FEBBRAIO
1 - Buongiorno all'inizio di questo nuovo mese. Prima di morire, Davide raccomanda al suo figlio che gli succederà di essere forte e di camminare fedelmente nella via del Signore perché la promessa fatta alla sua discendenza possa compiersi (1 Re 2,1-4.10-12). Nel Vangelo, Gesù chiama i dodici apostoli per mandarli a due a due con il grande messaggio della grazia da annunciare. Gesù vuole subito una esperienza di comunità, una chiesa che cammina insieme verso la stessa meta. Li manda con lo spirito di povertà. Così Gesù contesta il mondo di tante cose, del denaro, dell'accumulo e dell'apparire. Per camminare, bisogna eliminare il superfluo, andare lievi e spediti. E trovare una casa che accoglie è una benedizione. La casa è il luogo dove la vita è vera. Rimanete lì disse Gesù ai suoi discepoli. Predicano la conversione, scacciano i demoni, guariscono gli infermi. Annunciano il Vangelo del Regno che è Gesù Cristo in persona. Se per caso non siete accolti e ascoltati in una casa oppure in un villaggio, disse Gesù, c'è un'altra casa più avanti, un altro villaggio, un altro cuore che vi aspettano (cf. Mc 6,7-13). Gesù Cristo deve essere conosciuto e creduto per ottenere la salvezza. Non temere nulla. Andate ed annunciate il Regno di Dio. Buona giornata.
2 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi è la presentazione del Signore al tempio di Gerusalemme da Giuseppe e Maria. Ad accogliere il bambino, non sono i sacerdoti, ma i giusti, due fedeli laici, Simeone e Anna, innamorati di Dio. In loro, ha vinto l'attesa e lo stupore. Illuminato, Simeone dice che Gesù è "per la caduta e la risurrezione di molti in Israele" (Lc 2,34). La profezia di Simeone rivela che durante la passione Gesù non sarà solo. Accanto a Lui ci sarà anche la Madre addolorata (cf. Lc 2,22-40). In questo giorno, si benedicono i ceri che rappresentano Gesù, luce del mondo e della Chiesa. È Lui la luce eterna. Preghiamo per i religiosi e le religiose che rinnovano oggi la loro consacrazione a Dio nel suo Tempio santo, che è la Chiesa. Che Simeone e Anna, Maestri di attesa, ci insegnino, a noi discepoli di oggi che la fede, se non riscalda il cuore è sterile. Questo è il giorno del Signore ed è anche il giorno di purificazione per noi (cf. Mal 3,1-4). Auguri a tutti i battezzati e a tutti i consacrati a Dio. Buona festa e felice giornata.
3 - Buongiorno e buon fine settimana. Cosa conviene chiedere a Dio? Abbiamo la risposta in 1Re 3,4-13. Salomone non chiede la ricchezza, né una lunga vita, neanche la vittoria sui nemici, ma la capacità di saper governare con sapienza e giustizia il popolo di Dio. Nel brano letto del Vangelo di Marco, la compassione fa da filo conduttore dei gesti di Gesù. Dopo una missione delicata e una giornata laboriosa, gli apostoli hanno bisogno di riposo che trovano ritirandosi con Gesù in un luogo solitario (Mc 6,30-34). Lì, si raccolgono. La pausa è breve perché la gente ha sempre bisogno: bisogno di Gesù e della sua Parola, bisogno anche di guarigione. I discepoli devono cercare un tempo per riposarsi, per stare con Dio e impararne il cuore. Poi si ritorna alla folla con una carica, una forza rinnovata che solo Dio può riaccendere e comunicare. Cosa interessa a Gesù? Gli interessa lo stato degli amici dell'apostolato e lo smarrimento della folla che lo pressa ovunque. Gesù ci insegna come guardare e considerare l'altro. Prima di fare, serve più tenerezza. Allora le parole possono trovare spazio e orientarci verso il cielo. Questa riflessione di Sant'Ambrogio è da considerare: "Se vuoi fare bene tutte le cose, ogni tanto non farle e riposati". Che san Biagio interceda per noi la salute dell'anima e del corpo. Felice giornata.
4 - Buongiorno nel giorno del Signore. La vita dell'uomo è fuggevole e piena di tribolazioni. Questo non deve rattristarci, ma piuttosto renderci più prudenti, intraprendenti, combattenti e ricchi di speranza (Gb 7,1-4.7-7). San Paolo vive di questa speranza quando presenta la ragione della sua esistenza: annunciare il Vangelo, Gesù Cristo, Salvatore (1Cor 9,16-19.22-23). "Guai a me se non predicassi il Vangelo", dice San Paolo (1Cor 9,16b). Il Vangelo, la buona novella, è Gesù Cristo che annunzia il Vangelo, compie miracoli, scaccia i demoni e prega. Lui libera le persone perché possano essere al servizio. In Lui si realizza il Regno di Dio e irrompe il nuovo mondo redento dal peccato. "Tutti ti cercano", disse Simone e quelli che erano con lui (cf. Mc 1,37). Gesù non si rende prigioniero del successo e non ama gli steccati. Chiede di andare altrove. La diffusione del Vangelo è la sua missione. È per questo che è venuto nel mondo. Che la Chiesa abbia il coraggio di rompere con gli schemi sconfinati. Un aspetto importante che sottolinea l'evangelista Marco è che il segreto della straordinaria energia di Gesù è dovuto all'intensità della sua comunione con il Padre. La preghiera di adorazione silenziosa rende adulti nella fede (cf. Mc 1,29-39). Impariamo a cercare il tempo per Dio e saremo di più suoi figli. Buona e felice domenica.
