta, si prende cura di lui, paga la fattura, anche il saldo (cfr. Lc 10,33-35). Quante azioni rimosse insieme dall'amore! È il nuovo decalogo perché l'uomo sia riconosciuto nella sua dignità e che la terra non sia più abitata da briganti. Cuore di tutto il brano è il verbo "amare" per trovare la vita (Lc, 27-28). Il segreto della vita è rivelato. Abbiamo tutta la vita per amare ed essere felici. Ma i gesti concreti e coraggiosi da porre sempre di fronte al bisognoso sono espressi in tre verbi: vedere, fermarsi e toccare. Buon cammino a tutti e buona giornata.
8 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel brano del Vangelo di oggi (Lc 10,38-42), Gesù è in viaggio ed è accolto nella casa degli amici a Betania (Marta, Maria e Lazzaro) per rifarsi il fisico e la mente. Lui, a sua volta, porta a loro la sua pace. A Betania si respira ospitalità e Gesù ci va volentieri perché la sua umanità ha bisogno di sguardi e di abbracci. È un Dio con un volto umano, un Dio che parla di quotidianità, che piange, che si arrabbia e che sa rallegrarsi. Mentre Marta è indaffarata in cucina, Maria beve alla fonte della Parola di Gesù. Il suo cuore l'ha portata a scegliere quello che fa' bene alla vita, ciò che regala la vera libertà, apre orizzonti e fa sognare. Maria di Betania è feconda perché ha un grembo dove si custodisce la Parola. È apostola, inviata a donare ciò che Gesù ha seminato nel suo cuore. Con affetto, Gesù rimprovera Marta, non per il suo servizio, ma per l'affanno. Non contesta la sua generosità, ma l’agitazione. Nella vita, succede che c'è un troppo che può toglierci la libertà e staccarci dagli altri. Ricordiamolo che Dio non cerca servi, ma amici. Non cerca persone che fanno delle cose per Lui, ma gente che lo lasci fare delle cose di Dio in noi e per noi. Felice giornata.
9 - Buongiorno. Nel Vangelo di oggi (Lc 11,1-4), Gesù ci insegna a pregare. I discepoli erano affascinati dalle sue lunghe soste di preghiera e fanno una bella richiesta: "Insegnaci a pregare". Sappiamo che pregavano già nella sinagoga. Perché allora pregare e come pregare? Cosa si deve chiedere nella preghiera? Abbiamo veramente bisogno di pregare? E perché Gesù pregava. Pregare è un dialogo con il Padre. Gesù testimonia una preghiera nuova, intima, una relazione familiare con Dio che nessuno si sarebbe sognato. Il Dio di Gesù è un Dio vicino. I discepoli chiedono a Gesù di introdurli in questa relazione unica. Esaudisce la loro domanda con la preghiera nuova del "Padre nostro", la preghiera dei figli. Questa preghiera ha unastruttura. Prima la lode seguita da piccole ed essenziali richieste. Spesso la nostra preghiera sa soltanto chiedere. Con Gesù, diventa questa volta, un respiro filiale con Dio. Domandiamo a Dio quello che gli conviene e il necessario per noi.
Alziamo gli occhi verso il Padre che ama ed esaudisce. Buona giornata.
10 - Buongiorno. Nel racconto evangelico (Lc 11,5-13), scopriamo la forza della preghiera insistente e perseverante. Un uomo è uscito di notte per bussare alla porta di un altro amico chiedendogli un pane per uno che ha camminato nella notte (cfr. Lc 11,5-8). In questa vita, siamo come la gente in viaggio nelle notti e che bussa angosciata e disperata al cuore di Dio per trovare consolazione e conforto per le proprie e altrui fatiche.Si bussa per fare circolare nelle vene del mondo la vitalità dell'amore. Offrendo un po' del proprio pane quotidiano, possiamo avere un pezzo per tutti. Parliamo di pane quotidiano e non di bombe quotidiane. Bisogna piuttosto convertire le bombe in pane. Ce ne sarebbe di pane per tutti nel mondo. Nel racconto evangelico anche, Gesù fa un test della fiducia con una chiave: la preghiera. "Chiedete, Cercate, Bussate" (cfr Lc 11,9-10). Nella preghiera, incontriamo Dio che si rivela Padre. La preghiera non è un dovere, ma un respiro. Ci aiuta a vivere. Guai a ridurre la preghiera ad una abitudine o ad una superstizione. Guai a rivolgersi a Dio soltanto in caso di necessità. Il dono più bello e più grande è di ottenere, non quello che mi serve, ma lo Spirito Santo che mi aiuta a fare l'esperienza di figli (cfr. Lc 11,13). Più mi sento figlio e mi abbandono nelle mani di Dio, più cesso di chiedere (cfr. Lc 15,12.29). Così vivo felice nell'intimità e nella casa del Padre. Buona giornata.
