GIUGNO
1 - Buongiorno e buon fine settimana. Oggi nella Chiesa, facciamo memoria di San Giustino, martire. Nato come pagano, studiò i filosofi greci. Attratto dai profeti di Israele, per questa via, riuscì a farsi cristiano e si fece battezzare. Professò la verità di Cristo: professò con la condotta di vita e quanto professato fu oggetto di insegnamento. Lo difese con i suoi scritti e lo testimoniò con la sua vita, con l'effusione del suo sangue (il suo martirio a Roma sotto l'imperatore Marco Aureliano). Nel Vangelo odierno (Mc 11,27-33), una domanda è fatta a Gesù. Non ha fatto studi specifici. Non è uno Scriba, né un sacerdote della tribù di Levi. Non appartiene a qualche scuola rabbinica, e quindi non può pretendere di avere autorità secondo alcuni. Eppure ha autorità. La sua autorità deriva dall'essere il Messia, il Figlio di Dio che porta a compimento l'antica alleanza. Ma qui nel testo, non rivela l'origine della sua autorità. Ha ricevuto dal Padre ogni potere in cielo e sulla terra (cf. Mt 28,18). La sua autorità è di ristabilire il Regno di Dio sulla terra, nel tempio e nei cuori della gente. Con autorità insegna e con autorità confonde i capi dei Sacerdoti, gli Scribi e gli anziani (cf. Mc 11,29-33). Di fronte a Lui, cosa fare? Bisogna solo riconoscere e piegarsi alla sua signoria. Il finale della prima lettura (Gd 1,17.20-25) ritorna all'evidenza. A Colui che ha il potere di preservarvi da ogni caduta, di farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e di colmarvi di gioia, onore, gloria e maestà, forza e potenza per i secoli dei secoli. Amen (Gd 1,24-25). Buona e felice giornata.
2 - Buongiorno nel giorno del Signore. Oggi nella Chiesa, celebriamo la solennità del Corpus Domini. Con semplicità, Gesù ci dona il sacramento più grande. Nel contesto dell'Ultima Cena, le parole e i gesti del Signore toccano: prese il pane nelle sue mani, pronunciò la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo" (Mc 14,22). Il suo gesto è condivisione e mostra che il traguardo della vita si trova nel donarsi e nel servire. Oggi, ritroviamo la grandezza di Dio in un pezzo di pane, morbido pronto ad essere spezzato e condiviso. La forza della condivisione è l'amore che si spezza e si divide per nutrire e dare vita. Riconoscere il beneficio del gran mistero dell'eucarestia nella nostra vita e nella chiesa è una apertura alla vita, un miracolo già compiuto. Il miracolo è trasformare il tradimento di Giuda in misericordia di Dio. Quando facciamo la comunione, Gesù che ci conosce peccatori ci accoglie lo stesso e ci esorta: "Prendete e mangiate". Signore, ti riconosco e ti confesso. "Tu sei presente nel pane, ma ti si riconosce nello spezzare il pane. Aiutaci a riconoscere il tuo corpo nei tabernacoli scomodi della miseria e del bisogno, della sofferenza e della solitudine. Rendici frammenti eucaristici, come tante particole che il vento dello Spirito, soffiando sull'altare, dissemina lontano, dilatando il tuo 'tabernacolo'". Con questa riflessione di Don Tonino Bello, non possiamo essere che eucaristia, pane spezzato per la vita del mondo. Riceviamo Gesù che ci ama e risana le nostre fragilità per amare gli altri ed aiutarli nelle loro fragilità. Questa è la logica dell'eucarestia. Vivere diversamente è ingannare se stesso e frodare con la nostra identità di cristiani. Auguriamo a tutti la riscoperta del dono di Dio all'umanità e alla Chiesa. Buona e felice domenica.
3 - Buongiorno e buon inizio settimana. La grazia di Dio ci accompagna. La sua potenza concede il necessario per vivere una vita santa, dignitosa. Un discepolo di Cristo dev'esserne consapevole. Ci viene in aiuto la fede che si manifesta e fiorisce nella carità (2 Pi 1,2-3.5-7). Il Vangelo odierno è una parabola dei vignaioli infedeli, traditori, cattivi, violenti, malvagi con un piano d'imbroglio, di non volere rendere conto al padrone. Nel loro cuore hanno solo il pensiero di impossessarsi della vigna del padrone e di uccidere i servi (cf. Mc 12,2-8). Sono ladri. Questa parabola è peraltro un richiamo per riconoscere e accogliere la venuta del Figlio di Dio nella storia degli uomini. Gesù chiama sempre tutti a lavorare nella sua vigna. Ma alcuni non vogliono mettersi sotto la sua obbedienza. Eppure Lui è la pietra scartata dai costruttori, diventata la pietra d'angolo, opera del Signore e meraviglia agli occhi degli uomini (cf. Mc 12,10-11). Lavoriamo con onestà nella vigna del Signore (il nostro mondo). Vivremo e faremo vivere. Buona giornata.