5 - Buongiorno e buon inizio settimana. Oggi, siamo chiamati a riscoprire il valore del tempio di Dio. Il valore del tempio sta nella presenza di Dio simboleggiata dall'arca dell'alleanza e della nube (1Re 8,1-7.9-13). La presenza di Dio sarà compiuta in Gesù risorto dai morti e poi si realizzerà nella Chiesa, corpo mistico di Cristo formato dai cristiani che ne sono le pietre vive (1Pt 2,5). Nella Chiesa e nel mondo, Gesù continua ad operare miracoli: guarisce gli infermi. La forza risanatrice agisce anche solo attraverso il suo mantello (Mc 6,53-56). La fede è toccare Gesù, un toccare col cuore più che con le mani. La veste di Gesù è per la gente il segreto della felicità e della pace. Siamo stati toccati dal mantello che Gesù usa per coprirci, per guarire: la Parola del Vangelo e la confessione che libera e permette di ricominciare. Gesù Cristo ci dice oggi di non venire a cercarlo solo per i prodigi. Osiamo dirgli: "lasciaci toccare almeno le tue vesti per essere salvi". Buona giornata.
6 - Buongiorno per tutto il giorno. L'alleanza divina è il segno della fedeltà di Dio e della sua presenza in mezzo al suo popolo. Il tempio edificato è simbolo di questa alleanza-presenza (1Re 8,22-23.27-30). In esso, il popolo ascolta la Parola di Dio, lo prega e chiede il perdono dei suoi peccati. Nel Vangelo, Gesù mostra che quello che conta, non sono le tradizioni né l'apparenza, ma la Parola di Dio che richiede l'interiorità. Perciò rimprovera la gente dicendo: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me" (Mc 7,6; cf. Is 29,13). Gesù invita a mantenere intatta la propria coerenza, a non svendersi. Ama le persone che non scendono a compromessi. Invita a seguire le norme con equilibrio, distinguendo quelle che vengono da Dio da quelle che sono soltanto di tradizione. Se le leggi, anche le più solenni, umiliano le persone, non vengono da Dio. Dio ama i propri figli come sono. Chiede loro di vivere a sua immagine e somiglianza, figli di misericordia. Buona giornata.
7 - Buongiorno. Salomone è diventato famoso a causa della sapienza ricevuta da Dio come dono. Questa sapienza si è esercitata nel diritto, rendendo giustizia. Elogiato, Salomone è visitato dalla Regina di Saba che viene dai confini oltre Israele per ascoltarlo (1Re10,1-10). La Sapienza divina, perché non ascoltarla? Gesù è più grande di Salomone. È doveroso ascoltarlo. Nel Vangelo odierno, Gesù attira la nostra attenzione. Bisogna distinguere le cose essenziali della fede da quelle accessorie. Purezza e impurità vengono dal cuore dell'uomo, non dalle cose. E quindi, bisogna evitare di vivere la fede fatta di esteriorità, di formule espresse solo con le labbra. Il rimprovero del Vangelo di ieri ritorna qui: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me" (Mc 7,6; Mt 15,8; Is 29,13). Si torni alla religione del cuore. Curare allora sempre e bene il nostro cuore per essere liberi, deve essere la grande preoccupazione di ogni discepolo di Cristo. Non farvi entrare quello che viene da fuori e che contamina l'uomo, cioè le intenzioni cattive o cose malvagie che vanno contro l'amore di Dio e del prossimo come la fornicazione, il furto, l'omicidio, l'adulterio, la cupidigia, la malvagità, l'inganno, la impudicizia, l'invidia, la calunnia, la superbia, la stoltezza (Mc 7,14-23). Tutto questo entra nel campo del combattimento della fede. Buona e felice giornata.
8 - Buongiorno. Salomone è diventato vecchio fisicamente, ma anche nel lasciarsi trascinare dalle sue concubine verso altri dei. Non è rimasto fedele al Dio di Israele perché il suo cuore era già diviso e non era più tutto del Signore (1 Re 11,4-13). La fede che non si verificava più in Salomone, la ritroviamo in una donna straniera, pagana, siro-fenicia che chiede aiuto a Gesù e riesce ad ottenere da Lui la guarigione e la liberazione dal demonio, principe del male, che tormentava sua figlia. Il miracolo si realizza in una terra straniera il cui popolo era nemico di Israele. Lei, poi era di lingua greca, e quindi un mix di identità. Pone però alcuni gesti che manifestano la fede: si alzò, andò e si gettò ai piedi di Gesù. Lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia. Gesù si sottrae dicendo: "Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". I non ebrei, infatti, erano equiparati ai cani, esseri di grado inferiore. La donna non si offende e continua la sua preghiera. La sua fede da pagana commuove Gesù e lo "converte" ricordandogli la sua missione: "è venuto per salvare tutti i popoli". La fede supera anche i confini di Israele a cui era ristretta l'opera storica di Gesù Cristo (Mc 7,24-30). Da notare bene: la donna non frequenta la sinagoga, anzi, invoca altri dei. In lei si rivelerà la tenerezza di Dio che ha a cuore ogni dolore. Non ha la conoscenza dei Dottori della Legge, ma ha la fede di una madre che soffre nella propria carne. Le madri che soffrono conoscono Dio dal di dentro. La donna pagana avverte che davanti a Dio, il dolore ha un valore, non la razza né l'appartenenza religiosa. Per questo, nessuno è escluso dall' amore di Dio. In virtù di questa fede, lei osa, spera e ottiene il miracolo. Che Dio ci faccia grazia e ci benedica. Buona giornata.