11 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel vangelo (Lc 11,15-26), Gesù scaccia i demoni con il potere che viene dall'alto. In Lui è già presente il regno di Dio che libera dal male l'infermo (cfr. Lc 11,14.20). Ma una volta liberati, bisogna vigilare perché lo spirito impuro non cerchi di tornare ancora in noi per prendersi possesso di noi (cfr. Lc 11,24.26). Il demonio è per definizione l'incarnazione del male. Non si dà mai pace ed è sempre all'opera per distruggere e rovinare le persone. Bisogna resistergli con la forza della fede (1Pi 5, 8-9). Cerchiamo di avere cura della nostra persona, ma consegnamo al Signore le chiavi di casa. È l'uomo forte che ci difende. Non abbiamo scelta se vogliamo vivere liberi. Confidiamo in Lui. Felice giornata.
12 - Buongiorno e buon fine settimana. I beati. Chi sono? La vera beatitudine non consiste nell'avere tante ricchezze né un vincolo di parentela fisica con Gesù, ma nell'ascoltare e nel mettere in pratica la parola di Dio. Questa è la vera parentela. La Vergine Maria è stata grande non perché ha fisicamente dato alla luce Gesù, ma perché ha accolto la Parola ed è stata obbediente (Lc 1,38; cfr. Lc 8,21). L'insegnamento di Gesù prende lo spunto dal grido di una mamma incantata che si fa interprete dei sentimenti di tutti. Quella donna prova una "santa invidia" per la mamma di Gesù proclamata da lei beata per aver avuto un figlio speciale. Gesù non si lascia coinvolgere in una vicenda troppo sentimentale. Precisa: "è ancora più beato chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica". Lui è la Parola incarnata, il Verbo di Dio. Bisogna accoglierlo. La Vergine Maria ha ricevuto l'annuncio dell'angelo Gabriele ed ha accolto nel suo grembo la Parola. Sant'Agostino afferma: "Maria concepì Gesù nel suo cuore mediante la fede, e poi fisicamente nel grembo. Maria credette e si compì in lei ciò che credeva". Andare a Gesù, seguirlo e ascoltarlo è il massimo della felicità. Percorri questa via e ti sentirai bene. Buona giornata.
13 - Buongiorno e buona domenica. Implorare la Sapienza e preferirla alla ricchezza e a tutto altro bene, è l'insegnamento di Sap 7,7-11. Il Vangelo propone l'incontro tra Gesù e un uomo (un tale senza nome) che "possedeva molti beni" (Mc 10,22). È passato nella storia come il giovane ricco (cfr. Mt 19,20-22). Porta in sé la beatitudine degli insoddisfatti. Il suo incontro con Gesù ci permette di fare un test sulla fede. "Che cosa devo fare per avere la vita eterna?" (Mc 10,17). I verbi usati qui sono importanti per la comprensione: ‘dover fare’ e ‘per avere’. Era la sua religiosità che purtroppo si verifica ancora oggi: fare per ottenere. Gesù rispondendo elenca alcuni comandamenti che riguardano la vita delle persone, cioè non ciò che hai creduto (Dio), ma ciò che hai amato (gli uomini). Costoro trasmettono la vita di Dio che è amore. Gesù fissò il giovane e lo amò (cfr. Mc 10,21). Non aveva mai incrociato lo sguardo di Gesù. E quando Gesù gli chiede di fare un passo avanti nella consapevolezza della scelta da fare, ritorna indietro, prende paura e la tristezza invade il suo cuore (v.22). Và, vendi, dona ai poveri, gli disse Gesù (v.21). Sarai felice se renderai felice qualcuno; poi seguimi e capovolgi la tua vita. Gesù ha voluto riempire il ricco di tanti volti nuovi ai quali non aveva mai pensato e fargli vivere il Vangelo che è moltiplicazione di vita. Tanti ricchi nel Vangelo che hanno incontrato Gesù come Zaccheo, Levi, Lazzaro hanno saputo fare comunione. Levi e Zaccheo per esempio riempirono le loro case di commensali (Lc 5,27-32; Lc 19,2-8). Per avere la vita eterna, bisogna cominciare ad amare, poi credere e proseguire il suo cammino verso l'eternità. Felice domenica