4 - Buongiorno. L'apostolo Pietro illumina il cammino del cristiano che vive nella prospettiva degli ultimi tempi. Dice: "Noi, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra" (2Pt 3,13). In attesa della venuta del Signore Gesù che rinnova tutto, dobbiamo essere all'opera perché Dio ci trovi in pace, senza colpa e senza macchia (cf. 2Pt 3,14). Nel Vangelo odierno (Mc 12,13-17), c'è una domanda insidiosa che aspetta una risposta. Non serve tendere a Gesù delle trappole per il fatto che non può mai cadere in una trappola umana. Nel brano, la trappola dei Farisei ed Erodiani era già pronta: pagare o no le tasse agli "invasori", alla potenza dominante di Roma. Gesù non cade nel loro tranello malefico e smaschera la loro ipocrisia. Non riescono ad incantare Gesù che dice a loro: "Mostratemi la moneta". A Gerusalemme, nell'area sacra del Tempio, era proibito introdurre figure umane, anche se coniate (improntate) su monete. Stranamente, i Farisei avevano con loro ognuno una moneta con l'effigie dell'imperatore Tiberio. I cosiddetti osservanti della legge violano la norma di Mosè seguendo la logica del "denaro" che avevano in tasca. Gesù dà una risposta chiara: "Rendete a Cesare quello che è di Cesare (le cose, anche il denaro) e a Dio quello che è di Dio (l'uomo)" (Mc 12,17). L'uomo non può appartenere a nessun potere perché proviene da Dio. Nell'uomo, c'è uno spazio interiore che solo Dio può occupare. Non si può dunque assoggettare l'uomo a nessuno. "La gloria di Dio è l'uomo vivente", diceva San Ireneo da Lione. Vale la pena di vivere per salvare l'uomo. Buona giornata.
5 - Buongiorno per tutto il giorno. La riflessione odierna ci porta a pensare se c'è una differenza tra la vita attuale e la vita futura dei risorti. Ecco oggi un'altra storia inventata per mettere Gesù alla prova e in difficoltà. La storia mette al centro una vedova "strozza-mariti". Ieri in scena avevamo i Farisei ed Erodiani, oggi, abbiamo sempre i Farisei e i Sadducei. Questi non credono nella risurrezione, mentre i Farisei avevano come punto fermo a riguardo la vita ultraterrena. Per ragioni dinastiche, la vedova poteva essere sposata a un fratello di suo marito defunto per avere un figlio che continuasse la memoria del clan familiare. Gesù smonta la trappola tesa: "di chi sarà moglie?" (Cf. Mc 12,19-23). La risposta di Gesù invita a volare più in alto. "Saranno come angeli di Dio" (Mc 12,25). I morti non sono morti. Parlando dei patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, sono più vivi che mai. Familiare della Sacra scrittura, Gesù cita questo passo: "Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Non è il Dio dei morti, ma dei vivi". Dio afferma sempre: "Io sono" (Es 3,14-15). Il Dio dei viventi che sempre esiste ha l'ultima parola e non la morte. Egli è "amante della vita" (Sap 11, 26; cf. 12,26b-27) e fa' sbocciare la vita. Ravvivare allora in noi il dono dello Spirito Santo ricevuto entra nella dinamica della vita ed è un dovere da parte di un discepolo. È dunque necessario diventare modello della fede in Dio e dedicare tutta la sua vita sulla base dell'adesione a Cristo (cf. 2Tm 1,6). Che Dio ci conceda la grazia di essere dei veri discepoli. Felice giornata.
6 - Buongiorno. La sofferenza del cristiano ha due significati: raggiungere la salvezza e l'unione a Cristo (2Tim 2,8-10). Chiediamo la grazia di rimanere in Lui. La domanda di uno Scriba che voleva mettere Gesù in difficoltà ci aiuta a capire al "terzo giorno delle trappole" l'essenziale della Legge: AMARE. AMARE DIO, AMARE SE STESSI E AMARE IL PROSSIMO. Determinante è rispondere dunque al comandamento-base: lasciarsi amare. I precetti della legge erano più di 600. Per i Farisei osservanti della legge, erano da osservare tutte. Ma Gesù mette al centro la parola-chiave : "Tu amerai" (Mc 12,30-31). È un verbo al futuro. E quindi, è come un viaggio mai concluso perché l'unica misura dell'amore è di amare senza misura. Questa preghiera ha la sua profondità. "Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi (Sal 24/25,4-5). Questa sarà la via sicura da percorrere per raggiungere la meta. Buona giornata.
7 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la solennità del Santissimo Cuore di Gesù. Questa festa porta con sé una verità fondamentale: l'amore di Gesù è senza misura. I disegni del suo cuore sono sublimi e sussistono per sempre. Hanno come orientamento la tenerezza verso il popolo di Dio (cf. Os 11, 1.3-4.8-9) e la liberazione dei suoi figli (cf. Sal 32,11.19) per bere acqua viva alle sorgenti della salvezza (Is 12,3). Tutto è concentrato nel Sacro Cuore di Gesù da dove uscì sangue e acqua, simboli dei sacramenti della Chiesa. In questo cuore sono racchiusi tutti i tesori della verità, della misericordia e della gratuità. Di fronte a tutto questo, il corpo di Gesù Cristo è sorgente di ogni grazia. È la sapienza di Dio manifestata secondo il progetto eterno che Egli ha attuato in Gesù Cristo, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in Lui (cf. Ef. 3,10-12). La preghiera di San Paolo e della Chiesa è che quelli che sono in essa possono essere rafforzati nell'uomo interiore mediante lo Spirito Santo ed essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio (Ef. 3,16.19).
Oggi è la giornata della santificazione sacerdotale. Pregate per i sacerdoti perché manifestino ogni giorno la grazia che esce dal cuore del Divin Maestro. Buona e felice giornata.
8 - Buongiorno e buon fine settimana. Quello che è detto per un ministro di Cristo vale anche per ogni singolo fedele. Tutto parte dal fatto che dobbiamo ravvivare in noi il dono della fede ricevuto da Dio che è un dono di grazia (cf. 2Tm 1,6). Timoteo è chiamato a testimoniare, ad essere tenace nell'annuncio del Vangelo in occasione opportuna e non opportuna, nel vigilare, nel sopportare le sofferenze, nel pazientare rimanendo fedele nel servizio. Il ministro non deve temere nulla, neanche le persone perché deve ammonire, rimproverare ed esortare (2Tm 4,2). Se ci comportiamo così, c'è un premio assicurato: una corona di giustizia che in definitiva è una vera corona di gloria (2Tm 4,7-8). Il Vangelo (Mc 12,38-44) mette di fronte gli scribi istruiti e abili nelle cose di Dio e una povera vedova che serve di lezione a tutti. Una occasione dà questa lezione. È una "maestra" di vita senza aver detto nulla. La vedova non fa' calcoli nella vita, ma con Dio, rischia di perdere tutto, tutto quello che aveva per vivere (Mc 12,44) per guadagnare tutto: l'onore e l'elogio da parte di Colui che vede nel segreto (cf. Mt 6,4.6.18). Dio valuta lo spirito con cui si fa l'offerta, soprattutto la sincerità. La povertà per Dio è una grande ricchezza e il poco che si offre è valutato e stimato molto di più. Tale è il risultato del venire incontro a Dio nel Tempio, il miracolo di due centesimi. La vedova si è fidata di Dio e Lui la custodirà. Questo è il vero miracolo della vita. Felice giornata.
