MARZO
1 - Buongiorno per tutto il giorno. La storia degli uomini si ripete. L'invidia, la gelosia, l'odio, la cattiveria sono nell’ordine del giorno della vita degli uomini. Giuseppe è oggetto di invidia e di odio da parte dei suoi fratelli. È stato giudicato da sognatore. Rigettato, è stato venduto agli Ismaeliti come uno schiavo e fu portato in Egitto (cf. Gn 37,3-4.12-13.17-28). La storia di Giuseppe prefigura quella di Gesù Cristo (Mt 21,33-43.45). In questa parabola, Gesù è il Figlio del padrone, l'erede che viene eliminato. Ma "la pietra scartata, diventerà la testata d'angolo" nella nuova costruzione del disegno di Dio. La storia della salvezza poggia su Gesù Cristo che ha sofferto la sua passione, è morto, risorto e glorificato. Lodiamo Dio. Tornando sulla parabola odierna, la vigna del Signore è il popolo di Israele, amato e protetto da Dio. I custodi sono le sue autorità, descritte come avide. Vogliono tenersi il raccolto e il terreno. Il guadagno eccessivo è stato sempre all'origine di "tutte le vendemmie di sangue della terra". In tutte le vicende anche oscure del mondo, c'è sempre una piccola luce, una nota di speranza. La storia non si conclude con un fallimento né con una vendetta, ma piuttosto con un lavoro di nuovi contadini che consegnano i frutti al proprietario. L'allusione è chiara. Lavoriamo bene, con coscienza e umiltà, nella vigna del Signore. Felice giornata.
2 - Buongiorno e buon fine settimana. Il ruolo del profeta è di parlare in nome di Dio. Mentre il profeta Michea proclama il giudizio di Dio, annunzia anche il suo perdono e la restaurazione del suo popolo. Dio rinnova i prodigi dell'esodo e compie le sue promesse. Usa misericordia verso il suo popolo (Mic 7,14-15.18-20). Nella parabola del figlio prodigo (Lc 15,1-3.11-32), la misericordia del Padre è manifesta. Un padre ha due figli. Non vuole una casa abitata da figli obbedienti e scontenti, ma liberi e gioiosi. Invece, sono figli insoddisfatti. Il più giovane va in cerca di felicità altrove. L'esperienza della mancanza, della fame, della miseria, dell'umiliazione lo porta a riflettere e a rileggere la sua storia, la sua vita. In questa vicenda, la sua coscienza si illumina. Si fa strada la nostalgia di casa. Si ricorda della dignità perduta. Con coraggio torna sui suoi passi e ricomincia un cammino nuovo, un cammino di conversione che incontra un amore paterno che accoglie, perdona, integra nella comunione e introduce nella casa. Contempliamo lo sguardo del Padre che non si dà pace. Spera, pensa, accompagna col cuore e non cessa di aspettare un 'figlio' e non un 'malfattore'. Un Padre così grande, dove lo troviamo? Solo Dio può esserlo. Di fatti, quando il padre vede il suo figlio da lontano, corre, lo abbraccia e vuole restituirgli un cuore di figlio. Nessuna condanna perché lo sguardo di Dio non si posa sul peccato dell'uomo, ma sulle sue ferite per guarirle. Il fratello maggiore al ritorno del fratello entra in crisi dicendo al padre: "io, ti ho sempre obbedito". Si comporta da servo, da salariato ed era in qualche modo più lontano ancora del fratello. E suo Padre vuole salvare anche lui rassicurando: "tutto ciò che è mio è tuo". Spero che l'abbia capito. In conclusione, quando ci siamo allontanati da Dio, cerchiamo di ritornare per incontrare l'amore e vivere liberi nella casa del Padre. Radiosa giornata.
3 - Buongiorno nel nome del Signore. Voce che grida nel deserto, "preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri" (Mc 1,3; cf Is 40,a3). Era la voce di Giovanni Battista. Oggi, ecco la voce di Dio: "Non avrai altri dei di fronte a me" (Es 20,3). La voce del Figlio di Dio è anche forte: "Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato" (Gv 2,16). Tutte queste voci ci invitano alla conversione. Proseguendo il cammino verso Pasqua, la Legge e i profeti ci hanno annunciato il mistero pasquale e continuano a farlo. Durante la tentazione nel deserto, Gesù Cristo ha consacrato il tempo di grazia che stiamo vivendo. Forti nella fede, vigiliamo contro le insidie del nemico. Oggi, non è più il tempo per speculare, ma di ascoltare continuamente la voce di Dio e di lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. Dove incontreremo Dio? Dove ascoltarlo? Sicuramente nel suo Tempio santo, un luogo sacro. Ma anche nella vita quotidiana di ogni credente, tempio dello Spirito Santo. Non è più un Tempio-edificio, ma ogni uomo e ogni donna che si deve rispettare. Nel Tempio edificio di Gerusalemme, Gesù getta a terra il dio-denaro innalzato sopra ogni cosa fino al tempio. È installato come un re sul trono. Gesù ribalta tutto quello che la gente trafficava nel tempio e lo purifica con la sua parola. La casa di Dio va rispettata e ricostruita subito quando è profanata o distrutta. E Gesù, parlando della sua passione, morte e risurrezione, afferma e rassicura che dopo tre giorni, sarebbe risorto (cf. Gv 2,19). Con Lui, c'è sempre vita e speranza. Buon cammino verso Pasqua e buona domenica.
4 - Buongiorno e buon inizio settimana. È necessario fidarsi e obbedire alla parola dell'inviato di Dio per ottenere il suo aiuto e guarire da una malattia terribile e pericolosa, la lebbra. Con l'umile gesto di lavarsi nel fiume Giordano, il male scompare e vi succede la fede nell'unico Dio di Israele. Questo brano (2Re 5,1-15) come quello del Vangelo (Lc 4,24-30) rimandano al battesimo e all'universalità della salvezza. Il siro Naaman fu risanato a preferenza degli Ebrei. Qui si può leggere un chiaro passaggio del regno in base alla disponibilità interiore, cioè del cuore. Il Vangelo torna attorno al profeta non riconosciuto, schernito e rigettato dai suoi. Non vede riconosciuto qualità e meriti nel luogo di origine. Come è avvenuto a Gesù, così fu anche al tempo di Geremia. Le reazioni dei compaesani di Gesù sono dettate da orgoglio e gelosia. Gesù ricorda due miracoli compiuti su stranieri: Naaman il Siro e la vedova di Sarepta. Gesù ci porta ad essere umili e a riconoscere i tanti segni della sua presenza nel mondo. Oggi purtroppo, non manca chi cerca di buttare Dio giù dal precipizio come i giudei hanno provato con Gesù a Nazareth. Il Vangelo odierno ci invita ad imparare da Gesù a passare in mezzo alle prove e critiche che piovono anche dai fratelli di fede e proseguire il nostro cammino senza mai fermarsi. Sempre avanti con Colui che ci ha salvato. Buona e felice giornata.