14 - Buongiorno e buon inizio settimana. Il vangelo narra una storia che i conterranei di Gesù non riescono a capire. Gesù è la salvezza del suo popolo, ma non è riconosciuto da una generazione in cerca di segni appariscenti e non accetta il segno di Dio. Invece, i lontani riconoscono il Signore e credono in Lui. Questa è l'apertura, l'universalità della salvezza. Gesù paragona se stesso al profeta Giona e al re Salomone, ma è di più. È il Messia. Perciò la generazione malvagia e incredula è inescusabile (Lc 11,29). Alla predicazione di Giona, la gente si è convertita a Ninive (Lc 11,30). In effetti, i cittadini di Ninive bandirono un digiuno e vestirono il sacco per ottenere il perdono. La sapienza di Salomone attirava anche la gente ed era ascoltata (Lc 11,31). I concittadini di Gesù sono rimasti ciechi alla sua parola di conversione. È stato messo in croce per farlo tacere. Non è tanto cambiato oggi. Ci è stato dato ogni dono di grazia e di verità: lo Spirito Santo, la Chiesa, l'eucaristia, altri sacramenti, i pastori, i fedeli... Abbiamo coscienza di tutto questo bene? È il momento di aprire gli occhi del cuore per considerare Dio come Dio e trattarlo come Padre. Buona giornata.
15 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel Vangelo, un fariseo invita Gesù a pranzo. È una bellissima cosa. L'invito, piuttosto di accogliere Gesù diventa una occasione per giudicarlo. Gesù, rispondendo al fariseo, si mostra il grande nemico del fariseismo. È inutile rispettare le tante prescrizioni della Legge se il cuore non è convertito. Inutile anche purificare i piatti se l'anima è intorbidita e giudicante. Gesù ribadisce: quello che conta nella vita è la purezza interiore, la purezza del cuore. Così ribalta la concezione di una religiosità basata sul ritualismo sterile che non manifesta alcuna profondità, vite presuntuose, ma spente. La purezza esteriore dunque non ha valore. È proprio nulla. Gesù condanna l'atteggiamento dei farisei (Lc 11,39) e li spinge a vivere l'interiorità e la carità, cioè, a soccorrere i bisognosi e a donare loro la vita (Lc 11,41). La vera fede non è osservanza di precetti, ma respiro di autenticità. Diamo in dono quello che siamo e abbiamo. Vivremo così in piena purezza di vita. Felice giornata.
16 - Buongiorno. I "guai" sono sempre riservati alle persone poste in autorità (Lc 11,42-44.46). I farisei sono rimproverati da Gesù perché si preoccupano di una purezza esteriore (cfr. Lc 11,44), mentre lasciano da parte la giustizia e l'amore di Dio (v. 42). Amano primeggiare (v. 43), sono rigorosi con gli altri e indulgenti con sé stessi (v. 46). Il farisaismo ha messo radici tra i cristiani. Alcuni ingigantiscono questioni da poco e finiscono per ridimensionare quelle vere. L'attenzione ai dettagli finiva per trascurare le cose fondamentali cioè l'amore di Dio e la carità verso il prossimo. Gesù non risparmia i dottori della Legge che avevano il compito di spezzare il pane della Parola al popolo. Non è giusto da parte loro esigere dagli altri quello che non riescono a valorizzare in loro. Si rimane nella mediocrità rifiutando le beatitudini come l'umiltà, la mitezza e la misericordia. Entriamo in una nuova dinamica di vita in Dio. Buona giornata.