9 - Buongiorno nel giorno del Signore. La vita dell'uomo interessa Dio e la relazione con lui è sacra. Perciò, Dio è in continua ricerca dell'uomo perché possa rispecchiarsi in lui e che possa tenersi alla sua presenza (Gn 3,9). Quando la nostra coscienza ci rimprovera, noi cerchiamo di giustificare il nostro comportamento accusando purtroppo gli altri (cf. Gn 3,10-13). Ma se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno (2 Cor 4,16). Chi è rinnovato si apre all'orizzonte. La sua parentela si allarga come quella di Gesù. La vera parentela di Gesù non è basata sul legame di sangue, ma su quello di aderire a Lui con tutto il cuore, di obbedire alla volontà di Dio e di accogliere Gesù come Salvatore e Redentore del mondo (cf. Mc 3,31-35). Avendo delle idee chiare su Gesù e le sue esigenze, l'uomo deve evitare il peccato perché il peccato spoglia l'essere umano di tutte le sue sicurezze e lo mette nello stato di vergogna. Ma Dio gli ha promesso la redenzione attraverso la vittoria della donna sul serpente (cf. Gn 3,14-15). Il peccato ci porta anche a trattare male gli altri, a giudicarli affermando che sono fuori di sé, impazziti. Gesù è stato giudicato così dagli scribi e dai suoi. Ha dei nemici anche in casa sua (cf. Mc 3,21-22). Ma Lui vinceva sempre il male facendo il bene (cf. Rm 12,21), avvicinando i suoi, spiegando chi sono quelli della sua nuova famiglia: quelli che fanno la volontà del Padre (Mc 3,35). Abbi occhi nuovi e cuore nuovo per apprezzare diversamente le persone e avere una visione positiva su di loro. Buona domenica.
10 - Buongiorno e buon inizio settimana. Stare alla presenza del Signore, il Dio d'Israele, combattere l'idolatria e proclamare questo Dio davanti a tutti (1Re17,1) è il proprio di un profeta e di un discepolo. Obbedire alla voce di Dio è una risposta alla chiamata, alla vocazione (1Re 17,2-6). Lo ribadisce il profeta Elia che ha annunciato come profeta il Messia. Il Vangelo di Matteo presenta Gesù Cristo come Messia e come Maestro. Il Maestro proclama in modo solenne le beatitudini che rivelano la sublimità del Vangelo, cioè la povertà, la gioia, la mitezza, la giustizia della misericordia, della purezza di cuore, della pace e della persecuzione. È tutto un programma di vita cristiana per il fatto che le beatitudini sono l'antitesi dello spirito del mondo. Rovesciano infatti le valutazioni e le attese degli uomini (cf. Mt 5,1-12). Il bello dell'insegnamento delle beatitudini è che Dio ha un debole per i deboli, si prende cura di loro e della loro felicità. Chi vive le beatitudini è già ricco di Dio, è in comunione costante con Lui. Auguri a tutti nell'abbracciare la nuova via che porta alla felicità, nel seguire le indicazioni di Cristo che aprono al futuro. Buona giornata.
11 - Buongiorno. Oggi è la memoria di San Barnaba, apostolo. Uomo virtuoso, pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore (At 11,23-24). Fu Compagno di Paolo nel suo primo viaggio (At 9,27; 11,27-30; 13,1-3) e nel primo Concilio di Gerusalemme (15,1-29). Il Vangelo odierno (Mt 19,7-13) ci presenta i discepoli in missione. Gesù dà a loro gli orientamenti da seguire. Devono essere "poveri, leggeri e liberi" per proclamare il regno dei cieli. Madre Teresa di Calcutta diceva che tutto ciò che non serve pesa. Devono anche compiere miracoli propri del tempo messianico. Nella loro missione, li accompagna la forza di Gesù che li ha mandati predicare e sanare la gente. Tutto dev'essere gratuito perché hanno ricevuto anche loro tutto gratuitamente (Mt 10,8b). Il loro messaggio è: annunciare che il regno di Dio è vicino, guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi, scacciare i demoni (Mt 10,7-8a). Sono invitati a illuminare la gente sul pericolo "del denaro e del possedere" egoisticamente e riaffermare che non siamo di questo mondo (Gv 17,14). Gli apostoli e i santi l'hanno capito. E noi? I discepoli in missione devono preferire come Gesù le strade, le case, i luoghi deserti, i campi, il lago e la sinagoga "ogni sabato". Tutti questi luoghi sono sacri. Entrare nella casa è come entrare nella vita di qualcuno, nel suo cuore. Nella casa si nasce, si vive e si muore. Rivolgendo un saluto di pace a quelli che sono nella casa, si ricrea tutti quelli che vi sono. E dove due o tre sono riuniti nel nome del Signore, lì c'è Dio e c'è la pace (cf. Mt 18,20). Pace e bene a tutti. Buona giornata.