5 - Buongiorno per tutto il giorno. Nella desolazione della vita, la preghiera di Azaria rivolta a Dio è necessaria per un credente che si confida in Dio. "Non abbandonarci, Signore; non rompere la tua alleanza; non privarci della tua presenza e non ritirare da noi la tua misericordia". Nella Preghiera di Azaria, c'è anche un impegno che fa' a nome della comunità: "ti seguiamo con tutto il cuore e cerchiamo il tuo volto". Segue una supplica: "Salvaci e dà gloria per amore del tuo nome" (Dn 3,25.34-45). Pietro che ha seguito Gesù gli fa' una domanda: "quante volte dovrei perdonare al mio fratello se mi fa' un torto?" Non c'è limite al perdono, afferma Gesù. Perché dobbiamo perdonare? Perché anche noi, siamo debitori (cf. Il Padre Nostro). Siamo debitori del pane con il povero, debitori della riconciliazione con l'avversario, debitori della fede con lo smarrito, dell'accoglienza con il piccolo, debitori di una visita con chi ne ha bisogno. Infine, tutta la vita è un debito senza fine. Nel Vangelo, Gesù proclama che l'unica misura del perdono è di perdonare senza misura (cf. Mt 18,21-35). In questo, l'amore di Dio è sconfinato ed è il modello di ogni amore. Non è facile perdonare, ma perdonare è proprio l'espressione del più grande amore. Noi, figli di Dio, redenti e perdonati, cerchiamo di imitare il nostro Padre, ricco di misericordia (Ef. 2,4). Buona giornata.
6 - Buongiorno. Il libro del Deuteronomio sottolinea spesso gli eventi fondatori del popolo di Dio. Oggi insite sul dono della Legge. Israele deve ascoltare le leggi e le norme del Signore per metterle in pratica affinché possa vivere ed entrare nella terra promessa. Ascoltare è l'atteggiamento dell'uomo nei confronti di Dio. Israele è invitato ad ascoltare cioè ad obbedire, ad osservare la sua Legge. Dev'essere un ascolto docile e operoso. Mosè ammonisce il suo popolo dicendo: "Guardati dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto... Le insegnerai ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli" (Dt 4,1.5-9). Questo non è un richiamo all'obbedienza e alla fedeltà? Con la propria persona e le proprie opere, Gesù non abolisce la legge antica, ma la porta a compimento (Mt 5,17-19). Gesù qui è in totale sintonia con la tradizione religiosa di Israele, ma in discontinuità con alcune storture da cui bisogna liberarsi. Ricorda, inoltre, che le leggi sono esigenti, ma sono la via obbligata per mettersi al suo seguito e diventare discepoli. Gesù indica un percorso di liberazione ricentrando su Dio e concedendo a Lui tutto il primato e l'ascolto che merita la sua Parola. La Legge del Signore ci libera. È perfetta e rinfranca l'anima (cf. Sal 18,8). Buona e felice giornata.
7 - Buongiorno per tutto il giorno. Quante volte il profeta Geremia ha invitato il popolo di Dio alla conversione, all'obbedienza e all'ascolto della sua Parola e non ha ascoltato? Il profeta oggi ci fa' capire che l'uomo nella sua libertà può chiudere il suo cuore, rifiutare o rigettare la Parola di Dio. È forte quando dice: "la fedeltà è sparita" (Ger 7,28). Di fronte alla grazia della salvezza, ecco il comportamento dell'uomo. Vale la pena di avere una "dura cervice" e rifiutare di camminare sulle vie del Signore? Bisogna avere la disponibilità del cuore per aderire a Cristo, alla sua parola e meravigliarsi davanti ai prodigi compiuti da Lui. Grave malattia è la mancanza di fede e la durezza del cuore (cf. Lc 11,14-23). Come si riesce a trattare Gesù Cristo come socio del diavolo facendo del bene? Quelli che lo pensano e lo dicono non lo conoscono e non sanno leggere i segni della sua presenza in mezzo agli uomini. Gesù ci chiede di farci compagni di viaggio di uomini e donne incapaci di comunicare con Dio e i fratelli perché resi prigionieri della presunzione. Con loro, raccontiamo il mistero del Dio unico e vero che scioglie la nostra lingua come quella del muto. Buona giornata.
8 - Buongiorno. Nel mondo, c'è un unico verbo che muove tutto: "amare". Il mondo durerà finché sulla terra ci sarà amore. Questo amore scaturisce da Dio che è Amore. Rivolgendosi ai suoi figli, Dio accusa il suo popolo dicendo: "il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce" (Os 6,4). E afferma: "misericordia (amore) io voglio e non sacrifici, la conoscenza di Dio e non olocausti" (Os 6,6). Dio unisce, nel suo dire, la carità e l'intima dedizione del cuore ❤️. Sempre l'amore! A chi domanda quale sia il primo dei comandamenti, Gesù risponde con questo orientamento assoluto: l'amore di Dio a cui aggiunge l'amore del prossimo. Il modello dell'amore è Dio. Come si realizza concretamente? Amando come ci amiamo perché nessuno odia se stesso (Ef 5,29). Se amiamo veramente, non c'è un'altra via sicura che ci porta nel regno di Dio Padre. Amerai. Il futuro è usato perché è una azione mai conclusa. Non è un obbligo amare, ma è una necessità per vivere. L'umanità e la storia possono sussistere solo se si ama senza finzione. Gesù crede nell'amore come motore del mondo (cf. 1Gv 4,16). Amare dio con tutto il cuore vuol dire riservare a Lui tutto il cuore e lui moltiplicherà quello che c'è nel tuo cuore. Amare Dio con tutta la mente significa amare oltre. L'amore vede oltre il visibile. Vuole dire anche amare in profondità. Amare Dio con tutte le forze vuol dire spostare le montagne. Tutto questo fa' l'amore. E tutto comincia dall'amore di se stesso, accettandosi come siamo, essendo sempre ottimisti e positivi (cf. Mc 12,28-34). Se riesci ad amare sul serio, seminerai ovunque fiducia e gioia senza fine. Buona giornata.