9 - Buongiorno per tutto il giorno. All'infedele Salomone, il regno è stato tolto, anche alla sua discendenza. Alla discendenza di Davide resterà però il regno di Giuda che appartiene alla tribù di Giuda dalla quale verrà il Salvatore (1 Re 11,29-32; 12,19). Nel Vangelo, Gesù continua la sua missione di guarigione nel popolo. Nel suo andare e venire, Gesù ricongiunge e non separa le frontiere. Il miracolo che opera è il segno del Messia con il quale avviene un mondo nuovo. Portando a Gesù un sordomuto, prigioniero del silenzio, Gesù gli farà ritrovare l'ascolto e la parola. Lo pregano di imporgli le mani, ma lui fa di più. Lo prende in disparte, lontano dalla folla, gli fa percepire la vicinanza e avvia con lui un dialogo di sguardi. Gesù, dopo uno sguardo verso il cielo ed un sospiro profondo, dice "Effata", cioè Apriti. "Effata" è la stessa parola di Gesù pronunciata dal prete nella cerimonia del battesimo. Il battezzato dal giorno del suo battesimo è invitato ad ascoltare sempre la Parola di Dio e proclamarla. Apriti anche a Dio con le tue ferite perché Gesù ti risani. La parola di Gesù, come potete notare è performativa perché opera direttamente il miracolo. Prima risana gli orecchi e poi la lingua. Sa parlare chi sa ascoltare. Gesù guarisce gli uomini, non perché diventino suoi discepoli, ma perché siano liberi e guariti perfettamente (Mc 7,31-37). Allora possono essere discepoli con la coerenza della loro vita ed attirare altri a Lui. Buona e serena giornata.
10 - Buongiorno e buon fine settimana. La corruzione invade il cuore del Re Geroboamo e non respira che malizia e idolatria. Non si convertì dalla sua condotta malvagia e perversa. Era così perverso da pervertire anche la gente per offrire agli idoli. L'idolatria è la ricerca di una alternativa al vero Dio dell'esodo, della liberazione e della storia della salvezza. Dio ci liberi da questa condotta incostante (cf. 1Re 12,26-32; 13,33-34). Il vangelo odierno ci manifesta Gesù compassionevole di fronte alla folla affamata. Il primo miracolo è accorgersi della fame dell'altro, poi condividere il pane perché Dio vuole vedere i suoi figli felici anche sulla terra (cf. EG 182). Lo sguardo di Gesù si posa su quei volti. In Dio, vedere e amare coincidono. Gesù è tormentato dal dolore umano. Ogni lacrima di un innocente è lacrima di Dio; quella di un bimbo è una ferita mortale. Nella sua pietà, Gesù compie il miracolo della moltiplicazione dei pani, miracolo che soccorre un popolo in un luogo deserto (Mc 8,1-10). Questo gesto si rispetterà quando Gesù spezzerà il pane per i suoi discepoli nell'Eucaristia. Questo è il miracolo per eccellenza. E perché possa nutrire realmente, serve aver "fame" di Dio, alimento essenziale per il viaggio. Una nota importante: nel miracolo odierno, Gesù coinvolge tutti. "Date voi stessi da mangiare". I dodici dovranno collaborare per sfamare il mondo. Nel gesto di Gesù, benedice i pani e i pesci. Li dà ai discepoli che prolungano la sua azione nel mondo. Il vero miracolo è passare il pane di mano in mano: dai discepoli a Gesù, da Gesù ai discepoli e da questi alla folla. Bello. Non tratteniamo il pane che si può dare e che siamo invitati a dare. Buona e radiosa giornata.
11 - Buongiorno nel giorno del Signore. Le letture odierne parlano della lebbra, un male terribile che segregava dalla comunità e rendeva impuri. Chi ne era malato era isolato e come "discriminato" (cf. Lv 13,1-2.45-46). Con la venuta di Gesù, la guarigione della lebbra inserisce sempre, come prima, il lebbroso nella comunità. Nel racconto evangelico odierno, Gesù prova compassione per un lebbroso; gli arriva al cuore la sofferenza e l'umiliazione dell'uomo allontanato da tutti. La lebbra era l'espressione di nudità interiore ed era ritenuta come una punizione divina. Con la venuta di Gesù, la guarigione del lebbroso, restituisce la salute e la dignità perduta. Questa guarigione era tra l'altro uno dei segni del tempo messianico. Guarito, il lebbroso pensa di aver in mano la propria storia. Piuttosto di seguire le indicazioni di Gesù che gli chiede di non divulgare il miracolo, lui invece non capisce e proclama l'accaduto. La guarigione è dunque il segno tangibile che, con Gesù, il regno di Dio comincia (Mc 1,40-45). Imitare Gesù nella gratuità è la raccomandazione che San Paolo chiede alla sua comunità di compiere tutto per la gloria di Dio e di non cercare egoisticamente il proprio tornaconto (1Cor 10,31-11,1). "Signore, se vuoi, puoi purificarmi" (Mc 1,40b). Felice domenica.