12 - Buongiorno per tutto il giorno. Il Signore Dio è sempre Dio e non si può paragonarlo né confonderlo con gli idoli. Il Dio di Israele che il profeta Elia serve con fedeltà e passione è il vero Dio della storia della salvezza, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe (1Re 18,20-39). La legge di Mosè e i profeti hanno orientato la vita del popolo di Dio. Gesù è in piena continuità della tradizione religiosa di Israele (cf. Mt 5,17-19). "Non sono venuto ad abolire la Legge e i profeti, ma a dare compimento" (Mt 5,17). Il Maestro non vuole che il prezioso tesoro della Parola di Dio sia confuso con le interpretazioni umani. Quello che non era perfetto prima, Gesù lo corregge, ne dà la vera interpretazione e il vero orientamento come rivelatore del volto del Padre e della sua volontà. Gesù indica perciò che un nuovo percorso di liberazione concentrando tutto su Dio e sul suo primato, e riscoprendo l'ascolto della sua Parola come via sicura per conoscerlo e per ricostruire la nostra vita. Rivolgendosi a noi oggi, Gesù ci dice che bisogna mettere ordine nella vita e nella Chiesa liberandola da tutto quello che la rende pesante e togliendo le cose inutili come le sovrastrutture inutili. È la novità e il vero compimento che Gesù porta al mondo. Buona e felice giornata.
13 - Buongiorno. Dio non abbandona mai il suo popolo. Lo sostiene anche dopo la siccità, manda la pioggia, segno della sua presenza. Dio ascolta dunque ed esaudisce la preghiera dei suoi devoti (1Re 18,41-46). Nel Vangelo odierno (Mt 5,20-26), osserviamo che la predicazione di Gesù è molto esigente. Gesù cerca di guarire il cuore per guarire la vita e salvare la vita. Bisogna amare per evitare di fare strage. È un ottimo orientamento della vita. Non amare qualcuno è togliergli la vita. Amare con mezze misure o il 'non amare' è uccidere lentamente. Amare qualcuno è considerare la sua presenza come un ponte utile che porta a Dio Amore. Sempre nel Vangelo odierno, c'è un aspetto difficile a realizzare da parte di tante persone: "il perdono" (Mt 5,23-24). Senza il perdono dato e ricevuto, la vita diventa difficile e complicata. Gesù in questo racconto sceglie una linea che eleva. Propone a tutti un salto di qualità. La persona umana va amata e rispettata per il fatto che è una abitazione di Dio. Per questo, ogni vita, ogni persona è sacra. Nel spiegare meglio le cose, Gesù è passato dalla legge alla persona, dall'esterno all'interno, dalla "religione del fare" a quella "dell'essere". Curare il cuore, ritornare al cuore, amare col cuore è la scelta migliore. Insultare o disprezzare qualcuno non conviene per una persona educata. Senza amore, non vale il culto a Dio. L'offerta da dare a Dio ha soltanto un senso se è pura e sincera. Buona e felice giornata.
14 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio al Sinai (Oreb), luogo della sua presenza e della sua manifestazione, consola Elia suo profeta intrattenendosi con lui (1Re 19,9.11.13). Lo rimanda in missione al suo popolo idolatra e ribelle (cf. 1 Re 19,14-16). Nel Vangelo odierno (Mt 5,27-32), osserviamo anche l'esigenza di Gesù Cristo nella sfera matrimoniale. Gesù non è lassista né rigorista. Prende solo la norma, la mette al servizio della persona umana ed esorta di aderire alla Legge di Dio con il cuore e di sorvegliare i sentimenti più segreti. Lui guarisce il cuore, ma l'uomo deve guarire i gesti. Si può uccidere il fratello con l'odio coltivato (cf. Mt 5,22) e si può essere adulteri con il desiderio (Mt 5,28.32). Se ti avvicini alle persone per sedurre o volere possederle, tu pecchi contro la loro grandezza. Commetti adulterio nel senso che tu alteri, falsifichi, manipoli la persona desiderata. Rubi il sogno di Dio e la sua immagine. Pecchi contro la nobiltà e la profondità della persona, perla preziosa di Dio creatore. Tradire la fiducia è un peccato. Gesù spazza tutti dicendo che anche il ripudio, pur collegato a Mosè, non sminuisce il progetto di Dio sulla coppia. Questo progetto è chiaro: maschio e femmina li creò per una unione (Gn 1,27; 2,24). Che Dio ci faccia comprendere questo suo bellissimo progetto, un regalo per la stabilità delle coppie. Buona e felice giornata.
15 - Buongiorno e buon fine settimana. La vocazione di Eliseo fa pensare alla nostra chiamata. Dio ci chiede di abbandonare tutto per seguirlo. Bisogna avere il coraggio di fare una buona scelta e di seguire un buon Maestro, un Maestro sicuro (1 Re 19,19-21). Nel Vangelo (Mt 5, 33-37), Gesù è il nuovo Mosè che promulga la nuova legge. Disse ai suoi discepoli: "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno di Dio" (Mt 5,20). Il superamento della Legge di cui ha parlato Gesù è l'amore, la fede e la verità. A Gesù importa che si dica sempre la verità. Nessun "cuore doppio" (sal 12,3). Gesù raccomanda ai suoi discepoli di non giurare affatto (Mt 5, 43.36), di essere sempre sinceri e coerenti con la loro vita. Gesù chiede dunque uno stile di trasparenza e di verità, un linguaggio non arrogante, che non ceda a comodi opportunismi e che rifletta pulizia interiore (cf. Mt 5,37). Tutto è detto. Il vostro parlare sia: "Si,si", "No,no". Ci vuole chiarezza nella vita. Buon giornata.