Tantissimi auguri a tutte le donne. Grazie per quello che fate per custodire e proteggere la vita. Che la Madonna, vera Donna vi ispiri sempre. Dio vi benedica. Auguri ancora.
9 - Buongiorno e buon fine settimana. L'invito alla conversione è un appello permanente da parte di Dio. Il profeta Osea dice: "Venite, ritorniamo al Signore". È la sintesi del passo di Os 6,1-6. Per cambiare, ci vuole tanta umiltà. L'umiltà è una forza, un’arma che vince sempre anche se non sembra. La parabola di due uomini che si ritrovano a pregare nel tempio (Lc 18,9-14) dipinge la vita di tante persone della nostra società. Il fariseo fa’ l’auto-celebrazione: "io non sono come gli altri: ladri, adulteri, ingiusti e imbroglioni". Il suo modo di pregare accusa gli altri e lo allontana da Dio. Pregando, disprezza il prossimo; canta i salmi quotidiani, ma è spietato. Quale è la differenza tra il fariseo e il pubblicano? Il fariseo parla a Dio, fa un monologo e vive per l'io anche nella preghiera. Costruisce la cosiddetta sua fede attorno a quello che fa per Dio, mentre il pubblicano vive attorno a quello che Dio fa per lui. Il fariseo mentre prega crede in sé stesso. Il pubblicano, invece, consapevole dei suoi peccati, si batte il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". Il giudizio di Gesù Cristo, Figlio di Dio, è giusto. Il pubblicano è perdonato perché si è aperto alla misericordia di Dio, unica debolezza e onnipotenza di Dio. Buona e radiosa giornata.
10 - Buongiorno nel giorno del Signore. In questa quarta domenica di quaresima, domenica per gioire perché Pasqua è vicina, siamo chiamati e invitati alla fedeltà a Dio, a contemplare il suo amore infinito verso gli uomini e l'umanità. Il suo amore è grande, disinteressato, paziente ed eterno (cf. Gv 3,16-17). Questo amore include tutti (uomini e donne, piccoli e grandi, giovani e vecchi, poveri e ricchi). Dio aspetta una risposta al suo amore. L'amore appassionato per gli uomini l'ha portato fino alla croce. La risposta che aspetta da noi è la fedeltà, la fiducia, l'ascolto della sua voce e seguirlo sul sentiero della vita, sulla via della croce. La parola di Dio di oggi ci invita a guardare la croce dove è appeso Gesù Cristo morto e risorto. Questa croce irradia di luce di Colui che vi è appeso, Gesù Cristo, luce del mondo (Gv 8,12). Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce e camminano nelle tenebre eppure Gesù li ha chiamati alla luce. Nicodemo è andato incontro a Gesù di notte. E Gesù, con la sua catechesi gli offre una vita nuova. Bisogna rinascere e camminare nella luce di Cristo. Dove brilla la luce, c'è vita e c'è una nuova crescita. Andiamo verso Gesù, vera luce, e camminiamo nella luce. Buona e felice domenica.
11 - Buongiorno e buon inizio settimana. Con l'annuncio di Dio, c'è una nota di speranza e di vita per il suo popolo (cf. Is 65,17-21). Dice: "Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra" (Is 65,17a). Questa novità, la troviamo nel Vangelo odierno. Cristo opera dove c'è la fede. Ed ogni miracolo compiuto da Gesù deve rinforzare la nostra fede e portarci alla testimonianza. Un funzionario del re Erode Antipa, potente e ricco, aveva un figlio malato. Confuso, triste e disperato, andò fiducioso da Gesù per chiedere aiuto. Non importava la distanza da percorrere per raggiungerlo. Non si arrende alla prima risposta di Gesù: "Se non vedete, non credete?". Credete nella Parola del Signore: "Và, tuo figlio vive" (Gv 4,50a). Questa parola è sufficiente per lui. L'espressione "tuo figlio vive" (Gv 4,51) è ripetuta anche dai servi del funzionario del re per sottolineare e confermare che il Signore è il Signore della vita (Gv 4,43-54). Lodiamo Dio per la sua presenza operante nella nostra vita. Come quell'uomo, siamo chiamati a credere ad una promessa impossibile e partire certi della Parola di Gesù (cf. Lc 5,5b). La fede fa' fiorire tutto e ci proietta nella speranza. Buona giornata.
12 - Buongiorno. Ieri Dio diceva per mezzo del profeta Isaia: "Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra" (Is 65,17). Oggi, il profeta Ezechiele parla del grande simbolo della vita nuova, del nuovo tempio, del nuovo culto, l'acqua che esce dal tempio che porta in sé la vita. Tutto è nuovo. È il preludio del battesimo cristiano che segna una novità della rinascita nella Chiesa, di una nuova rigenerazione (cf. Ez 47,1-9.12). Nel Vangelo odierno, il miracolo che Gesù compie è una rinascita totale del malato. Gesù lo compie di sabato, giorno dell'ascolto della Parola di Dio e della memoria dei suoi benefici nella creazione. Gesù, rimandando il malato "risanato" dicendogli: "Ecco, sei guarito! Non peccare più" (Gv 5,14b), vede il legame tra l'infermità ed il peccato. Alla guarigione fisica segue quella spirituale. Torniamo alla provocazione di Gesù. Ad un uomo che soffre da 38 anni dice: "Vuoi guarire?(Gv 5,5). Gesù voleva suscitare in lui la speranza. Nel suo cuore, col passare del tempo, era spento ogni futuro ed ogni sogno di una vita dignitosa. Ormai, si era rassegnato fino a quando c'è stato un incontro di vita e di speranza col Signore. Gesù ci guarisce se in noi vive la volontà di risurrezione. Vuoi guarire? "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina" (Gv 5,8). Gesù lo ripete oggi ad ogni discepolo lungo i tornanti della sua vita. Come sei già in piedi, testimonia e lodi il tuo Dio nel suo tempio santo (cf. Gv 5,1-3.5-16). Buona giornata.