17 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel brano di San Paolo agli Efesini (Ef. 1,1-10), leggiamo il disegno di Dio: ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo. Ci ha scelti per essere santi e immacolati nell'amore. Ci ha predestinati ad essere figli adottivi. In Gesù Cristo, ci ha dato la redenzione dei peccati. Tutto questo è oggetto di ringraziamento ed è un inno di lode nel quale San Paolo canta l'immenso amore di Dio. Nel Vangelo (Lc 11,47-54), Gesù si mostra libero. Non ha paura di criticare l'ipocrisia di chi è interprete sleale della Parola. La sua libertà d'espressione e la verità proclamata da Lui tocca la coscienza delle autorità, la classe dirigente (gli scribi e i farisei). Con il duro rimprovero a loro, Gesù manifesta la sua superiorità spirituale (vv. 47.52) e invita i sacerdoti di oggi a non pensare mai di servire la missione della Chiesa con arroganza e superbia di chi utilizza anche le parole più autentiche della fede come bottino che ci si è meritato. Serve umiltà, saggezza e attenzione. Proprio chi ha avuto la grazia di conoscere il Signore Gesù può correre il pericolo di cadere nello stesso errore dei Farisei. Vigilate per non cadere. Buona giornata.
18 - Buongiorno. Oggi è la festa di San Luca, evangelista. Meditiamo sul brano di Lc 10, 1-9. Il piano di Dio è di salvare ogni uomo. Gesù manda i discepoli a due a due per manifestare l'amore di Dio e quello fraterno (Lc 10,1). Questi annunciano Cristo che li ha mandati a portare agli uomini la pace (Lc 10,5). Lui è il Principe della Pace. Li manda con uno spirito di povertà e di abbandono alla provvidenza (Lc 10,4). Li manda "come agnelli in mezzo ai lupi" (Lc 10,3). Il miglior commento a questo passo del Vangelo è di San Giovanni Crisostomo quando sottolinea: "...finché saremo agnelli, vinceremo anche se saremo circondati dai lupi". È un insegnamento chiaro e sicuro. Quando Gesù dice: “Vi mando come agnelli” sa che saranno invincibili grazie alla loro bontà e mansuetudine. Cosa capita all'agnello che incontra dei lupi? Lo sbranano come hanno fatto con Gesù, l’agnello immolato. Il discepolo è assimilato a lui e come lui si lascia mangiare. Ecco l’agnello di Dio... che vince sul male non perché si oppone al male con la violenza, ma perché lo vince con la tolleranza e la mitezza. Si temono i nemici (i lupi) dichiarati della Fede, ma ci sono altri nemici più minacciosi che spengono lo spirito: il potere e il danaro. Bisogna vigilare per non essere mangiati da loro. Un altro messaggio da portare agli uomini è la guarigione dei malati e la predicazione della prossimità del regno di Dio (Lc 10,9). Lodiamo Dio per la sua bontà verso l'uomo da salvare a tutti i costi. Facciamo gli auguri a quelli che portano il nome di Luca. Buona festa e felice giornata.
19 - Buongiorno e buon fine settimana. Non è facile capire quello che Gesù vuole dire con questa espressione: "chi bestemmierà lo Spirito Santo non sarà perdonato" (Lc 12,10b). Tutto diventa chiaro e comprensibile in questo senso: se uno non riconosce Gesù Cristo come Messia e Figlio di Dio sarà perdonato perché non è facile vedere Dio in una persona crocifissa. Invece chi avrà bestemmiato lo Spirito Santo non sarà perdonato, cioè chi chiude il suo cuore allo Spirito di verità e all'evidenza della Fede, sarà condannato. C'è chi vorrebbe imprigionare lo Spirito di Dio nella propria mente e dettargli le regole. C'è chi è tentato, come Adamo ed Eva, di sostituirsi a Dio. Non siamo da scusare se, avendo incontrato e conosciuto Gesù venuto a noi con tutta la ricchezza della Sapienza di Dio (cfr. Ef. 1,17-19), lo rifiutiamo, Lui che ha versato in noi i doni dello Spirito Santo. Si può scegliere di non stare con Lui, di non incontrarlo, ma le conseguenze sono il buio. Il cristiano deve rendere testimonianza favorevole al Figlio dell'uomo contro chi lo rinnega. Il passo decisivo è l'umiltà; sentirsi piccoli e sapere che Lui è la Luce. È l'unica via di conoscenza per un mondo distratto, incoerente e dal cuore indurito. Lasciamoci guidare dallo Spirito Santo per aver la forza e la costanza di testimoniare (Lc 12,11-12). Buona giornata.