16 - Buongiorno nel giorno del Signore. Dio ha le sue vie che ci aprono alla conoscenza della nostra storia della salvezza. Il ramoscello esile di cui parla il profeta Ezechiele viene piantato da Dio sul monte santo dell'alleanza (Sion) e da lì si trasforma in glorioso emblema dell'albero messianico, segno di vita (Ez 17,23). L'antitesi di questo versetto è Ez 17,24. Noi che siamo piantati da Dio, camminiamo nella fede e non in visione per abitare presso il Signore. (2Cor 5,7). Il Vangelo di oggi è una parabola sul regno di Dio. È come una realtà invisibile, dall'inizio umile, ma con un esito finale molto felice: lo stelo e la spiga piena di chicchi (Mc 4,26-28); un albero gigantesco che offre protezione e pace (Mc 4,31-32). Per parlarci e spiegarti il mistero del regno, Gesù parte dalla quotidianità e dalle varietà della nostra vita. Dall'orto al lago, dalla strada al cibo, dalla luce alle pecore, e così via. Con immagini, Gesù racconta la vita umana per farla diventare una vita divina. In tutto quello che Gesù ci presenta, scopriamo la potenza di Dio che agisce in noi; che Dio è sempre all'opera ed è instancabile. Per Dio e per Gesù, la vita dell'uomo è un cammino. È come un fiume che scorre continuamente. È l'umanità invitata in modo misterioso a dare frutto. Per Gesù, nella parabola di oggi, il terreno produce da sé energia e armonia proprie ricevute dal Creatore. Scopriamo anche che la natura è un dono. Com'è la natura, così anche è l'uomo: produce, sa donarsi, consegnarsi, farsi pane per sfamare gli altri. Che il Signore ci aiuti ad essere un seme buono in questo mondo che ha tanto bisogno. Buona domenica.
17 - Buongiorno e buon inizio settimana. L'episodio della "vigna di Nabot" descrive la situazione dei poveri che subiscono il peso dei prepotenti che usano tutti i mezzi per calpestare i diritti dei deboli per soddisfare la loro propria avidità (1Re 21,1b-16). Nel Vangelo (Mt 5,38-42), Gesù, nuovo Mosè, continua a dare un'orientamento nuovo di vita cristiana. Non si deve vendicarsi né opporsi al malvagio. Si deve vincere il male rispondendo con il bene. Il male si vince trasformando la vendetta in amore e la rabbia in perdono. Il male è male. Ma chi serve, come Gesù, si lascia inchiodare le mani ed è sempre pronto a reagire con gesti d'amore. Buona giornata.
18 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio è il difensore dei poveri e dei deboli. Non sopporta che siano calpestati per sempre dai potenti. Non sopporta neanche che il male compiuto si dilaghi davanti ai suoi occhi. Nel caso del brano di oggi, si tratta dell'uccisione di Nabot e l'usurpazione della sua vigna (cf. 1Re 21,19.20b). La Parola di Dio rivolta al profeta Elia per il re Acab non resta senza effetto. Questa parola risuona nelle sue orecchie e nel suo cuore. È così forte che incita il re alla conversione e a indossare una "veste di umiltà" (cf. 1Re 21,27-29). Nel Vangelo odierno (Mt 5,43-48), Gesù continua a promulgare la nuova legge che non accetta più l'odio del nemico. Questa Legge impone l'obbligo di amare i nemici e di pregare per la loro conversione (Mt 5, 44). Questa esperienza ci orienta sicuramente sulla via della santità (Mt 5,48). L'amore cristiano che tira la sua sorgente nell'amore del Padre non fa' differenza tra gli amici e i nemici. Il discepolo di Cristo non deve considerare nessuno nemico perché Lui ci ha insegnato che abbiamo un Padre che è nei cieli (Mt 6,9) e tutti siamo fratelli (si potrebbe leggere anche l'enciclica di Papa Francesco: "Fratelli tutti" dell'8 ottobre 2020). Il comportamento del cristiano trasformato in Cristo fa' la differenza con l'antica legge che affermava che il nemico andava sempre combattuto e, come lui, il pagano, lo straniero e l'invasore. Gesù invece riporta un principio biblico: ogni persona va rispettata nella sua dignità, amata e accolta come tale. Così, amare chi non è amabile rivela un amore di gratuità di altra origine (divina). Aiutaci, Signore, ad amare come hai amato. Buona giornata.
19 - Buongiorno. La vicenda "dell'assunzione" del profeta Elia esprime la sua comunione profonda con Dio, comunione non interrotta neppure con la morte (2Re 2,1.6-16). Nel Vangelo odierno (Mt 6,1-6.16-18), Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli chiede a loro di fare un salto di qualità, un salto da gigante. Li mette in guardia contro ogni esteriorità ed esibizionismo. L'esibizionismo è un comportamento contrario allo spirito del Vangelo. In tutto, bisogna evitare di apparire e cercare piuttosto di "essere". Gesù invita dunque all'interiorità, ad agire in profondità, consapevoli che il nostro rapporto è solo con Dio Padre e di stare sempre alla sua presenza. Tutto quello che facciamo (preghiera, digiuno e elemosina) dev'essere fatto bene e nel segreto, con tanta distrazione, per amore di Dio e per la sua gloria, Lui che vede tutto nel segreto e ricompensa chi se lo merita. Felice giornata.
20 - Buongiorno per tutto il giorno. Nel libro del Siracide, abbiamo una bella pagina, un elogio pronunciato da un saggio israelita sulla figura del profeta Elia (Sir 48, 1-14) identificato dal Signore nel Giovanni Battista (cf. Mt 17,10-13) e da Eliseo che non tremò davanti a nessuno. Tutta la terra canta la gloria di Dio e mostra la sua maestà divina manifestata nella creazione. Si può affermare che la creazione prega riconoscente Dio. I discepoli di Gesù Cristo pregavano già il salterio e ora, vogliono pregare diversamente chiedendo al Maestro di insegnarli a pregare. Il Signore chiede a loro di non moltiplicare le parole, di collaborare alla venuta del Regno di Dio, di fare la sua volontà e di perdonare a chi ci ha offeso. Il "Padre nostro" insegnato è dunque una preghiera incentrata su due concetti essenziali: la paternità di Dio e la venuta del Regno di Dio (Mt 6,7-15). Attorno alla paternità ruotano i temi dell'abbandono alla volontà di Dio e la richiesta del necessario per vivere. Il secondo illumina i temi del perdono fraterno e del superamento degli ostacoli suggeriti dal maligno. Insegnaci Signore a ben pregare in questo momento particolare della storia dell'umanità; a rivolgerci a un Dio familiare e affettuoso, a un Dio vicino dal quale riceviamo le cose indispensabili per vivere e la luce necessaria per illuminare il nostro cammino. Buona giornata.