13 - Buongiorno per tutto il giorno. L'amore di Dio per il suo popolo è grande. Israele è sempre nella memoria affettuosa del suo Dio che è legato a lui con un amore di madre. Chi può dimenticare il suo figlio? Nessuno! Così è Dio. Nelle difficoltà, consola il suo popolo e ha pietà delle sue miserie. Si manifesta come suo pastore che lo libera dall'esilio e lo guida. È un motivo sufficiente per gioire (cf. Is 49,8-15). Nel Vangelo odierno, la vita è data a quelli che credono in Gesù Cristo, Figlio di Dio. Così anche il giudizio di condanna o della risurrezione è stato dato al Figlio dal Padre. Il Figlio esercita questo giudizio nel mondo in modo che "tutti onorino il Figlio come onorano il Padre" (Gv 5,23). Scoprire il volto di Dio Padre che Gesù Cristo rivela e la comunione che li lega tra di loro è accedere al mistero della Santissima Trinità, della vita eterna e della fede. Buon cammino di conversione e Felice giornata.
14 - Buongiorno. Mentre Mosè si allontana dal suo popolo per un incontro con Dio, il popolo si perverte. Adora gli idoli che è, secondo lui, gratificante. Il Dio di Israele non può tollerare una tale offesa, una provocazione del genere. È esigente, ma anche misericordioso, lento all'ira e pieno di grazia. Mosè intercede. La bontà di Dio si manifesta perché è la sua identità. Non si lascia dominare dalla collera (cf. Es 32,7-14). La guarigione del paralitico alla piscina di Betzata in giorno di sabato ha riacceso i vecchi rancori dei Farisei. Gesù smonta il loro sistema rivelando a loro che chi crede in Lui entra in comunione con il Padre. Dio è Padre e dà la vita. Così anche il Figlio ha la vita in sé stesso. A Cristo, Figlio di Dio, rendono testimonianza Giovanni Battista, le Scritture, le opere e il Padre stesso che ha fatto udire la sua voce (cf. Gv 5,31-47). Cristo vive sempre e ha vinto il male con la sua santa croce. Noi crediamo che il Padre l'ha mandato nel mondo e confidiamo in Lui. Buona giornata.
15 - Buongiorno per tutto il giorno. È una costante nella vita: il giusto è sempre oggetto di persecuzione da parte degli empi. Essi lo opprimono e mettono alla prova la sua fedeltà e la sua pazienza. Nonostante ciò, il giusto rimane fedele al suo Dio, costante e perseverante nella sua volontà. Non si lascia condizionare, né si scoraggia. Si apre sempre alla verità, alla luce e dispone il suo cuore all'obbedienza (cf. Sap 2,1.12-22). Si leggerà questo modello di sopportazione nella persona di Gesù Cristo, morto in Croce. Gesù viene dal Padre, ma la sua origine non è riconosciuta dai farisei che lo rifiutano e non credono in Lui. Anzi, cercano di ucciderlo (Gv 7,1-3.10.25-30). Nella disputa con loro, Gesù non si accorda a quello che dicono. Nonostante la tensione che va crescendo, Gesù non tace. Parla con autorità. Accogliamo con docilità il Figlio di Dio e la sua Parola che fa vivere. Siamo chiamati a professare senza paura la nostra fede perché in noi abita lo Spirito Santo, maestro di verità. Ci chiede di avere una grande passione di Dio e coraggio per la testimonianza. Buona giornata.
16 - Buongiorno e buon fine settimana. Ci avviciniamo piano piano verso Pasqua e le letture di questo tempo ci presentano Gesù che dovrà affrontare la sua passione. Il giusto è perseguitato dagli empi (cf. Sap 2, 12-20), il servo di Dio è come un "agnello mansueto" (Ger 11,19). Affida a Dio la sua causa, l'unico che può liberarlo (Ger 11,20). Nel Vangelo odierno, la persona di Gesù suscita divisione. Di fonte a Lui, abbiamo atteggiamenti diversi. C'è chi lo riconosce ed è disposto ad aprirsi al dialogo e al disegno di Dio. Invece, c'è chi non lo cerca, non lo incontra né l'accetta. E quando, per caso, si trova sul suo passaggio, cerca di sopprimerlo. Qualcuno addirittura conosce la Legge, ma non l'ha assimilata per fare un salto avanti e quindi, non ha compreso lo spirito della Legge e il suo messaggio. In questa categoria, ci sono i farisei e i sommi sacerdoti. Il loro linguaggio è solo insulto (Gv 7,49.52). La loro presunzione offende e uccide. Quelli che non la pensano come loro sono maledetti e odiosi. I farisei non vedono oltre il loro orto. Mi piacciono due atteggiamenti a favore di Cristo. I sommi sacerdoti e i farisei mandano le guardie a catturare Gesù. Quando, al loro ritorno, chiedono a loro perché non l'hanno portato via, rispondono: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo" (cf. Gv 7,45-46). Pur persone ruvide, avvertono che Gesù profuma di Cielo e tocca loro il cuore. E Nicodemo, uno di loro, aprendo il suo cuore alla luce prende la difesa di Gesù e dice: "La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?" (cf. (Gv 7,50-52). Abbiamo materia sufficiente per riflettere. Siamo invitati oggi all'umiltà del cuore. Buona giornata.
17 - Buongiorno nel giorno del Signore. Abbiamo sete di Dio e vogliamo contemplare con gli occhi il Signore. È il desiderio dei greci: vedere e incontrare Gesù. Tale dev'essere anche l'aspirazione di ogni credente. Gesù è Figlio di Dio. Il suo nome e i suoi insegnamenti sono arrivati oltre i confini della Palestina. La sua esistenza è un'esistenza donata che genera nuova vita. Nel brano del Vangelo odierno, Gesù ci introduce in un linguaggio della natura. Come il chicco di grano è una profezia di pane, così Gesù è Eucaristia per la fame spirituale del mondo. Centro della parabola del seme è il verbo "morire" e quindi sicurezza che ci sarà una nuova fecondità. Con la sua morte sulla croce, Gesù darà frutti abbondanti. Seme e germe sono entità complementari perché si muore per rinascere. È anche la logica pasquale. Gesù afferma la sua fecondità: "quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" (cf. Gv 3,14; cf. Nm 21,4-9). Se il profumo di Dio abita in noi, susciterà nuovi discepoli. Questa è la vera realtà. Buona domenica.