12 - Buongiorno e buon inizio settimana. L'esperienza insegna. Le prove della vita non devono abbattere la gente. La sofferenza può servire per essere rinforzati interiormente, costanti, pazienti e perseveranti nella fede. Nella sofferenza, un povero può scoprirsi ricco di cose di lassù e può non desiderare le cose del mondo che passano o che durano poco oppure ancora che sono senza valore rilevante (Gc 1,1-11). Nei passi precedenti, Gesù ha operato tanti miracoli, segni e prodigi, ma i farisei, ciechi e increduli continuano a chiedere un segno da parte di Gesù, un altro segno dal cielo. Quanti segni servono per credere? Di quanti altri segni c'è bisogno? È solo una provocazione? Eppure, Gesù, con la sua presenza e i vari segni operati manifesta l'amore e la sua misericordia. Non crea dubbi e da parte dei beneficiari, non ci dovrebbe essere diffidenza. A vedere da vicino, Gesù è sempre sotto esame, al banco degli imputati. Quando si vuole mettere Gesù alla prova, non agisce. Non si mette mai dalla parte del tentatore e di quelli che non hanno fede. Gesù si rifiuta di dare il segno richiesto (Mc 8,11-13). Dio ha riempito il mondo di segni. Quelli più grandi sono invisibili agli occhi. Solo chi ama li vede. Rimane al buio chi ha il cuore indurito dall'apatia. Aprite i vostri cuori e i vostri occhi. Vedrete la gloria di Dio e riuscirete a glorificare il Signore. Buona e felice giornata.
13 - Buongiorno per tutto il giorno. San Giacomo apostolo ci esorta dicendo che se la tentazione è sopportata con fiducia e fermezza, è una prova che Dio ricompenserà il suo testimone con una corona di gloria, la corona della vita. La tentazione non viene mai da Dio. Da lui viene il dono perfetto che è Gesù Cristo, Parola di verità (Gc 1,12-18). Nel Vangelo, i discepoli sono ancora preoccupati dei beni necessari per vivere. Hanno ancora un cuore indurito, incapace di fidarsi di Gesù Cristo che ha fatto un segno clamoroso davanti a loro. Avverte i suoi di stare attenti al lievito dei farisei, cioè all'ipocrisia. Questa è la lezione odierna. Bisogna anche preoccuparsi delle cose dall'alto. Liberaci dalla tiepidezza, Signore e dall'ipocrisia. Buona giornata.
14 - Buongiorno per tutto il giorno. Oggi iniziamo il tempo di quaresima con un gesto significativo, l'atto penitenziale d'imposizione delle ceneri sulla fronte o sulla testa con delle parole forti: "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai". Allora, "Convertitevi e credete nel Vangelo" ora che avete ancora tempo e che il Signore vi concede questo momento favorevole (2Cor 6,2b). "Lasciatevi riconciliare con Dio" (2Cor 5,20b). In questo periodo, il Signore ci invita alla conversione del cuore, a cambiare rotta, a cambiare strada, a cambiare vita (cf. Gl 2,12-13). Insiste di evitare nel nostro comportamento l'apparire, ma di cercare ad essere conformi alla volontà di Dio in tre direzioni (cf. Mt 6,1-6.16-18): nella preghiera (quest'anno nella Chiesa universale è l'anno della preghiera), nel digiuno (di che cosa dobbiamo digiunare concretamente?) e nella carità (la carità non è mai appariscente, ma rimane anonima e defilata). Questo è il cammino da fare per piacere a Dio. Il Signore aspetta da noi un salto di qualità in questo tempo di quaresima, (lungo quasi 40 giorni da trascorrere nel 'deserto' della vita). Il Signore ci richiama alla fedeltà, alla costanza e alla perseveranza. In sintesi, il Vangelo odierno offre una opportunità per un esame di coscienza del credente sul suo rapporto tra essere e apparire. Buon cammino di conversione e felice giornata.