20 - Buongiorno e buona domenica a tutti. Oggi è la domenica delle missioni. Tutti i battezzati sono chiamati e mandati per proclamare la gioia del Vangelo e fare la scelta di uno stile conforme al Vangelo. Il potere ha sempre logorato tante persone e la ricerca della ricchezza ha accecato altrettanto. Nel brano evangelico odierno, due dei discepoli di Gesù, Giacomo e Giovanni, non sono stati risparmiati. Hanno voluto i primi posti accanto al Signore. Gesù ne ha approfittato per inquadrare la loro visione e ha dato a loro l'orientamento giusto della grandezza nel regno di Dio. L'umiltà e il servizio (Mc 10,44-45) sono quelle virtù da cercare e da acquisire. In più, Gesù ci fa' sapere che non bisogna perdere di vista la prospettiva della passione, morte che sboccia sulla risurrezione. Perciò, in modo velato, Gesù propone di bere al suo calice, di immolarsi e di donarsi. Già, nella sua vita terrena, s'inginocchiò davanti alle sue creature per lavare i piedi dei discepoli. È un grande esempio di umiltà, di grandezza e di onore. Chi serve è il più grande. Chi si abbassa sarà esaltato. Felice domenica.
21 - Buongiorno e buon inizio settimana. Nel brano evangelico (Lc 12,13-21), Gesù si rifiuta di entrare nella disputa su questioni di eredità fra due fratelli e ci dà un insegnamento di non cadere nella cupidigia. Questa parabola può trasformare la nostra vita. C'è un uomo, ricco agricoltore, senza nome perché il denaro si è impossessato di lui e ha mangiato la sua anima. È solo un ricco possidente. È un uomo senza finestra, senza brecce e senza abbracci. È un po' un uomo isolato, già morto. Si illude mettendo tutto il suo cuore nelle ricchezze possedute. È veramente stolto. Stolto e illuso è il ricco che affida la propria riuscita e soddisfazione alle ricchezze (Lc 12,20). È una pura vanità. Gesù riquadra l'uomo nel mettere la scala dei "valori" con questo principio che ci orienta: "la vita dell'uomo non dipende da quello che possiede" (Lc 12,15). È sottinteso qui, dipende dall'amore, dal dare, dal condividere. La vera ricchezza è condivisa. Dio regala gioia a chi produce amore. Chi si occupa della felicità altrui può essere sicuro che Dio prenderà cura di lui e lo farà sedere tra i grandi. Buona giornata.
22 - Buongiorno per tutto il giorno. Siate pronti (Lc 12,35) e vigilate (vegliate = Lc 12,37). Che significa essere svegli in senso cristiano? Significa stare sempre pronti all'incontro, pronti a ricevere il Signore nel suo appuntamento finale (cfr. 1Ts 5,4.6). Nel brano evangelico di oggi (Lc 12,35-38), Gesù chiede appunto ai suoi discepoli di essere sempre nell'atteggiamento pasquale di chi aspetta il passaggio di Dio per la liberazione oppure di chi aspetta la venuta dello sposo per entrare nella sala del convito. Non è dunque concesso a loro di assopirsi un attimo. Si attende qualcuno così se si ama. Un cristiano non è uno schiavo, ma un vigile. E in quanto vigile è "beato" se aspetta il suo padrone (cfr. Lc 12,36-38) che si chinerà davanti a lui per servirlo (cfr. Lc 12, 37b). È una immagine meravigliosa di un Dio che si fa servo. Notate che Dio viene ogni giorno e ogni notte anche quando meno te lo aspetti. Cerca un cuore attento, che l'aspetta, lo desidera e lo ama. Cerchiamo di non mancare mai l'appuntamento importante della nostra vita, cioè l'incontro finale con il Signore. L'invito di Gesù Cristo è chiaro per noi oggi. Più di un invito, è un comando: Vegliate (cfr. Lc 12,38). San Giovanni Paolo II, prega per noi. Buona giornata.