18 - Buongiorno e buon inizio settimana. Nella prima lettura odierna, il passo del libro del profeta Daniele parla di una donna, Susanna, ingiustamente condannata, ma liberata perché si è affidata totalmente a Dio (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62). La sua innocenza viene riconosciuta grazie alla giustizia di Dio esercitata da un giovane Daniele che giudica i vecchi malvagi (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62). Nella parabola della donna peccatrice (Gv 8,1-11), Gesù boccia la malizia degli ipocriti commedianti della fede, pronti ad accusare, a puntare il dito contro gli altri. Gesù mostra che è grave ergersi a giudici degli altri e del comportamento altrui. Mentre prima scriveva per terra, ora sta scrivendo delle parole nel cuore della donna peccatrice. Il suo perdono la ricrea, la rimette in moto e lei riprende a vivere. Gesù le regala una nuova alleanza e la apre ad orizzonti insperati. La invita a "non peccare più" (Gv 8,11b), ad uscire dal suo passato e a cambiare vita. È come se le dicesse: non sei più l'adultera di una notte o della "casa di gioia", ma sei una figlia di Dio. La tua vita rifiorirà e riprenderai ad amare con il cuore del tuo Signore e Dio. Ammiriamo l'atteggiamento di Gesù nel Vangelo odierno. Mentre alcuni uccidono, lui eleva e salva; mentre altri lanciano pietre, lui apre strade; mentre altri condannano, lui ha compassione e comprensione. Tutti siamo peccatori e abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Lui ci perdona sul serio. Sa che solo perdonati, possiamo respirare libertà e pace interiore. Quello che conta per lui, non è il nostro passato, ma il bene da costruire da oggi in poi. Incontrare un Dio così grande di cuore sulla nostra strada è una fortuna. Dio è con noi e ci viene incontro per offrirci e ridarci la vita in abbondanza (cf. Gv 10,10b). Buona giornata.
19 - Oggi è la solennità di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria. San Giuseppe è un uomo giusto, obbediente, silenzioso, padre, custode di Gesù e di Maria. Come Maria, si è lasciato illuminare e guidare dall'angelo di Dio. Così è entrato, con la sua obbedienza, nella storia della salvezza. San Giuseppe è descritto come uomo giusto e fedele che Dio ha posto a capo (alla custodia) della sua casa (Mt 1,19). Sposo di Maria e padre putativo di Gesù, ha guidato la sacra famiglia nella fuga e nel suo ritorno dall'Egitto (Mt 2,13-21). Per realizzare con frutto la sua missione, San Giuseppe rimase silenzioso, sempre pronto e in ascolto di Dio e di Maria. Il suo silenzio non era sterile, ma piuttosto un indice di una fede profonda. È un silenzio pervaso di preghiera. Come padre designato, san Giuseppe ha trasmesso fedelmente e ha insegnato a Gesù la spiritualità e le tradizioni di Israele. La storia di san Giuseppe è legata a quella della Beata Vergine Maria. Illuminati e guidati, hanno sempre custodito la Parola di Dio e meditata nel loro cuore. Hanno ricevuto e accolto una missione affidata da Dio, rinunciando al loro piano di vita. La loro obbedienza, generosità e disponibilità sono diventate come una "vocazione". Per grazia e per vie misteriose, avevano ricevuto un dono di un Figlio, nato da Maria Vergine per opera di Spirito Santo. Che San Giuseppe ci ispiri. Buon onomastico ai Giuseppe e Giuseppina. Tantissimi auguri ai papà, responsabili e custodi delle loro famiglie. Che san Giuseppe insegni loro l'amore fedele e silenzioso dei gesti. Buona festa e felice giornata.
20 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi, le letture parlano della fedeltà, della libertà e della verità. L'uomo occidentale è custode geloso della sua libertà; non la cede neppure a Dio, salvo poi a svenderla a padroni usurpatori. Sono padroni invisibili: vanità, corporeità, moda, denaro, potere. Ci si crede liberati dal giogo della morale cattolica, ma ci si lega ad altre dipendenze considerate libertarie. Un punto fermo è che Cristo ci ha liberati (Gal 5,1a). Il Signore è il custode dei suoi servi fedeli e li libera da ogni male. Di fronte agli oppressori, la libertà è una forza ed è anche una testimonianza eloquente (Dn 3,14-20.46-50.91-92.95). Il Vangelo odierno mette in relazione libertà e verità. Gesù abbina il tema della libertà a quello della verità. Dice: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,31-32). Non c'è libertà senza verità. Banco di prova della libertà è la tentazione. Essa cerca di espropriare la libertà, di annebbiare il cuore e porta ad inginocchiarsi davanti alle cose. Cristo ci ha liberati da tutte le cose perché restassimo liberi. State saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù (cf. Gal 5,1). Tre giovani, fedeli a Dio, scelgono il martirio piuttosto di obbedire ai comandi del re Nabucodonosor. Con il loro atteggiamento, insegnano il culto del vero Dio e l'abbandono in Lui (Dn 3,16-18). Questa è la vera verità. Seguitela. Buona giornata.
21 - Buongiorno. Dio si è scelto Abramo come amico e padre dei credenti, e ha stabilito con lui una alleanza per pura grazia. Da parte di Abramo, dev'essere fedele ed osservare l'alleanza divina (Gn 17,3-9). Nel Vangelo, il discorso di Gesù ai giudei irrita. Non soltanto si dichiara Dio, "Colui che sono", ma anche anteriore ad Abramo. Mette ancora un chiodo dicendo: "Chi osserva la mia Parola, non vedrà mai la morte" (Gv 8,51). In un clima di tensione, Gesù rivela la sua identità. Lo prova con i miracoli. Ha piena consapevolezza della propria identità e missione. Gesù inquieta e scardina le nostre convenzioni. La sua conoscenza aiuterà a vedere in Lui la presenza del Dio invisibile, il Figlio di Dio. Buona e felice giornata.