15 - Buongiorno. Dio è grande. Ha creato l'uomo e l'ha lasciato libero di fare una scelta tra il bene e il male. La via della vita è l'amore di Dio, l'osservanza dei suoi comandi, il camminare per le sue vie. Benedizione e promesse accompagnano chi è unito a Dio. Maledizione e guai per chi gli disobbedisce, l'abbandona per correre dietro ad altri dei o ad altre ideologie. Come Dio è sempre dalla parte della vita, ci orienta nella nostra scelta (Dt 30,15-20). Beato l'uomo che cammina per le sue vie, che medita la sua Parola giorno e notte ed evita le vie degli empi (cf. Sal 1). Il Vangelo ci rivela già il percorso di Gesù, un destino gioioso, di misericordia e di gloria. Con la sua croce, redimerà il mondo. La croce nei Vangeli è un tesoro. Per Gesù è una scelta d'amore. Per questo propone ai suoi discepoli di prenderla senza subirla. Gesù dovrà passare dalla passione e dalla morte alla risurrezione (Lc 9,22-25). La sua identità è questa: "il figlio dell'uomo dovrà soffrire molto, venire ucciso, e poi risorgere" (Mt 16,21). La Pasqua è la prova che Dio regala la vita a chi dona amore. Amare è uscire da sé, dare senza aspettative, volere la felicità dell'altro, rispettarne la storia ed accompagnarlo nel viaggio della vita. Gesù l'ha fatto per i suoi discepoli ed aspetta lo stesso atteggiamento dai suoi perché è anche il loro destino. Seguirlo è guadagnare il mondo, salvare la propria anima e impegnarsi a servire i suoi prediletti. Buon cammino e Buona giornata.
16 - Buongiorno per tutto il giorno. I discepoli di Gesù non possono digiunare alla sua presenza. Sono in festa e devono gioire. Hanno la possibilità di digiunare nei giorni della prova, della sofferenza e della passione di Gesù. Possono digiunare nei giorni in cui lo Sposo sarà loro tolto, cioè nei giorni "delle porte chiuse", carenti di amore, nei giorni in cui lo Sposo è lontano. Nella stagione della persecuzione, possono anche digiunare (cf. Mt 9,14-15). Dove trovare lo Sposo? Nella fede, attingendo alla sorgente dell'amore, nell'Eucaristia. l'Eucaristia è un rendimento di grazie ed una festa. Rallegriamoci alla presenza del Signore. Il profeta Isaia parla del vero digiuno che consiste nella conversione del cuore, a praticare la giustizia, a liberare il prossimo ed a condividere con gli altri i propri beni (cf. Is 58,1-9). Solo così la nostra coscienza può illuminarsi. Buon proseguimento di quaresima e Felice giornata.
17 - Buongiorno e buon fine settimana. Il Vangelo odierno illumina il tempo di quaresima concepito anche come tempo di carità, di verifica del nostro rapporto con il prossimo. Il rinnovamento del cuore e la restaurazione della coscienza passano attraverso dei gesti concreti dell’amore. Il rinnovamento passa anche attraverso il culto a Dio (cf. Is 58,9-14). Il Vangelo di Luca è un Vangelo di misericordia. La chiamata di Levi, un peccatore, entra nella visione di Gesù di salvare tutti, inclusi anche i peccatori (cf. Lc 5,27-32). Per sedurre Levi, c'è stato lo sguardo di Gesù e poi una parola che cambierà la sua vita: "Seguimi". Levi si alzò e lo seguì. Abbandona la logica dell'avere grazie a uno sguardo penetrante e ad una parola magica. C'era una ragione speciale per seguirlo? Si. Levi ha sperimentato che Gesù si è 'convertito' a Lui con un amore speciale. E lui, fiducioso, lo segue con gioia. Organizza un pranzo di ringraziamento con quelli che erano chiamati da Gesù prima di lui. La sua famiglia si è allargata. La risposta di Gesù ai farisei e agli scribi attorno alla tavola di Levi conforta i peccatori e gli esclusi della società. "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori alla conversione" (Lc 9,31-32). Buona giornata.
18 - Buongiorno nel giorno del Signore. Il Signore è fedele alle sue promesse e conclude un'alleanza con il suo popolo. Con le acque del diluvio, ha purificato tutto ed ha ricreato una umanità nuova (Gn 9,8-15). Noè e i suoi si sono salvati con l'arca galleggiante sulle acque. Questa arca è, per l'apostolo Pietro, simbolo del battesimo. Attraverso il battesimo, siamo stati salvati (1 Pt 3,18-22). Nel Vangelo, Gesù prova la tentazione di Satana, ma non vi soccombé. Si salvò dalle tentazioni restando opposto alla seduzione dell'antico Israele, infedele a Dio. Gli occhi fissi su Gesù Cristo, entriamo anche noi nel suo combattimento contro lo spirito del maligno. Gesù dunque è stato tentato. Senza tentazione non c'è Amore perché senza di essa non c'è una vera scelta. Gesù ha scelto la fedeltà. L'osservazione di Sant'Antonio abate attira tutta la nostra attenzione: "sopprimete le tentazioni e nessuno più si salverà". Il deserto, terra inospitale, è stato il luogo della tentazione di Gesù. Il deserto fa incontrare la stella polare del cuore e la bussola della vita. Scegli la vita e la luce. Come Gesù fu spinto dallo Spirito Santo nel deserto per essere tentato, fu assistito da lui e diventando vittorioso fu servito dagli angeli, così anche noi siamo assistiti dalla Santissima Trinità nel nostro combattimento quotidiano che dobbiamo vincere. Oggi, Gesù affronta con noi la lotta contro lo spirito del male in un mondo contaminato. La battaglia si fa questa volta nel deserto della vita. Lottando contro il maligno, Gesù si fa modello di come affrontare la battaglia con la vigilanza e la preghiera. Auguri a tutti e buon proseguimento di quaresima. Buona domenica.