21 - Buongiorno. La storia è piena di benevolenza, ma anche di malvagità. Nel brano odierno tratto dal secondo libro dei Re, c'è una donna Atalìa, una Regina, madre di Acazia, avida di potere, sanguinaria e miscredente. Per impossessarsi dal potere, è pronta ad uccidere anche il suo figlio. Salva la situazione, un sacerdote, Ioadà, che salva sia la dinastia regale sia il monoteismo. Il popolo s'impegna ad appartenere al signore, ad essere fedele all'alleanza. Grazie al sacerdote che nasconde il figlio di Atalìa, questa donna cattiva non riesce ad interrompere la dinastia davidica che portava in sé la speranza del Messia (2Re 11,1-4.9.18-20). Il brano evangelico odierno illumina la nostra vita. Il nostro sguardo deve essere luminoso, pieno di compassione, di benevolenza e di pace. L'occhio è lo specchio del cuore e ne diffonde i segnali. Chi è abitato di pace troverà attorno a sé tante occasioni per vivere nella pace e chi è abitato di guerra respirerà e seminerà solo guerra. Chi è guidato dalla bontà tirerà fuori dal prossimo anche il bene nascosto. Curiamo ed educhiamo bene il nostro sguardo perché sia sempre luminoso (Mt 6,22-23). Gesù aggiunge nell'insegnamento di oggi di aspirare alle realtà del cielo. "Accumulate tesori in cielo... dove c'è il nostro tesoro (cf. Mt 6, 20-21). Ecco una buona ragione per impegnarci in questo mondo. Buona giornata.
22 - Buongiorno e buon fine settimana. Di fronte a Dio e alle ricchezze, Gesù invita a fare la scelta giusta. Non si può servire due padroni allo stesso tempo (Mt 6,24). E per chi è ansioso e preoccupato per il domani, Gesù invita all' abbandono totale nelle mani di Dio. Quello che conta è la ricerca del regno di Dio e la sua giustizia (Mt 6,33). Allora, il cuore può essere colmato. Questa conclusione conviene dunque. Bisogna cercare poche cose, l'essenziale, ma in tutto avere più cuore. Per fidarsi di Dio, Gesù invita a contemplare la natura e a osservare la creazione. Apri i nostri occhi, Signore e insegnaci a fidarci di te. Buona e felice giornata.
23 - Buongiorno nel giorno del Signore. Attraverso il brano evangelico di questa domenica, Gesù manifesta la sua potenza e la sua gloria. La gente ammira la sua azione e la parola che l'accompagna. Il Signore è sempre all'opera per creare. Comanda di passare all'altra riva. Il "passare all'altra riva" è una novità perché il Signore ci chiede di andare dove non si vuole andare, di osare una azione spostandosi, di uscire dagli ambienti protetti per andare all'avventura con lui. Il brano evangelico rapporta una scena che si legge bene così. È notte. La barca di Pietro è nel mare. C'è una grande tempesta, simbolo del mondo agitato, ribelle e in disordine. La barca rischia di affondare, di annegare. Ma con Gesù sulla barca, non c'è pericolo. Con la sua parole, ricrea il mondo e rimette tutto in ordine, in sicurezza. Anche se dorme, finché è sulla nostra barca, non c'è niente da temere. Visto così, capiamo allora che Dio è sempre con noi, cammina con noi e rassicura di essere sempre con noi tutti i giorni fino alla fine dei tempi (cf. Mt 28,20b). La storia della tempesta è una prova che fa crescere nella fede. Dopo ogni tempesta, Dio ricrea un mondo nuovo. In Cristo Gesù, siamo anche noi creature nuove (2Cor 5,17). E noi uomini, ne siamo meravigliati. Nella vicenda del Vangelo (Mc 4,35-41) come in quella del brano in Gb 38,1.8-11, la figura di Dio trionfatore, che ordina e agisce, appare ed emerge. Che la sua Parola risuoni forte in questo mondo e sarà pace. Confidiamo in Lui. Buona e felice domenica.
24 - Oggi celebriamo la nascita di San Giovanni Battista. Giovanni è un ponte tra la prima e la nuova alleanza. Bella questa immagine che si legge tra le righe del racconto di Lc 1,57-66.80. La Parola è tolta al vecchia sacerdote Zaccaria e prende posto nel grembo di Maria ed Elisabetta. La figura di Zaccaria è tutto un insegnamento. Zaccaria, simbolo del Tempio di Gerusalemme , ha dubitato quando Dio si manifestava a lui e gli parlava. Diventa muto perché ha chiuso il suo cuore alla novità rigenerante della Parola di Dio. Non ha ascoltato Dio ed ora non ha più niente da dire. Ma i dubbi di Zaccaria non fermeranno il progetto di Dio sull'umanità.