22 - Buongiorno per tutto il giorno. Chi confida nel Signore non è mai deluso. Il profeta Geremia, nonostante quello che si trama contro di lui, rimane fiducioso nell'aiuto e nella protezione del Signore. Dio libera la vita degli innocenti e dei poveri dalle mani dei malfattori (cf. Ger 20,10-13). L'episodio del Vangelo di oggi (Gv 10,31-42) fa seguito alla discussione di ieri. Gesù continua ad affermare la sua identità davanti a quelli che si sono fatti l'idea di un altro Dio di Gesù Cristo e lo rifiuta. Il brano rapporta: "Raccolsero pietre per lapidarlo" (Gv 10,31). È proprio assurdo. Gesù ha appena guarito un non-vedente dalla nascita (Gv 9). I giudei scelgono di lapidare Gesù perché per loro bestemmia. Si è fatto Dio. Gesù chiede la ragione di tanta ostilità. Rispondendo con insulti e minacce, Gesù sarà costretto ad allontanarsi per evitare altri confronti inutili e sterili con i capi religiosi ed i Farisei. Come accogliere la novità di Dio portata da Gesù? Bisogna cambiare stile di vita. Dio non va soltanto capito con la mente umana, ma anche seguito con cuore. Al di là del Giordano, la gente comune lo riconosce e lo accoglie come l'inviato di Dio. La storia si ripete: c'è chi è chiuso alla grazia e c'è chi è aperto. Gerusalemme è chiusa e addirittura è decisa a rifiutare Dio; la "periferia" invece è aperta alla grazia. Gioisce e accoglie Gesù. Oggi nel nostro mondo, Gesù non è più lapidato, ma peggio ancora delle pietre pesanti, c'è la cattiveria, la calunnia, la diffamazione e il fango che la gente fa pesare agli altri. Convertiamoci e vivremo meglio. Buona giornata.
23 - Buongiorno e buon fine settimana. Dio non abbandona mai il suo popolo anche nei momenti duri della sua storia. Promette la liberazione dall'esilio, la riunificazione del popolo, la purificazione dei peccati e una alleanza di pace (Ez 37,21-28). Mentre Gesù manifesta i segni della presenza di Dio e la prova che è l'inviato di Dio, la risurrezione di Lazzaro suscita in alcuni un accanimento assurdo contro Gesù. Il Sinedrio, anziché stupore e ammirazione, prova sdegno e rabbia nei confronti di Gesù. Ma la sua passione, morte e risurrezione entrano nel disegno di Dio che Caifa, fortunatamente predisse affermando: "è meglio che uno muoia per il popolo". Proprio Gesù doveva morire per riunire nell'unità i figli di Dio dispersi. I capi religiosi temono reazioni popolari e chiedono l'intervento dei Romani. In realtà avevano paura di perdere il loro potere e l'influenza presso il popolo. Fin dal bambino hanno provato ad uccidere Gesù: Prima Erode ed ora i capi del tempio. Si sa’ prima che la luce e la verità disturbano. In effetti, Gesù luce, verità e vita pagherà con la sua vita per riscattare l'umanità. Mettete anche voi in gioco la vostra vita per trasformare il nostro mondo. Buona giornata.
— Carissimi fratelli e sorelle, amati da Dio, buongiorno. Oggi celebriamo la domenica delle Palme in un quadro generale di un mondo scosso da tanti problemi. Mentre alcuni sono preoccupati dal loro potere, dal successo e dalle ricchezze, altri vivono il dramma delle guerre, dei continui spostamenti interni e esterni, della crisi economica, politica, sociale e di sicurezza. Alcuni hanno forse la rabbia interiore di quello che succede a loro. Oggi, tanti stati vivono male e con ansia per le scelte politiche dei loro dirigenti e non sanno cosa fare e cosa li aspetta domani. Ammettiamo che l'uomo moderno ha avuto più fiducia del progresso della ragione che del Creatore. Anzi, ha deciso di toglierlo di mezzo, di rovinare la propria vita per affermare la sua persona. Ha anche deciso di mettere da parte le famiglie come valore puntando sulle soddisfazioni personali, facendosi il centro di tutto e ripiegandosi su se stesso. Celebriamo il mistero della passione e della croce in questa situazione contraddittoria. Il lungo vangelo odierno ci presenta Gesù avvolto nel mistero. Positivamente, è un uomo accreditato da Dio, autorevole nelle parole e nelle opere del Padre. Ma è circondato anche da tanti nemici, respinto dai capi del popolo e dai connazionali (concittadini), a volte incompreso dai suoi discepoli. Nella sua passione, Gesù rivela e afferma la sua identità di Figlio di Dio e la sua missione di salvare il mondo attraverso la Croce. Sembra essere solo e lottare da solo, rigettato da tutti. Ma non è mai solo. È costantemente unito a suo Padre. Ma è strumento di contraddizione tra le persone. Mentre tanti cercano in lui il liberatore, il successo, l'aiuto, il pane, la protezione e la salvezza, altri lo trovano debole, povero, umile, senza tetto; e per dare da mangiare a quelli che lo frequentano, conta ancora sugli altri per avere il necessario da moltiplicare. Non è stato facile per i giudei capire un tale Messia che era tanto atteso. Non è neanche facile per noi e stiamo vivendo un momento particolare di rifiuto di Dio, dei suoi comandamenti e della morale cattolica. Non è facile accettare oggi un Dio debole, che non manifesta la sua potenza e che si lascia trascinare fino alla croce. Eppure, è lì che ci conduce tutti per contemplare la luce, per vivere l'amore e la vera libertà. Viviamo con fede e fervore questa settimana Santa per risorgere a vita nuova. Buona domenica e buon cammino a tutti. —
24 - Oggi celebriamo l'ingresso solenne di Gesù Cristo a Gerusalemme. È acclamato con il titolo di Messia, Figlio di Davide, e come re d'Israele che viene nel nome del Signore. Questo evento glorioso illumina il mistero della Croce che contempleremo nella passione e nella morte di Gesù, avvenimenti che sbocciano sulla risurrezione. Capire il mistero di Gesù Cristo dall'incarnazione alla risurrezione non è stato del tutto facile per i giudei e neanche per noi. Il mistero più grande fu al momento della crocifissione e della morte. Oggi, in un’unica celebrazione, capiremo questo gran mistero. Ovvio, la logica di Dio è diversa da quella degli uomini. Noi vogliamo dimostrare tutto con la ragione e intrallazzi, ma Dio manifesta la sua potenza e la sua gloria nel silenzio e umiltà (Fil 2,6-11). Gesù non si mostra capo, ma lo è effettivamente perché è servo del Signore, obbediente e confidando in Dio (cf. Is 50,4-7). Una delle grandi tentazioni che ci frega è il successo. I giudei dicessero a Gesù: "Se sei Dio, scendi dalla croce" (cf. Mc 15,30). Se Gesù scende dalla croce, in apparenza sarebbe la vittoria contro i suoi avversari, i nemici. Ma in effetti, avrebbe fatto il loro gioco. Gesù non scende. Umanamente non si capisce nulla. Ma i passaggi successivi ci illuminano. Il grido risuona nelle orecchie: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15,34; sal 21,2). Gesù è sofferente, abbandonato dai discepoli e da tanti uomini. Sembra solo. Neppure Dio gli risponde. Sembra tutto finito per Lui, ma una parola dà senso alla sua vita e alla sua missione: "TUTTO È COMPIUTO" (Gv 19,30). Nei Vangeli di Matteo e di Marco, dopo il grido di angoscia, "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?", dominano un gran silenzio, un silenzio di speranza, un momento di attesa del passaggio da questa terra nella gloria del Padre. In Luca, Gesù si abbandona e si rimette nelle mani di Dio (Lc 24,46). E noi che abbiamo fatto il percorso di quaresima, in quale Dio abbiamo posto la nostra speranza? In quale Dio abbiamo creduto? Quale Dio vogliamo servire? Durante questa settimana Santa, meditiamo la passione di Gesù Cristo per avere una luce che, con la risurrezione di Gesù, ci porterà a sperare in un mondo nuovo. Buona domenica delle Palme a tutti.