23 - Buongiorno. Nel brano evangelico (Lc 12,39-49), la parabola raccontata da Gesù riguarda i discepoli di lungo corso, coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Gesù e di incontrarlo. È deprimente che, dopo averlo seguito da vicino, si spenga il fuoco e con esso l'Amore. Questa parabola è un ammonimento per tutti (Lc 12,41). Troppi cristiani passano il tempo a porre dei "distinguo" nella morale perché impigriti. I tempi forti richiedono un'appartenenza forte, convinta. Per vivere tale appartenenza, bisogna ri-centrare il Signore nella nostra vita e lasciarlo crescere come baricentro. Il Figlio dell'uomo verrà (Lc 12,40b). È una certezza. In questo tempo particolare, le nostre comunità, per fortuna, fanno lo sforzo di rendere presente il Signore. La nostra cifra non dev'essere solo un numero, ma soprattutto una fedeltà. Il cristiano deve vivere vigile e pronto in attesa dell'incontro con il Signore (Lc 12,40). Non deve farsi sorprendere dagli eventi, ne farsi trovare indisposto (Lc 12,43). Con la parabola odierna, Gesù ci invita alla vigilanza e a sforzarci a conoscere la sua volontà per crescere nell'obbedienza e nella fedeltà. Felice giornata.
24 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel Vangelo odierno (Lc 12,49-53), Luca insiste sull'aspetto scomodante ed esigente del Vangelo (vv. 51-53). In effetti, siamo discepoli di un Vangelo che brucia e infiamma. Gesù è tutto preso dal desiderio di compiere la sua passione per portare a termine il disegno della salvezza (v.49) e vuole immergere dentro tutti i suoi (v.50). Il suo Vangelo è un fuoco, una energia che incendia il mondo. È un incendio d'amore che accende le coscienze, scalda gli animi, illumina la strada. Il fuoco di cui parla il nostro brano evangelico è l'immagine di un conflitto spirituale tra gli uomini. È lo Spirito Santo che brucia e purifica. Perciò, il Vangelo di Cristo va proclamato ed amplificato. È la missione affidata alla Chiesa. Il discepolo si fa risonanza della Buona e Gioiosa Notizia che mette sempre a disagio quelli che non vogliono ascoltarlo. Signore, fammi conoscere la via da percorrere; insegnami i tuoi sentieri (Sal 25,4). Buona giornata.
25 - Buongiorno. Il brano evangelico di Luca (Lc 12,54-59) ha ispirato San Giovanni XXIII per convocare il Concilio Vaticano II per leggere le orme di Dio negli eventi della storia. In questo brano, Gesù ci chiede di cogliere i segni dei tempi, di sapere leggere e interpretare la volontà di Dio alla luce di una fede illuminata. Sant'Agostino diceva che la natura, la creazione, è il primo libro scritto da Dio ed Egli parla per mezzo della natura. La Bibbia, il secondo libro di Dio, aiuta ad interpretare la vita con altri parametri. Siamo figli di Dio: usiamo perciò i suoi occhi per leggere la storia. Gesù ci invita anche a renderci conto che in Lui, i tempi messianici sono presenti in mezzo a noi (cfr. Lc 12,56-57). Sarebbe tragico di non riconoscerli perché sono tempi della salvezza, del dono della grazia presente e della venuta del regno di Dio. Che il Signore apra i nostri occhi e i nostri cuori per poter accedere alla vera vita. Felice giornata.
26 - Buongiorno e buon fine settimana. Le disgrazie nella vita non sono necessariamente dei castighi (Lc 13,1-2.4). Possono essere inviti a una continua conversazione (Lc 13,3.5). È lo spirito del Vangelo odierno (Lc 13,1-9). Senza la conversione si perisce. Non c'è da illudersi. La conseguenza della non conversione è la rovina totale e definitiva, il fallimento di tutta la vita. All'inferno va chi ha deciso di andarci con il proprio egoismo. Il brano evangelico meditato fa riflettere di più. Il dolore resta un mistero incomprensibile, soprattutto il dolore dei bambini. Al tempo di Gesù, tanti erano convinti che le disgrazie fossero una sorta di conseguenza delle azioni scorrette. Gesù, nel brano di Luca dice invece che la colpa non è da attribuire ai peccati di quelli che erano colpiti, ma all'imperizia del progettista e alla superficialità dei costruttori. Così, la morte dei devoti uccisi dai Romani è da attribuire all'esercizio del potere di Pilato e non alle loro presunte colpe. Davanti agli eventi drammatici che succedono nel mondo, non scarichiamo su Dio colpe che non ha. Viviamoli piuttosto come occasione per riflettere su che mondo vogliamo edificare. Che il Signore ci dia la grazia di stare attenti agli eventi quotidiani per rimanere nella sua santa volontà. Buona giornata.