Ecco una novità. Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio (Lc 1,57), dono di Dio, un miracolo compiuto da Dio in lei. È una bella e lieta notizia per lei e per il mondo (cf. Lc 1,58). Così è per ogni bambino che nasce. Volevano chiamarlo con il nome del padre Zaccaria (cf. Lc 1,59b), ma i figli non sono nostri. Hanno una vocazione. Quel bimbo aveva una missione speciale: diventare dono per tutti. Sarà il precursore del Messia e verserà il suo sangue per la Verità, la verità che è in Cristo. Domandavano con cenni a suo padre come chiamarlo. Egli scrive: il suo nome è Giovanni (cf. La 1,63) che significa in ebraico "dono di Dio". Con questo, rinasce la Parola sulla sua bocca (Lc 1,64). Davanti al mistero di ogni culla, c'è questa domanda. Che sarà questo bambino? (Lc 1,66). La risposta viene dalla grazia di Dio e alla cura che gli è dato per diventare un seme, un germe che deve farsi albero per essere rifugio per tutti (cf. Mt 13,31-32). Buon onomastico a tutti i Giovanni Battista. Buona e felice giornata.
25 - Il Signore guida e orienta la storia degli uomini. La storia della salvezza non è nelle mani degli uomini, ma dipende solo da Dio che farà sorgere e riuscire il Messia. Il re Ezechia lo sa. Perciò, in una preghiera fiduciosa, affida la sorte del suo popolo al Signore, "il solo Dio'. La sua preghiera riceve una risposta positiva da parte di Dio (2Re 19, 9b-11. 14-21.31-36). Nel Vangelo di oggi, Gesù ammonisce tutti dicendo che non si deve rendere partecipi dei misteri della fede e della grazia quanti ne sono indegni (Mc 7,6). Detto questo, ci presenta la regola d'oro: "tutto quanto che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti (Mc 7,12). Suggerisce infine una via sicura per arrivare alla salvezza: "Entrare per la porta stretta " (Mc 7,13a). La porta stretta è una porta a misura dei bambini. Essi vi entrano con facilità perché non hanno cose ingombranti da portarsi dietro. Gesù dice: "se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 18,3). Per dire che se non rinunciate alla logica dell'accumulo, non vi salverete. Ci è chiesto oggi di essere leggeri, semplici come i bambini e di condividere con gli altri. I santi camminano con umiltà e vivono a basso profilo la loro adesione a Cristo e al suo Vangelo. La salvezza è difficile. Esige tante rinunce. Con la "comodità", non si va nessuna parte e non si salva nulla. Gesù Cristo infatti ci ha salvato con la sua Santa Croce e sulla Croce. Capire il mistero della Croce è capire tutti i segreti della vita. Per questo, crediamo. Non basta essere credenti. È necessario anche essere credibili perché la misura della fede è la coerenza della vita. Buona e felice giornata.
26 - Buongiorno per tutto il giorno. La storia del popolo di Israele è un ricevere la Parola di Dio e la grazia dell'alleanza, ma anche un smentirla puntualmente (2Re 2 2,13b). Il popolo s'impegna ad aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima alle Parole dell'alleanza. Conclude una alleanza davanti al Signore per seguirlo e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi (2Re 2 3,3).
Nel Vangelo odierno (Mt 15-20), Gesù invita a guardarci dall'apparenza che può ingannare. La distinzione tra i buoni e i cattivi è, a volte, superficiale. Solo Dio conosce la profondità del cuore di ciascuno. Ma i frutti manifestati, cioè le opere, possono essere un indizio per rivelare un albero buono e quello cattivo. Così va anche della vita spirituale. Il dono del discernimento consente di individuare i veri dai falsi profeti. Serve una "luce interiore" per smascherare i falsi profeti, i ciarlatani. Si propongono come modelli, annunciano con la bocca la fede e la fanno vivere agli altri. Fanno della propria incoerenza un sistema di vita piuttosto che sia uno spazio di conversione. C'è dunque dicotomia tra il dire e il fare nella loro vita. Gesù stabilisce il criterio per riconoscere i veri dai falsi profeti. Bisogna osservarne i frutti. Se la loro vita è conforme o in sintonia con il Vangelo, allora si può fidarsi. Lo spirito di Gesù ci doni la luce "nuova" e sarà gioia autentica e duratura. Buona giornata.
27 - Buongiorno. L'infedeltà del re e l'abbandono del Signore hanno delle conseguenze negative per il popolo d'Israele: deportazione, l'esilio in Babilonia, l'avverarsi delle sciagure pronunciate (2Re 24,8-17). Il Vangelo fa' allusione alla fedeltà e all'osservanza delle Parole del Signore per entrare nel regno di Dio (Mt 7,21. 24-25). La comprensione della volontà di Dio è diversa da quella dei Farisei. Si respirava tristezza quando i Farisei parlavano della volontà di Dio. Legittimavano con essa tragedie, malattie e dolori rovinati sul popolo di Israele. Per Gesù invece, fare la volontà di Dio Padre non eliminava le prove della vita, ma lasciava respirare la tenerezza di Dio che interveniva per liberarli. I veri discepoli sono quelli che avranno, come Gesù, l'amore gli uni degli altri.
Nella parabola delle due case, la differenza tra quella salda da quella che va in rovina è tutta in una espressione: "METTERE IN PRATICA LE PAROLE ASCOLTATE" (Mt 7,24). Non sta nelle belle liturgie celebrate, né nelle appartenenze. Meno ancora nelle profezie e prodigi. Sta nel fare la Parola di Gesù. È la crisi del "dire" e la vittoria del "fare" di quello che Dio comanda. Non basta convertirsi una volta... La fede è fatta di profonde radici in Cristo e di piccoli passi quotidiani. Diamoci da fare. Buona giornata.