19 - Buongiorno e buon inizio settimana. Le letture odierne parlano dell'amore per il prossimo. Così, la santità divina può trasparire nel suo popolo. Il "temere Dio" è l'atteggiamento normale in confronto alle cose brutte commesse verso il prossimo (Lv 19, 1-2.11-18). Il Vangelo odierno descrive la vita dopo la vita terrena. È descritta come un giudizio universale fatto da Gesù in base a quello che avremmo fatto a Lui, cioè all'amore dato e ricevuto (cf. Mt 25,31-46). Gesù si identifica ai fratelli bisognosi. Anzi, è presente nei poveri e piccoli che meritano l'attenzione di tutti ponendo gesti concreti di amore (dare da mangiare, dare da bere, accogliere lo straniero, vestire i nudi, visitare gli ammalati e i carcerati). Sono sei passi necessari per costruire il Regno di Dio, il mondo come lo sogna Lui. Toccare il povero è toccare il cuore di Dio. Il segreto del successo è il bene fatto. Il male non rivela l'uomo, ma le sue ombre. "A quanti hanno fatto del bene il Signore dice: "Venite, benedetti del Padre mio" (Mt 25,34). E agli altri, "Via, lontano da me maledetti" (Mt 25,41). Il vero peccato è l'omissione. Non hanno fatto il bene. Non basta dire: "non ho fatto del male a nessuno" né "non ho fatto nulla di sbagliato". Bisogna adoperarsi per compiere il bene. Facendo così, cammineremo nella luce. Felice giornata.
20 - Don Crispino: Buongiorno per tutto il giorno. La parola di Dio è efficace e produce i frutti che Dio desidera. Ha la virtù di operare. Nessuno la può ostacolare nè opporre resistenza di fronte alla volontà di Dio e al suo piano. La sua Parola purifica e trasforma, converte e fa vivere (Is 55,10-11). Il Vangelo parla della preghiera. Tutta la creazione prega. Gesù ci raccomanda di pregare. Alla domanda dei discepoli, Gesù suggerisce che non basta pregare, ma bisogna pregare bene. Pregare è stare con stupore davanti a Dio, alla sua presenza. Pregare è alzare gli occhi e il cuore verso di Lui. Gesù insegna ai discepoli un nuovo nome di Dio. Dio è Padre. La preghiera ideale e completa è quella del "Padre nostro". Pregare è dare del 'tu a Dio' perché Dio è un Dio familiare e affettuoso, un Dio vicino da cui si ricevono le cose indispensabili alla vita. Santificare il suo nome, accogliere il suo Regno, accettare senza mormorare la sua volontà è tutto un programma di una fede matura. Chiedere il pane "nostro" che non si riduce all'egoismo (il mio pane), un pane che va condiviso nella vita con gli altri. Essendo sempre bersagliati dal maligno, la domanda di un aiuto divino è necessaria per vincerlo. Signore, prendici per mano e portaci verso il Regno del Padre (cf. Mt 6,7-15). Buona giornata.
21 - Buongiorno. Dio non vuole la distruzione dell'uomo, ma la sua salvezza. Per questo lo richiama continuamente. Gli fa' sentire la sua vicinanza, la sua voce e la sua Parola che trasforma e risana. Non basta ascoltarla. Bisogna crederci e cambiare vita, cioè convertirsi. È quello che sentiamo nella storia del profeta Giona che predica, in nome di Dio, alla città di Ninive. Gli abitanti hanno risposto positivamente all'appello di conversione (Gio 3,1-10). Dio è grande nell'amore (cf. sal 50). È l'unico che può rinnovare la vita degli uomini. "Crea in me o signore un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo" (sal 50,12). Nel Vangelo odierno, la persona di Gesù crea divisione. Suscita interesse di molti, ma altri sono scettici. Gesù è accolto dai pubblicani, mentre è disprezzato e non riconosciuto dai farisei e dai capi religiosi. La stessa cosa è capitato al tempo di Salomone. La Regina di Saba si è spostata per ascoltare la saggezza di Salomone. Dio bussa alla porta dei lontani ed essi aprono le porte del loro cuore e fanno penitenza. I vicini sono spesso rigidi e perplessi, sordi alla Parola, pronti a rifiutare Dio. Per dire che non finiscono mai le resistenze. Gesù invita a non inseguire i segni. Profeti come Giona continuano a percorrere le nostre distratte città. Accogliere Dio e la sua Parola è una grazia. Gesù afferma che è più importante di Salomone, con la sua sapienza e di Giona con la sua predicazione convincente. Infatti, Gesù è presente nella sua Parola e nell'Eucaristia (cf. Lc 11,29-32). Chi l'ascolta, l'accoglie e si nutre di Lui vivrà in eterno. Felice giornata.