25 - Buongiorno e buon inizio settimana. Oggi, nel servo di Yahvé, docile e umile, troviamo uno strumento di salvezza nelle mani di Dio. È luce delle nazioni e alleanza del popolo con la missione del Messia: aprire gli occhi ai ciechi, far uscire dal carcere i prigionieri e dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre (Is 42,1-7). Nel Vangelo odierno (Gv 12,1-11), Gesù arriva a Betania nella casa degli amici. * Arriva in quella casa Maria di Betania con un profumo di nardo che versa sui piedi di Gesù e li asciuga con i suoi capelli. I piedi sono la parte più vicina alla terra. Si sporcano più facilmente delle altre parti del corpo. Gesù ha percorso a piedi la Palestina per raggiungere i suoi amici. Maria abbracciò questi piedi. Quale è il significato di questo gesto? La risposta è un impegno quasi rivelato: Dove tu andrai, anch'io andrò. Dove tu ti fermerai, anch'io mi fermerò. Ti seguirò e camminerò sui tuoi passi (cf. Rut 1,16). * Il profumo di nardo è una dichiarazione d'amore. Maria ha capito tutto e si è buttata. Eccede anche nel gesto perché l'amore non ha misura. Anche Gesù verserà il suo sangue sulla Croce per lei. Tutti e due, Gesù e Maria, si capiscono.
* Il gesto dei capelli sui piedi di qualcuno era, per una donna del suo tempo, un gesto di intimità e di appartenenza. Maria appartiene a Gesù che l'ha già attirata a Lui.
* La casa si riempì di profumo. Si parte dal corpo per arrivare a tutti quelli che sono nella casa e poi al mondo. Il discepolo, all'esempio di Maria, porta in ogni angolo del mondo il profumo di Gesù.
In questa settimana Santa, accompagniamo Gesù, nostro Maestro e Signore, nella sua passione. Con i nostri gesti, la nostra presenza silenziosa, meditativa, accompagnata da tanto amore attirerà lo sguardo di Gesù sul nostro che cambierà tutta la nostra storia. Questa nuova storia diventerà alla fine tutta "amore". Buona giornata e buon cammino verso Pasqua.
26 - Buongiorno per tutto il giorno. Siamo invitati oggi a meditare sugli avvenimenti della liberazione e di illuminazione del popolo di Dio (Is 49, 1-6). Il vangelo odierno mostra il cuore sofferente di Gesù (Gv 13,21-33.36-38). Non lo nasconde. Dice ai discepoli: "Uno di voi mi tradirà". Gesù è addolorato. È per Lui un momento drammatico. Ma con un cuore grande e saggio, vuole riprendere colui che ha pensato e programmato il male nel suo cuore. Non vuole neanche rivelare pubblicamente il suo nome. Il cuore di Gesù è a pezzi. Vede la morte in faccia e i discepoli, piuttosto di guardare Gesù, sembrano lontani. Sono turbati soltanto perché i loro piani e i loro sogni di gloria umana crollano. Chi realizza il tradimento di cui fa allusione Gesù? Giuda. È già abitato dal demonio e cammina nelle tenebre. Ha scelto di andare verso un destino di morte nonostante che Gesù gli regali il "pane" di comunione. Sempre nel gruppo dei discepoli, c'è anche il presuntuoso Pietro, pronto a parlare: "darò la mia vita per te". Pensa essere più forte degli altri. Invece Gesù gli rivela la sua debolezza: "non canterà il gallo prima che m'abbia rinnegato tre volte". I fedelissimi di Gesù non sono fedeli. Giuda lo tradisce e Pietro lo rinnega. Che Gesù ci liberi da una fede superficiale e dalla presunzione di crederci migliori, arrivati prima degli altri. Tutti siamo peccatori, bisognosi della misericordia di Dio. Non esiste oscurità che possa allontanare per sempre da Dio, ne peccato che impedisca di rinascere a meno che non si tratti di orgoglio. Se siamo umili e ci lasciamo guidare da Gesù, ci potremo salvare. Buona giornata.
27 - Buongiorno. Il servo di Yahvé prelude le vicende di Gesù Cristo sofferente, ma paziente. "Il Signore Dio mi assiste" (Is 50,9). È la certezza che sottolineano il profeta Isaia, Gesù Cristo e dev'essere anche la certezza condivisa dai discepoli del Signore. Nel brano del Vangelo odierno compare per due volte l'espressione: "forse sono io, Signore?", usata per la prima volta da tutti i discepoli (Mt 26,22) e per la seconda volta da Giuda Iscariota (Mt 26,25). Gesù rivela che a tradirlo sono quelli che prendono cibo dal suo piatto e condividono il dono della sua Parola. Il dramma è questo: un fedelissimo di Gesù che condivide la sua intimità, uno che è stato scelto da Lui ed è stato con Lui per tre anni, dice: "quanto volete darmi perché ve lo consegni?" (Mt 26,15a). Giuda non ha usato il buon senso. Ma Gesù continua a trattarlo come un amico. Alla fine, Giuda intravede la luce e si dispera. Pietro, invece, si pentirà e tornerà indietro. Giuda non è ancora morto nel nostro mondo. Rivive tutte le volte che si vende Gesù per pochi soldi o per le briciole. Il tradimento dei prediletti è molto lacerante e inquietante. Salvaci, Signore dal tradimento. Buona giornata.