27 - Buongiorno e buona domenica. Nell'episodio di Bartimeo, vediamo un uomo sulla strada, un cieco, immerso nel buio, emarginato, immagine simbolo dell'uomo ferito che attende solo un miracolo. Mendica all'uscita di Gerico, spera di ricevere una moneta dai pellegrini che affrontano l'ultima tappa per salire a Gerusalemme, la Città Santa. Gesù passa, diretto a Gerusalemme per affrontare la sua passione e Bartimeo urla il proprio dolore. Non ha nessun’altro mezzo che il grido. Grida a qualcuno chiedendo aiuto. Non vede, ma chiede di essere portato da Gesù, Maestro e Messia, anche se tutti gli dicono di tacere facendogli pesare ancora di più la sua situazione. Purtroppo, siamo proprio così in questo mondo. Qualche volta, non permettiamo a qualcuno di esprimersi. Il cieco è proprio schiavo delle tenebre, socialmente emarginato e disprezzato, e dipendente in tutto dagli altri. È come un uomo morto. Gesù ascolta il suo grido, l'accoglie e lo chiama. La chiamata passa tramite i discepoli. È mediatizzata. Noi, battezzati, come gli apostoli, siamo chiamati a dire ad ogni uomo che chiede: "Coraggio, il Signore ti chiama”. Bartimeo getta via il mantello che gli serviva a proteggersi contro la cattiveria degli uomini e va incontro alla luce, Gesù. Pareva punito da Dio. Ora diventa un modello di discepolato. Per sopravvivere, dipendeva dagli altri, come detto sopra. Ora, corre felice dietro al Signore Gesù. Libero, prosegue il suo percorso. Bartimeo è per noi un modello di perseveranza, di coraggio e soprattutto di fede e di speranza. Ha creduto fino all'ultimo istante che Gesù poteva fare qualcosa nel suo caso, che poteva farlo passare dalle tenebre alla luce, dall'isolamento all'integrazione nella società, dalla sua situazione di morte alla vita. Alla chiamata di Gesù, Bartimeo aveva tolto il suo mantello. È l'abbandono totale a Gesù. Quello che contava per lui come protezione, quello che gli pesava sul corpo lo toglie per camminare leggero e svelto sul cammino della libertà. Felice domenica.
28 - Buongiorno e buon inizio settimana. Nella festa dei Santi apostoli Simone e Giuda, lodiamo Dio. Il racconto evangelico odierno narra un momento particolare per Gesù. Ha un progetto che vuole realizzare in collaborazione. Il suo primo passo è la preghiera. Prega tutta la notte prima di chiamare gli apostoli e assegna loro il nome di apostoli (Lc 6,12-13). Sono dodici, una cifra simbolica che fa pensare alle dodici tribù di Israele. Appaiono come le basi del nuovo Israele che proseguiranno la missione di Gesù. Per Dio, non sono numeri perché ognuno è unico e irripetibile. Tutti sono importanti. Dall'eternità, ciascuno è nel cuore di Dio con le proprie caratteristiche di impulsività e generosità, di coraggio e di vita, di slanci e di fragilità. Simone detto zelotta è diverso da Simon Pietro. Giuda, figlio di Giacomo o detto Taddeo (Mt 10,3; Mc 3,18) è diverso da Giuda Iscariota (Lc 6,15.16a). Tutti sono stati chiamati da Gesù. È Lui che ci ha anche tratto dal nulla e ci ha dato un nome. Ha per noi un progetto. Per renderci fecondi per il suo Regno, ci ha fecondato appunto con il suo amore. La voce di Dio, voce inconfondibile, continua a chiamare per invitare a camminare dietro a Lui. Buon cammino. Santi Simone e Giuda, pregate per noi. Buon giornata.