22 - Oggi è la festa della Cattedra di San Pietro. La Chiesa-cattedrale è il luogo sacro, custode della cattedrale del vescovo. Da essa, simbolo di verità e di unità, Pietro e i suoi successori comunicano la fede. Ai dodici è richiesto di seguire Gesù fin sulla croce. Dovranno essere testimoni nel pascere il popolo di Dio:" Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo volentieri, non per vile interesse, ma di buon animo, facendovi modelli del gregge (cf. 1Pt 5,2-3). I discepoli devono continuamente rispondere alla domanda di Gesù che costituisce il cuore della fede: "Chi sono io". Che posto ho nella tua vita? Quanto conto per te? Da Pietro, Gesù vuole sapere se è pronto a fargli spazio nel suo cuore. Pietro risponderà che Gesù è tutto per lui. "Tu sei la mia vita". "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Dalla professione di fede, Pietro riceve un nome e una missione (Mt 16,13-19). Cristo è vivo se è vivo dentro di me. Nella risposta alla domanda di Gesù conterrà l'aggettivo "mio" di Tommaso: "mio Signore e mio Dio". Questo aggettivo è di appartenenza e non di possesso. Lodiamo Dio che ci concede la grazia di essere Chiesa e di vivere nella Chiesa. Buona giornata.
23 - Buongiorno per tutto il giorno. Dio è buono e misericordioso. Non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per chi ha riflettuto e cambia vita, nessuna delle colpe commesse sarà ricordata (Ez 18,21-23.28). Nel Vangelo, Gesù dice che non basta un'osservanza esteriore della Legge di Dio. Va praticata nell'intimo del cuore. Senza amore verso il prossimo, non vale nemmeno il culto a Dio (Mt 5,20-26). Si sa che è faticoso relazionarsi con i fratelli. E confrontandoci al Vangelo, ci troviamo anche in crisi perché fa' vedere la non coerenza della nostra vita umana e cristiana. Perciò Gesù ci chiama continuamente alla conversione, quella del cuore. È necessario guarire il cuore per guarire la vita. Gesù risale alle radici, a ciò che genera la vita o la morte: amare o non amare. La persona umana va amata e rispettata. Non amare qualcuno è togliere la vita. Amare il fratello è il ponte per raggiungere Dio. Gesù propone un salto di qualità, cioè, passare dalla legge alla persona, dall'esterno all'interno, dalla religione del fare a quella dell'essere. Gesù chiede di tornare al cuore, seggio dei sentimenti e da dove nascono i grandi propositi e partono le azioni. Prendiamo cura del nostro cuore. Buona e felice giornata.
24 - Buongiorno e buon fine settimana. Praticare la Legge del Signore è un imperativo. Non basta conoscerla. Ad essa, bisogna dedicare il tempo ed il cuore. Se il popolo di Israele osserva i comandi del Signore, allora, Dio si mostrerà a lui come suo Dio e lo difenderà da ogni male (cf. Dt 26,16-19). La legge nuova, quella di Gesù Cristo è il Vangelo che va accolta, seguita e amata. Il nuovo comandamento è l'amore di tutti, anche dei nemici. L'amore del nemico distingue il discepolo di Cristo dagli altri e lo rende conforme alla volontà e alla perfezione di Dio, al suo stile di misericordia verso tutti (cf. Mt 5,43-48). In virtù di questo comandamento, ogni persona va accolta e rispettata. Al discepolo di Cristo è richiesta la perfezione del Padre che ama e accoglie tutti i suoi figli, i giusti come gli ingiusti, i buoni come i cattivi. Se non amo l'altro, non mi rivelo figlio di Dio. Ma devo amare, anche il peccatore e non il peccato. Amare il nemico rivela la gratuità dei figli di Dio. È un amore di alto livello, di un 'altra origine' (divina), un amore 'oblativo', che si dona gratuitamente. Che Dio ci conceda di amare sempre per amore e non per 'timore'... Buona giornata.
25 - Buongiorno nel giorno del Signore. Oggi, siamo invitati a contemplare Abramo obbediente e fedele. Per obbedienza, è partito dal suo paese per un'altro promesso. Per obbedienza, è salito sul monte per un sacrificio. Era disposto ad offrire il suo figlio Isacco (cf. Gn 22,1-2.9.10-13.15-18). Nel Vangelo odierno, Gesù è salito anche Lui sul monte con tre dei suoi discepoli per essere trasfigurato. La trasfigurazione è un segno della gloria di Dio. È un invito a contemplare questa gloria, a mantenere il legame con l'antico testamento (Mosè ed Elia), a stupirsi ("è bello rimanere qui" Mc 9,5), ad ascoltare e ad obbedire a Cristo (Questi è il Figlio mio, l'amato: "Ascoltatelo" Mc 9,7b). Come il battesimo, la trasfigurazione rivela l'identità di Gesù Cristo. Egli è il figlio prediletto di Dio, il suo inviato (Rm 8,31). Il nostro cammino continua. Siamo passati dalla tentazione (1ª domenica di quaresima) alla trasfigurazione..., dai momenti di non senso e pesantezza della preghiera ad altri momenti di emozioni nello stare con Dio. Dio si rivela nella fatica di salire; si trasforma davanti ai discepoli prescelti e si mostra a loro come Figlio di Dio. Pietro fulminante da una grande luce esprime quello che riesce e si sente di dire. Si stupisce dicendo: "è bello stare qui".... È un guadagno stare con Dio. Dio si rivela e indica il suo Figlio da ascoltare. Chi ascolta il Vangelo di Cristo libera la bellezza di Dio che lo abita e lo porta alla luce... Buona domenica.