28 - L'ora di Gesù si avvicina. È l'ora di consegnarsi alla passione per salvare il mondo. Ha sete e fretta di vedere compiersi. Durante la cena, incontro di condivisione e di amore, Gesù annuncia il tradimento di uno dei suoi discepoli. Non si ferma al tradimento perché qualcosa di più grande l'aspetta: la salvezza da offrire all'umanità e il comandamento dell'amore da infondere nei cuori e nella vita dei discepoli. Gesù lava i piedi dei suoi amici dando loro un esempio di servizio e di umiltà perché possano lavarsi i piedi, aiutarsi a vicenda, correggersi e godere della gioia dell'amicizia. Gesù istituisce l'Eucaristia, sacramento della sua perpetua presenza nella Chiesa e nel mondo. L'Eucaristia unisce, è una relazione, una condivisione, una espressione di gioia e di vita. Ringraziamo Dio per questi segni del suo amore in mezzo a noi. Apriamo gli occhi e i cuori per vivere diversamente. Pregate per tutti i sacerdoti che, con il loro ministero, ci avvicinano a Dio. Preghiamo per quelli che sono in difficoltà e per i fedeli che si sono allontanati o non apprezzano l'Eucarestia a giusto titolo.
29 - Ispirati dalla riflessione del Cardinale Angelo Comastri, Vicario emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano, meditiamo oggi insieme. Il venerdì santo ci propone di meditare in profondità sulla passione di Gesù Cristo. Il profeta Isaia dice: "Egli è stato trafitto per i nostri delitti... Per le sue piaghe siamo stati guariti...(Is 53,5). Per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte" (Is 53,8). San Paolo afferma: questa parola è sicura e degna di essere accolta da tutti: "Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori" (1 Tim 1,15). E san Pietro disse: Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della Croce (1Pt 2,24). Guardate la Croce, lasciatevi commuovere come San Francesco. Contemplate il volto silenzioso ed eloquente deturpato dai colpi e dagli spruzzi di sangue. Comprenderete l'amore. Una prova di un amore così disinteressato, dove la troverete? Quest'amore ci interpella. San Giovanni XXIII ci ha rivelato il segreto della sua vita dicendo: "Il segreto della mia vita sta tutto lì: il crocifisso con le braccia aperte e il cuore trafitto". Prima della Croce che illumina e spiega il mistero e la persona di Gesù, c'è il gran mistero dell'amore, l’Eucaristia, dato agli apostoli. Gesù aveva davanti a sé una porzione dell'umanità che rappresenta tutta l'umanità alla quale si è dato e offerto. Grazie Signore per il nutrimento di ogni giorno, per la vita sofferta e offerta, grazie per l'amore manifestato sulla Croce. Pietà di noi peccatori. Con te, vogliamo ricominciare la vita e una nuova storia. Buona meditazione e buona giornata a tutti.
30 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è sabato santo. Gesù morto dorme nel sepolcro. Nel sepolcro tutto tace. Dio sembra assente. Sembra che la storia di Gesù sia finita. Eppure, è sceso agli inferi per premiare la speranza degli antichi giusti (cf. Il nostro Credo). Dopo il venerdì santo di violenza contro Gesù, le sue discepole preparano gli aromi, in segreto, per ungere il corpo morto di Gesù. È il sabato delle donne, ma in particolare di Maria, la Madre addolorata, coraggiosa e fedele, l'unica in attesa della resurrezione del Figlio. Rileggendo la storia della salvezza, dietro ad Adamo ed Eva, c'è tanta gente che attende ed applaude il Redentore: da Abramo a Mosè, da Davide ad Isaia, da Giovanni Battista ad Elisabetta. Tutta l'umanità è sempre in cammino. Il sabato santo aspetta di dare una sorpresa a tutti. È il giorno che alimenta la lampada della speranza. Sono le donne che proclameranno questa speranza, la risurrezione del Signore. Nessuno le ha spinte ad andare al sepolcro. Audace, hanno tolto ogni paura in loro perché l'amore le attirava. Grazie alla loro fede, l'umanità rinasce perché loro appartengono alla nuova famiglia di Dio nata dalla risurrezione. Buona meditazione e buona giornata in attesa, come Maria, di cantare Alleluia.
31 - Buongiorno nel giorno glorioso del Signore. È Pasqua. Gesù è risorto. Ha vinto la morte. La sua presenza riscalda i cuori e la sua luce illumina il cammino. È risorto. Ha vinto l'attrazione del sepolcro. Maria di Magdala vola, sfida il buio e la paura dei giudei e va. Arriva con gli aromi per ungere il corpo di Gesù. La sorpresa è che non trova il Signore. Trova piuttosto la pietra ribaltata e il sepolcro vuoto. La sua umanità la porta a correre per andare a dire a Pietro e all'altro discepolo che "hanno portato via il Signore" (Gv 20,2). Non ci crede ancora nella risurrezione ma riesce a portare gli apostoli al sepolcro. L'angelo del Signore annuncia ai cercatori del corpo martoriato dai giudei: "Non è qui" (Lc 24,6). È vivo, ma va cercato altrove nel cuore di chi non si rassegna e nelle lacrime del mondo. Lui ci viene incontro e ci accompagna nei nostri dubbi per spiegarci le Scritture riguardo alla sua persona (Lc 24,6b-7.26-27). Che questa Pasqua ci aiuti a riscoprire Gesù, a comprendere ed apprezzare la vita, a prendere cura del corpo che racchiude in sé il seme e il destino dell'eternità, altro che "il mercoledì delle ceneri". La fede in Gesù Cristo risorto illumina tutta la nostra vita. Ci regala una vita nuova e la forza di gridare: “è risorto”. Cantiamo la nostra liberazione (cf. At 10,34a.37-43). Alleluia. Buona Pasqua a tutti e Felice domenica.