28 - Buongiorno per tutto il giorno. Essere deportati è una grande ferita che si chiude difficilmente (cf. 2Re 2 5,1-12). Tutte le malattie siano fisiche o spirituali umiliano l'uomo. Alcune addirittura creano ulteriore imbarazzo perché deturpano l'immagine della persona, ne sfigurano il volto e l'aspetto. La lebbra era una malattia che emarginava le persone, le isolava. I lebbrosi erano segregati. La guarigione del lebbroso mostra che Gesù è grande non soltanto nelle parole, ma anche nell'azione. Si mostra anche un uomo libero che va oltre quello che è prescritto. Il lebbroso è anche coraggioso. È deciso d'incontrare Gesù. Si avvicina a Lui, si prostra dinanzi riconoscendo così la sua signoria. Ha grande sete di guarigione. La domanda che fa' a Gesù è una richiesta dell'umile che supplica (Mt 8,2). La preghiera del povero è in effetti ascoltata ed esaudita (sal 33,7).
Gesù toglie il tabù. Tocca l'intoccabile, un lebbroso (Mt 8,3a) e fa seguire una parola performativa: "Si, lo voglio. Sii purificato" (Mt 8,3b). Gesù tocca, senza nausearsi, le più umilianti miserie. E SUBITO la lebbra scompare. Dio entra in comunione con l'umanità ferita, ne risana le piaghe. Ma le risanerà definitivamente salendo sulla croce. Quello che Gesù ci chiede oggi, dopo l'ascolto di questa parola di vita è di avere il coraggio di bussare e di chiamarlo: "Signore, se vuoi, mi puoi purificare" (Mt 8,2).
"Parlare" e "toccare" sono i verbi usati dal Signore in questo miracolo del lebbroso. Sono gli stessi verbi che usa nell'eucaristia. Ripeterli oggi con Gesù è veramente fonte di guarigione definitiva. "Signore, io non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato". Questa è una invocazione al Signore prima della santa comunione; cf. anche Mt 8,8). Consapevoli di questo, siamo sulla via di guarigione. Infatti, chiunque si accosta a Gesù con fede e umiltà, non sarà mai deluso. Anzi, guarirà e rinascerà. Buona giornata.
29 - Solennità dei santi Pietro e Paolo, apostoli (At 12,1-11; sal 33; Mt 16,13-19). Buongiorno e buon fine settimana. Oggi, celebriamo la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo. Facciamo gli auguri del buon onomastico a tutti quelli che portano il nome di Pietro, Paolo, Piero, Piera, Paola e derivati.
Gli apostoli sono i testimoni di Gesù Cristo. Hanno sofferto per lui, sono stati perseguitati, ma hanno custodito la fede. La preghiera dei fedeli a Dio, gli accompagnava nell'apostolato e nella sofferenza (At 12,1-11). Nel Vangelo odierno, Gesù interroga i discepoli come per fare un sondaggio di opinione sulla sua persona. L'opinione della gente è bella, ma incompleta. Sì Gesù è un profeta, ma non basta. Gesù cambia la domanda sottolineando il "ma voi". Chi dite che io sia. È quasi in opposizione a quello che la gente dice. Si può intendere questo: Voi che avete abbandonato tutto, barche, famigliari; voi che siete con me da tempo, voi miei amici che ho scelto,… chi sono per voi? La sua domanda è simile a quella che si fanno spesso gli innamorati. Rispondono spontaneamente: tu sei la mia vita, il mio amore, il mio cuore, il mio tutto. Gesù non ha bisogno dell'opinione dei suoi per sapere se è più bravo dei profeti, ma di accertarsi che essi siano degli innamorati. Così posso dire che Gesù è vivo solo se vive in me. Egli non è ciò che dico di Lui, ma quello che vivo di Lui. Preghiamo per quelli che hanno la responsabilità nella Chiesa, che la loro fede sia salda. Che possano incoraggiare i fratelli nella fede e nella speranza della vita promessa a quelli che amano Dio. Felice giornata.
30 - Buongiorno nel giorno del Signore. Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura (Sap 2,23). Tale è la grandezza dell'uomo. Sappiamo che il diavolo è geloso, invidioso, malvagio. Non vuole mai la felicità dell'uomo e soprattutto un certo rapporto con il Creatore. Così per l'invidia del diavolo, la morte è entrata nel mondo (Sap 2,24). Ma l'uomo essendo creato per l'incorruttibilità, Dio lo ha colmato di ogni cosa: ricchezza di fede, di conoscenza, di zelo, di carità. La sua generosità, la sua carità deve supplire all'indigenza degli altri (2Cor 8,14). E il giudizio finale sarà meno duro per chi ha esercitato la carità (Mt 25,21.23).
Nel Vangelo, abbiamo due miracoli, quello della figlia di Giairo che rimanda al piano dell'esperienza pasquale (Mc 5,22-24a.35-42) e quello della donna che aveva una perdita di sangue (Mc 5,25-34). Tutti questi miracoli avvengono in virtù della fede (Mc 5,12-23.28). Per la donna, oltre alla guarigione fisica, c'è anche quella spirituale (Mc 5,29.34). Dio l’ha aperta alla vita e alla speranza. Dio sia sempre lodato e ringraziato per le meraviglie che opera in favore dei casi disperati. Vediamo ora lo svolgimento della vicenda della figlia di Giairo. Nella casa di Giairo, c'è un lutto di una ragazzina di dodici anni. Di fronte alla morte, Gesù si commuove, ma non agisce subito. Dice soltanto a Giairo di continuare ad avere fede e alla gente che grida e piange: "la bambina non è morta, ma dorme". Quelli che non credono devono rimanere fuori dal miracolo con i loro flauti. Gesù prende il padre e la madre che amano di più e i tre discepoli prescelti. Li porta a una esperienza particolare di vita, a una lezione di vita.
Gesù vuole fare partecipare i suoi discepoli ai drammi dell'esistenza perché possano portare addosso il dolore di ogni famiglia. E ci sono tanti dolori nelle nostre famiglie e nel mondo.
Gesù entra nella stanza più oscura del mondo (perché c'è una morta) e dice: 'talita kum', alzati. Rivivi, risorgi, riprendi il cammino, torna a regalare e a ricevere amore.
È a questo che siamo tutti invitati ogni giorno. Buona e Santa domenica.