26 - Buongiorno e buon inizio settimana. Questo tempo di quaresima è un momento favorevole per avere più coscienza del peccato, di sentirsi nel disagio vivendo nel peccato e provare un bisogno di conversione perché c'è la certezza del perdono. Ammiriamo la bontà di Dio che, con il sacramento della riconciliazione oggi, ci reintroduce nell'alleanza rotta con la disobbedienza dell'uomo (cf. Dn 9,4-10) . In questo stesso tempo di quaresima, siamo invitati a convertirci alla misericordia di Dio che dobbiamo esercitare nella vita concreta: non giudicare, non condannare, ma perdonare e dare. Praticando questo, un vero cristiano si distingue dagli altri (cf. Lc 6,36-38). Siamo figli di un Padre "ricco di misericordia" (Ef. 2,4). Sappiamo che il sentimento di misericordia è esigente, difficile e impegnativo. Chiede di conoscere le ferite altrui guardandole col cuore. Dio compatisce e condivide con chi è frantumato. Imitiamolo nella sua misericordia. "Lodate il signore perché è buono, eterna è la sua misericordia" (sal 135). E Gesù ribadisce quando dice: "misericordia io voglio e non sacrifici" (Mt 9,13). La chiesa a sua volta educa alle opere di misericordia corporali e spirituali. Questo tempo è più che favorevole a questo esercizio. Anche così incontriamo Dio e facciamo comunione con Lui. Buona e felice giornata.
27 - Buongiorno per tutto il giorno. Se siamo docili alla voce di Dio (cf. sal 94,7), ci convertiremo e impareremo a fare il bene, ad eliminare il male in noi e dalla nostra vita ogni cattiva azione (cf. Is 1,10.16-20). Il Vangelo odierno mostra la bontà di Gesù per noi suoi discepoli. Ha voluto custodirci dall'ipocrisia e dall'apparenza, dall'incoerenza e infedeltà degli scribi e farisei. Ha soprattutto risparmiato ai suoi discepoli di ieri e di oggi la 'fame e sete di potere'. Perciò, ha rivelato a loro il segreto del successo e della grandezza: "essere al servizio degli altri". Inoltre, ha ricordato che siamo tutti fratelli. Quindi, la rivalità deve sparire e prevalere il servizio, la stima degli altri. Servi per amore, questa è la vera identità e la nobile vocazione-missione dei discepoli di Gesù Cristo. Un uomo è grande quando ha un gran cuore, quando ama (cf. Mt 23,1-12). Ecco una novità di Dio. Non tiene le persone ai suoi piedi, ma si china verso di loro per lavargli i piedi (cf. Gv 13,5-17). Che il servizio sia il nuovo nome delle nostre relazioni. Felice giornata.
28 - Buongiorno. Il profeta Geremia infastidisce e viene perseguitato a causa della sua sincerità e verità (Ger 18, 18-20). Ieri abbiamo sentito, nel Vangelo, che essere grandi è servire e il nuovo nome delle nostre relazioni è il servizio. È il nome di Dio che "è venuto, non per essere servito, ma servire e dare la sua vita per molti" (Mc 10,45). Per seguire Gesù, bisogna abbracciare la croce. Quelli che hanno provato a seguirlo non hanno capito niente quando, tramite la loro madre, hanno chiesto i primi posti. Un mondo che nasce dalla sete di potere genera calcoli, violenza, uccisioni, confusione e crea gelosia. Gesù precisa facendo una buona domanda: "potete bere il calice che io sto per bere?". La risposta è stata positiva. E Gesù precisa ancora: sedere alla sua sinistra o alla sua destra, «è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato»(Mt 20, 17-28). Ci vuole un impegno di vita. Buona giornata.
29 - Buongiorno. Il binomio Maledetto-Benedetto, Ricco-Povero ci fa riflettere. Chi si affida all'uomo sarà presto deluso. La sua vita sarà un insuccesso. Chi, invece, si abbandona al Signore vedrà la sua vita riuscita. Crederà nella sua parola e si inserirà in un piano di vita e di salvezza (cf. Ger 17,5-10). Nel Vangelo, l'uomo ricco ha un cuore egoista, duro e chiuso. Si illude che la sua condizione possa continuare anche nell'aldilà. La realtà è che, alla morte, la situazione viene capovolta. Il ricco è condannato per la sua indifferenza. Per lui, Lazzaro non esisteva. Era come un cane. Gli sono mancati tre gesti nella vita: vedere, fermarsi e toccare. Lazzaro, il mendicante, è consolato. Morti entrambi, il povero è in alto e il ricco in basso. Ironia della sorte. La riflessione viene al ricco di salvare i suoi fratelli. "Hanno Mosè e i profeti" e i poveri. Dio parla grazie a loro. Bisogna ascoltare la Parola di Dio e seguire le sue indicazioni. Stare attenti alla Parola di Dio e avere il coraggio di guardare attorno a noi ci salva (cf. Lc 16,19-31). Ci illumini sempre Dio. Buona giornata.