29 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel brano di Lc 13,18-21, Gesù parla di grandi cose con semplicità. Usa immagini della natura (del mondo rurale) e della vita quotidiana (il lievito) per spiegare il mistero del Regno. Le cose divine fioriscono per una loro forza interna. Il regno di Dio è una piccola realtà. È in effetti una presenza umile, nascosta, piccola come un granellino di senape, significante come un grammo di lievito. Il seme diventa un albero di luce e di speranza. Dà vita e rallegra.La Parola ascoltata oggi è gravida di conseguenza se solo si ha il coraggio di lasciarla risuonare nella nostra vita anche se giudica le nostre aspirazioni poco evangeliche. Come un granellino di senape, insignificante riesce a crescere fino a diventare un arbusto (Lc 13,19), come il lievito è poco eppure riesce a toccare l'intera massa di farina (Lc 13,21), così anche il Regno di Dio e la predicazione (Vangelo) toccano silenziosamente ed efficacemente tutta la pasta dell'umanità (Lc 13,18.20). Apriamoci alla grazia che ci viene proposta per avere la vita. Buona giornata.
30 - Buongiorno. Da una domanda di un ebreo probabilmente che si crede forse di essere nel numero degli eletti (cfr. Lc 13,23), Gesù risponde esortando: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta" (Lc 13,24a) per essere salvati ed evitare il rimprovero del Signore: "non so di dove siete" (Lc 13,25.27). Allontanatevi da me voi tutti operatori di ingiustizia (di iniquità) (Lc 13,27b). Il Signore nel vangelo di Matteo dice: "se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli" (Mt 5,20). Ecco una buona ragione di sforzarsi ed impegnarsi. La salvezza è un dono. Il verbo "salvarsi" usato al passivo lo ricorda. Il protagonista è Dio. Non ci si salva, ma si viene salvati. Ma c'è una porta stretta da superare. Bisogna essere leggeri e serve l'infanzia spirituale per passare. La salvezza ha bisogno di allenamento. Non basta dirsi cristiani. Quando la porta si chiude inizia proprio la crisi dei "buoni": abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza (Eucaristia); hai insegnato nelle nostre piazze (cfr. Lc 13,26). Gesù risponderà: il vostro mondo non è il mio. "non so di dove siete" (Lc 13,25.27a). Non basta mangiare Gesù o mangiare con Lui. Occorre fare comunione con Lui. Non basta essere credenti. Occorre essere credibili. Buona giornata.
31 - Buongiorno. Gesù è in viaggio verso Gerusalemme dove soffrirà la sua passione. Ha una missione da compiere che nessuno può impedirgli (Lc 13,32). Gerusalemme non capirà il disegno di Dio né la missione di Gesù. Per questo Gesù fa un lamento su di essa (Lc 13,34). Dettagliando, il brano evangelico (Lc 13,31-35) riporta il progetto di Erode di uccidere Gesù (Lc 13,31). Non gli è bastato di uccidere Giovanni Battista. La logica del potere è di fare tacere ogni voce che possa rimproverare le azioni malefiche. Tutti i tiranni pensano di risolvere i loro problemi tirando in mezzo tutti quelli che li disturbano e quelli che provano a smascherarli. La risposta di Gesù ai farisei che sembrano dargli un consiglio da amico, -in realtà anche loro erano disturbati come Erode dalla sua presenza e dalle sue parole- è chiaro: non sarà Erode a decidere l'ora della sua morte. Coloro che si credono potenti e pensano di avere il controllo della realtà sono piccoli uomini. Erode è di questi. Gesù si rende conto che il suo messaggio subisce violenza e che l'odio verso di Lui aumenta. È diretto a Gerusalemme e non ne può fare a meno né di scappare al suo destino. Gerusalemme è la sede delle istituzioni religiose, la città dell'autosufficienza e della presunzione di chi uccide i profeti. Eppure, Gesù è deciso nel proseguire il suo cammino. Gli Scribi e i farisei parlano a Gerusalemme di un Dio da riverire con qualche sacrificio nel Tempio e da manipolare. Di questo anche Gesù è amareggiato (cfr. Lc 12,34). La grazia da chiedere a Dio è di andare sempre avanti nella vita nonostante le difficoltà. Buon cammino dietro a Lui. Felice giornata.